“Les macarons, c’est comme toi:
craquants au-dehors et moelleux en-dedans.”
I macaron sono come te: croccanti fuori e morbidi dentro.
Etoiles – Simonetta Greggio
Sei mai stato a Parigi? Sei pariginio? Hai visto delle foto di Parigi? Sei andato al casinò di Las Vagas che riproduce la Torre Eiffel? Parigi l’hai solo sentita nominare nel libro di geografia in quinta elementare?
Indipendentemente da quali siano i tuoi rapporti con Parigi sarai sicuramente, anche tu, un amante dei macaron!
Questi dolcetti lisci, brillanti, paffutelli e colorati impazzano nelle vie della capitale francese e non solo. Oltre ai classici gusti cioccolato e vaniglia, se ne trovano di sempre più stravaganti: tè verde, liquirizia, fiori di arancio, menta e cedro o ai grani di pepe.
Derivati dalla meringhe, i macaron sono fabbricati con mandorle sbriciolate, zucchero a velo e albume d’uovo.
Il segreto consiste nel mettere la stessa quantità di mandorle e di zucchero a velo (e, sia detto en passant, in una discreta dose di colorante).
Ma è tempo di sfatare un mito:
– avete provato a farli in casa? Il procedimento è lunghissimo e complicatissimo! Vi costerà una faticaccia e, se non siete lo chef Rubio, il risultato sarà piuttosto bruttino. Nonostante questo, i dolcetti saranno spazzati via in una mezz’ora a dire tanto;
– avete provato a comprarli (senza aprire un mutuo)? No? Neanche io, sono troppo cari: di media, costano 2,60 euro l’uno! Anche se fabbricarli è una seccatura (cf. punto 1), non sono sicura che questo giustifichi un prezzo così elevato;
– considerato il fiore all’occhiello della pasticceria francese, le loro origini sono… italiane! Infatti, a quanto pare, i macarons arrivarono in Francia nel XVI secolo grazie a Caterina de’ Medici, che li commissionò al suo pasticcere per celebrare il suo matrimonio con il Duca di Orléans Enrico II di Francia.
Vabbè, a guardare le foto me ne è venuta voglia… Inutile resistere, scendo alla boulangerie a comprarne un paio! 😀
Chi sono