Amicizia a tempo

di Silvia
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AMICIZIA A TEMPO

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Le amicizie e la distanza: potrebbe essere il titolo di un libro, invece è il titolo della mia vita. Più mi sposto nel mondo, più conosco persone e stringo nuove amicizie che, dopo pochi mesi, si riducono a tanti messaggini whatsapp, qualche videochiamata (forse) e tanti bei ricordi.

In questo anno in cui ho faticato a ritrovare un po’ di calore umano, ho davvero capito il potere e l’importanza dell’amicizia, perché la distanza è uno dei nostri peggiori nemici e se alcune amicizie le porta via, altre le mantiene e magari le rafforza anche.

Di recente sono riuscita a vedere alcune amiche e non mi sembra vero di parlare faccia a faccia, al tavolino del bar o nel divano di casa.  È stato curativo e rigenerante, un po’ come quando vai alle terme per un weekend dopo mesi e mesi di stress.

Non c’è un luogo preciso in cui incontro i miei amici. Se io sono di passaggio in quella città e so che c’è una persona che in quel momento è li, le scrivo e spero sempre che sia libera e che abbia un po’ di tempo per me.

E di solito succede.

Riuscire a vedersi è un po’ come risolvere il cubo di rubik: tra un treno o un aereo da prendere al volo e gli impegni da incastrare, il tempo è sempre troppo, troppo poco.

Ho sempre cercato di tenere salde le amicizie, mi sono sempre ostinata a non lasciarle andare anche quando avrei dovuto mollare la presa. E sono arrivata al punto di sfinire la mia anima per lo sforzo eccessivo.

E ho sempre paura di perderne qualcuna per strada. Anzi, ne ho davvero il terrore.

Purtroppo ho smesso di fare promesse quando mi sono resa conto di non poterle mantenere un po’ perché vivo alla giornata e sto imparando a vivere il presente nel presente e un po’ perché  non mi è concesso dalla vita fare programmi a lungo termine. Oltre un certo lasso di tempo, diciamo meno di un anno, non so dove sarò, il che rende ancora più complicata la mia vita privata: crearsi nuove amicizie in un tempo così breve è impresa ardua e con il passare del tempo sono giunta a chiedermi fino a che punto valga la pena investire tante energie con qualcuno se già sai che dopo pochi mesi te ne andrai da quel luogo.

Mi ritrovo così ad improvvisare uscite e appuntamenti, come mi è successo ultimamente quando un’amica, dopo un anno e mezzo che non ci vedevamo, mi invia una foto dicendomi che è proprio ad Aix-en-Provence e che si ferma per la notte. E a me prende un colpo! Non è facile stupirmi e lei ci è riuscita perfettamente. Adoro questo genere di sorprese (amici, a buon intenditor poche parole…!)

Oppure quando il destino vuole che una delle tue amiche con cui hai condiviso i più begli anni di università, venga a fare un concorso poco distante da casa tua e allora perché non proporle di fermarsi a dormire per la notte dato che non vi vedete da 8 mesi tondi.

Il tempo è tiranno, è sempre troppo poco e passa sempre troppo velocemente!

Una cena, un gelato, una colazione: questo è il tempo che purtroppo mi viene concesso dalla distanza e sempre con le ore contate, cercando di sfruttare ogni minuto e di viverlo al massimo tra confidenze di amori presenti e passati, nuove convivenze e futuri lavorativi.

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Amiche il giorno delle nostre lauree

Poi ci sono le notizie inaspettate, quelle portate dalla cicogna! E sono proprio questi annunci a cogliermi impreparata e a farmi rendere conto di quanto il tempo passi in fretta e di come la vita non finisca mai di stupire. Cerchi di seguire l’evolversi della pancia da lontano e sai che non potrai assistere alla nascita ma che vedrai il pupo dopo tre o quattro mesi, oppure lo vedrai solo in foto.

Sono riuscita a ritagliarmi qualche giorno per andare a trovare un’amica greca che a breve raggiungerà il suo amore australiano down under ed è stata un’infusione di amore e coccole.

Confesso che mi sono anche rassegnata a tutte quelle volte che mi è stato detto “ti vengo a trovare a Pasqua/Capodanno/Ferragosto”. All’inizio ci cascavo sempre e mi riempivo di illusioni, ora ho imparato a lasciar andare.

Di amicizie ne ho perse a causa della distanza anche se francamente, non credo che sia stata in toto colpa della lontananza: le definirei più che altro amicizie di circostanza. Sono dell’idea che un rapporto se deve durare, dura, seppur tra mille difficoltà, indipendentemente dai chilometri.

E poi ci sono quelle amiche che nonostante vivano a pochi chilometri da te non riuscite a vedervi per mesi.

E ancora le amiche de Lu Scogghiu, che vivono in quel lembo di terra in mezzo al mare, e che speri sempre di rivedere e che loro non si dimentichino di te.

Cari amici,

in tutti i nostri fugaci appuntamenti avrei voluto dirvi molto di più di quello che invece sono riuscita a fare ma purtroppo il tempo è sempre troppo poco e gli aggiornamenti sempre troppi.

Vorrei riuscire a parlare di più con voi tra videochiamate e whatsapp.

Non immaginate quanto vorrei avervi tutti nella stessa città, e avere sempre qualcuno a disposizione per poter prendere anche solo una caffè insieme senza bisogno di dipendere da aerei, treni e vacanze varie.

Non dico di essermi abituata ma ho imparato a convivere anche con il grande gigante che è la distanza. Provo a compensare la mia assenza con biglietti di auguri, souvenirs e cartoline. Non è sempre facile ma così facendo spero di colmare quel vuoto che ci separa.

Avere le ore contate per raccontarsi la vita è come cercare di dare una scadenza ai sentimenti: l’orologio decide per te quanto tempo dedicare a quella persona.

Non sono una persona che si accontenta ma sto imparando che ci sono attimi per cui è necessario accontentarsi e accettare quello che la vita ci offre, senza se e senza ma.

E sopravvivo così, in bilico, in una vita fatta di distanze e amicizie a tempo, consapevole che vale sempre la pena stringere nuove amicizie perché ti porteranno a scoprire nuovi angoli del mondo e aggiungeranno un tassello in più a quel grande e complesso puzzle che è la vita.

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2 Commenti

Chiara - Parigi 11/08/2019 - 15:14

Cara Silvia,

grazie per questo articolo così sincero e così veritiero. Ritrovo molto della mia esperienza in ciò che hai scritto : gruppi, gruppetti, durati un anno o poco più, grandi amicizie e momenti indimenticabili che poi sono crollati al minimo trasloco. Mai come in questi anni ho colto la differenza tra amico e conoscente. Di conoscenti ne ho avuti tanti, come quelli della Cité Universitaire : spariti al momento del trasloco e mai più rivisti, sebbene vivano a Parigi anche loro. E poi vabbè, ci sono quelle persone fantastiche con cui in 5 mesi hai praticamente condiviso tutto, e per le quali non c’è smartphone, chilometro o aereo che tenga. In questa epoca di cinismo e di precarietà sentimentale è bello sapere che ancora qualcuno creda nei sentimenti, resi più complessi dalla distanza e dall’espatrio, ma comunque presenti.

Un bacio!

Chiara – Parigi

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Silvia- ex Aix en Pce 13/08/2019 - 13:43

Grazie Chiara❤️

È sempre molto difficile ma almeno il tempo e le esperienze un po’ aiutano a capire come gestire i rapporti.

Un bacio😘

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