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“Immagina di aver sognato”, un romanzo sulle dinamiche familiari

di Emma Fenu
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Leggere libri che profumano d’Italia… per ricordarci la nostra storia e la nostra identità e renderci ancora più ricettivi alla cultura della differenza.


“Immagina di aver sognato”: un romanzo sulle dinamiche familiari

Immagina di aver sognato” è un romanzo scritto da Elena Genero Santoro, edito da PubGold nel 2016.

Vi propongo un libro che l’autrice stessa definisce e qualifica “leggero”: in effetti lo stile, decisamente corretto, è chiaro, a tratti colloquiale, con dialoghi immediati e frequente uso della paratassi. Non solo, la storia raccontata è avvincente ma permeata di quotidianità, i personaggi sono descritti in modo sapiente e la struttura narrativa è lineare e coerente.

Immagina di aver sognato” ha, dunque, tutte le caratteristiche di una lettura d’evasione, destinata maggiormente ad un pubblico femminile ghiotto di romanzi da divorare d’un fiato che lasciano un retrogusto di dolce lieto fine.

Eppure, un libro leggero, se valido, invita alla riflessione su temi importanti e scottanti, aggiungendo un po’ di zucchero alla pillola, seguendo la lezione intramontabile di Mary Poppins.

emma-fenuCominciamo ad addentrarci nella trama: Futura e Patrick vivono a Londra, sono una coppia di giovani sposi innamorati e realizzati professionalmente che decidono di cominciare a pensare a concepire un bambino. Ma non hanno fatto i conti con l’egoismo e la superficialità dei propri familiari ed amici che fanno del loro porto sicuro lo scalo di ogni sorta di difficoltà e responsabilità.

Il padre dello sposino consegna ai due protagonisti il proprio pargolo duenne, Pietro, probabilmente affetto da ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e curato con benzodiazepine; Massimo, gravemente malato, affida alle loro cure i propri due figli, Sergio e Caterina, che giungeranno accompagnati da Manuela, una svampita ex di Patrick.

Ma non è tutto: nella casa per le vacanze, ad Imperia, giungeranno anche Mac, il misterioso amico irlandese e Claire, la collega inglese che aveva tentato di sedurre Patrick anni prima.

La eroica Futura, già stressata dal dover badare da sola alla gestione della casa e dei tre bambini, sentendosi poco spalleggiata dal marito e avvertendo nella carne del cuore il tarlo della gelosia, è sul punto di partire e mettere in discussione il matrimonio.

Noterete che la trama è la trasposizione iperbolica di situazioni comuni che vedono le persone disponibili e capaci costrette dagli eventi o dal senso del dovere a sobbarcarsi di problemi irrisolti di altri, per natura irresponsabili e autocentrati, fino a annientarsi in un gioco senza regole.

La verve spesso ironica di Elena Genero Santoro rende il romanzo estremamente godibile, ma non svilisce il peso delle questioni affrontate, che sono vertenti sulla complicità e solidità di coppia, sull’educazione dei bambini, sulla amicizia e sulle dinamiche complesse che si originano nelle famiglie allargate.

A volte la soluzione è semplice: basta immaginare di aver sognato tutto ciò che è destabilizzante e andare avanti, dritti per la propria strada, mano nella mano con chi ci ama e amiamo, per costruire un progetto, figlio di un sogno che non rimarrà solo una fantasia.

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