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A Berlino puoi essere chi vuoi

di Agnese D´Alfonso

A Berlino puoi essere chi vuoi

Foto scattata a Teufelsberg

Questa è in assoluto la frase che ho sentito di più da quando vivo qui.

Conversazioni su Tinder: “cosa ti piace di più di Berlino” “che puoi essere chi vuoi”.

A una festa “io vorrei vivere al mare un giorno” “io invece adoro stare qui: puoi essere chi vuoi!”.

In ufficio “perché ti sei trasferito qui dalla tua città” “Qui è fantastico, puoi essere chi vuoi!”.

Ora, mi dite chi cavolo eravate prima, di grazia?

Da un certo punto di vista è vero

che puoi essere chi vuoi, se con questo si intende ad esempio il fatto che qui, che tu giri in pigiama e con i capelli verdi o in abito da sera, non importa a nessuno. Non è una città in cui la gente ti fa la radiografia quando vai in giro e in effetti, dopo anni vissuti in realtà molto diverse, posso dire che è un grande punto a favore, senza dubbio.

Volendo analizzare la cosa da un punto vista meno superficiale, Berlino è una città gay friendly, il che è anche uno dei motivi per cui molte persone scelgono di trasferircisi.

È anche una città in cui ci si può reinventare più facilmente che altrove

Non è tra le città più ricche della Germania, ma rispetto all’Italia ci sono molte più possibilità di lavoro e in certi settori qui semplicemente si apre un mondo che altrove non è nemmeno immaginato. Quando controllo le offerte sui vari portali come Indeed, oltre a Berlino guardo sempre anche Milano e semplicemente non c’è paragone, sia come quantità di offerte che come condizioni (ovviamente non posso parlare per qualunque settore, solo per quelli su cui mi tengo informata). Ho anche conosciuto molte persone che, a prescindere dall’età, avevano deciso di rimettersi a fare dei percorsi formativi: qui è possibile guadagnare qualcosa durante le formazione e nessuno si sente troppo vecchio o troppo giovane. Come pure non è considerato strano avere un lavoro part time e parallelamente fare l’artista. Ci sono molti meno pregiudizi e molta più curiosità verso chi si mette in discussione e intraprende una nuova strada.

Il rovescio della medaglia

è che se puoi essere chi vuoi è anche perché probabilmente agli altri non importa veramente chi tu sia. Perché la stessa strada dove puoi camminare in abiti stravaganti sarà probabilmente la stessa dove un senzatetto sta vagando ubriaco e senza vestiti. L’indifferenza è il rovescio della libertà – o se preferite il suo prezzo.

Domande esistenziali – o forse solo banali – a Warschauer Straße

Berlino è anche il posto in cui molta gente si trasferisce per la scena creativa

che sia musicale o di altro tipo. C’è chi fa il dj, chi fa il pittore, chi lo scultore, chi l’illustratore e così via.

C’è anche chi non si capisce bene cosa faccia

che si trasferisce qui senza un piano preciso, senza parlare la lingua e con un’idea della città legata ancora a qualche anno fa, quando gli affitti erano molto più bassi e tutto costava meno. Può andare bene, ma purtroppo a volte può andare anche male e in questa specie di Paese dei Balocchi c’è chi si perde nei meandri delle feste tecno, in un mondo dove tutto è ancora abbastanza accessibile, dove la droga si può ordinare comodamente su Telegram e te la consegnano pure a domicilio e dove nessuno giudica cosa fai, quindi tutto quello che succede a Berlino è una specie di segreto.

Urban Nation

E infine c’è chi arriva qui da tutto un altro mondo

Qui ci sono persone da ogni parte del pianeta, ognuna con motivazioni diverse, alcune arrivano in areo, altri no. Ho conosciuto persone arrivate anni fa a piedi da Paesi in guerra e che qui si erano trovate un lavoro e faticosamente fatte strada. Un cambiamento enorme, un’altra vita.

Gli ho chiesto “Cosa ami di più di Berlino?”.

Non ci crederete, ma nessuno di loro mi ha risposto “che puoi essere chi vuoi”.

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4 Commenti

Chiara- Parigi 08/02/2021 - 07:33

Da questo punto di vista anche Parigi è simile: puoi essere chi vuoi, fare ciò che vuoi e vestirti come vuoi, anche se forse sotto l’aspetto lavoro e carriera è un po’ più borghese… saranno le grandi città a essere così? Ancora grazie per questo articolo 🙂

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Agnese D´Alfonso 08/02/2021 - 10:54

Grazie a te per il commento 🙂 Sì, sicuramente in questo le grandi città sono tutte simili, ognuna con le sue specificità…sarebbe interessante approfondire!
Un saluto

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Emilia 08/02/2021 - 13:42

Perché si fanno anche conversazioni su Tinder oltre al “How are ya? What do u do?” 😝
Non sono una grande sostenitrice di quell’app, l’ho scaricata e 24 ho dopo cancellata. Ciao 😙

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Agnese D´Alfonso 08/02/2021 - 13:50

Certo, conversazioni di altissimo livello ahahahh
Hai fatto bene, non è il massimo 🙂
Baci

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