Asia che passione: una storia di viaggi e amicizia
La mia passione per l’Oriente è nata verso i 20 anni, quando ho conosciuto colei che ha cambiato il mio modo di vedere il mondo, che ha acceso in me la miccia di quella bomba potente chiamata ” Asia.”
Abitavo in Toscana, in un Paesino sulle colline Maremmane ed Annabella, così si chiama la mia musa, aveva un negozio di artigianato. Lavorava la pelle.
La conoscevo solo di vista, la vedevo spesso passare con il suo cane, sempre vestita in modo eccellente. Mi attirava e mi respingeva allo stesso tempo, la verità è che mi faceva paura. La paura della diversità che in una comunità piccola si percepisce moltissimo. Lei era diversa, lo sapeva e ne andava molto fiera.
Stavo passando uno di quei periodi sfigatissimi, mi mangiavo le unghie in un modo vergognoso non sapevo che fare nella vita e, ovviamente, non andavo d’accordo con i miei genitori. Avevo pure gli attacchi di panico.
Sognavo di viaggiare, di andare via da quel paese che mi stritolava, immaginavo di avventurarmi e di scoprire cose nuove. Avevo paura, mi sentivo inadeguata e non in grado di affrontare il mondo. Lavorare era l’unica cosa che mi piacesse fare ma non mi bastava, volevo vivere. Odiavo la mia vita ma, allo stesso tempo, non facevo niente per cambiarla.
Asia che Passione: chi è Annabella.
Un giorno ebbi il coraggio di entrare nel suo negozio nonostante fossi molto combattuta. Era bellissimo, con uno stile unico, elegante, proprio come lei. Entrai con una scusa qualsiasi.
Da vicino era ancora più bella. Aveva più di 50 anni, ma non li dimostrava.
Il suo corpo era muscoloso, aveva capelli lunghi di un bel colore dorato, stava finendo di cucire una borsa. Mi accolse con un grande sorriso che mi tranquillizzò. Iniziammo a parlare del più e del meno, per ore, non mi ricordo molto bene di cosa, ma ricordo la sensazione che ebbi quando uscii da quel negozio. Mi aveva soffiato addosso una ventata di aria fresca ed era quello di cui avevo bisogno.
Ogni giorno, tornavo a trovarla. Mi piaceva prendermi quell’oretta d’aria, era la mia medicina. Mi sentivo bene quando entravo lì dentro, mi sentivo Marta. Mentre era dietro alle sue creazioni, mi regalava pillole di vita.
Mi raccontava delle sue vicissitudini: degli amori pazzeschi, della sua vita tra Roma e Capri. Dei concerti rock con il figlio sulle spalle. Delle manifestazioni, quelle vere, quelle degli anni in cui le rivoluzioni intellettuali si facevano davvero. E poi la sua vita lavorativa iniziata prestissimo alla NATO come segretaria del colonnello, continuata alla FAO e del perchè avesse rinunciato a posti di grande prestigio per aver rincorso la sua indipendenza, nel bene e nel male. Di quanto la sua naturale predisposizione alla manualità ed al gusto del bello l’avessero aiutata.
In mezzo a tutta questa vita raccontata c’era l’India, sempre presente. La magia che si respirava, i sapori, gli odori e gli stati d’animo che regalava, dell’amore profondo verso questo luogo tanto diverso da lei.
Asia che Passione: il primo viaggio non si scorda mai.
Un giorno arrivai a casa e, sventolando un biglietto della compagna Moscovita Air Flot, annunciai ai miei genitori che sarei partita per l’India e ci sarei rimasta per tre mesi.
Era il 2002 ed iniziava la mia prima più bella avventura: l’ Asia
Arrivai a Delhi alle 3 di mattina. Appena lo sportello dell’aereo si aprì un’odore forte poco gradevole e non identificabile, mi invase i polmoni. Era odore d’ India, ma ancora non lo sapevo. Misi il naso fuori dall’areoporto e ne rimasi scioccata. Aspettai l’alba, non avevo il coraggio di uscire in quel bordello. Risciò che suonavano, gente che mi chiamava, mucche che facevano lo slalom tra i veicoli. Le scimmie metropolitane che mi guardavano male. Tutto mi cadde addosso: non c’era niente di meraviglioso in tutto quel casino. Dove era la poesia, la bellezza dell ‘india che Annabella mi aveva descritto? Il resto, poi, andò anche peggio.
Mi feci forza, presi un risciò pre-pagato – direzione Parganj- ma, una volta a destinazione, lo dovetti ripagare perché da quanto ero agitata spappolai la ricevuta con il sudore delle mani. Mi recai nella prima bettola e mi chiusi in camera. Lí rimasi per tre giorni, uscivo solo per prendere qualcosa da mangiare. Ho dormito, ho pianto, mi sono disperata. Avevo una paura fottuta. Il quarto giorno avrei dovuto prendere un treno per il Kerala.
Come avevo già fatto all’ aeroporto mi feci coraggio, misi lo zaino sulle spalle e mi incamminai verso la stazione. Non guardai nessuno in faccia, non risposi a chi mi chiamava, andai dritta, con la parvenza di una che li c’era già stata e sapeva come muoversi. (come Annabella mi aveva suggerito )
Presi il treno. Il viaggio durò 3 giorni in terza classe senza aria condizionata. A parte il terrore iniziale, dovuto perlopiù al super affollamento della stazione, tutto andò liscio come l’olio. Iniziai a rilassarmi, a conoscere gente. Le famiglie mi invitavano a pranzo offrendomi gustosi manicaretti. Iniziai a mangiare cibo vero.
Il treno era lento, tanto che potevo sedermi sugli scalini delle porte di entrata con le gambe ciondoloni a fumare.
Fuori c’era l’India. Mi addormentavo con le Palme e mi svegliavo in mezzo alle risaie. Finalmente percepivo la magia
Annabella era lí ad aspettarmi alla stazione dei treni di Thiruvanatapurham.
Da lì in poi iniziò il mio viaggio – dopo 20 giorni avrei proseguito da sola- che fu veramente fantastico.
Ritornai a casa dopo tre mesi, cambiata e con un grande entusiasmo addosso. Una gioia di vivere pazzesca. Lì iniziai i miei passi verso quello che volevo fare: vivere e viaggiare.
Di viaggi in Asia ed in particolare in India ce ne sono tanti altri. Ma mai profondi ed emozionanti come il primo. Ho vissuto con questa Donna delle avventure pazzesche e dei momenti indimenticabili. Mi ha aiutata ad approcciare in una Terra meravigliosa ed a viaggiare con consapevolezza.
Quest’anno ci siamo incontrate, erano 5 anni che non ci vedevamo e non era mai passato così tanto tempo. Questa volta, però, è venuta lei nella mia parte di Asia, la Thailandia, ed abbiamo fatto un giro memorabile. Venti giorni di risate a crepapelle, di risciò, di mangiate per la strada, di camminate e girate in motorino, di bagni nei boschi, di tramonti in mezzo alle risaie. Spero di averle fatto vivere almeno un decimo di quello che lei ha fatto vivere a me nella sua India.
Solo grazie a lei ed al suo esempio adesso vivo e lavoro felicemente a Phuket, in Thailandia, e mi sento veramente a mio agio in questa parte di mondo chiamata Oriente.
Annabella vive in India stabilmente ormai da 15 anni, ha 74 anni portati da Dio ed è un’ insegnante di yoga. Da un paio di anni lotta contro la maculopatia degneerativa della retina, praticamente ci vede al 20% ma, nonostante tutto, lei va avanti con il suo ottimismo, la sua caparbietà e la sua bellezza infinita.
Ps: in Thailandia Annabella ha seguito un corso intensivo per imparare il tradizionale massaggio Thai ai piedi, che ovviamente adesso pratica.
Chi sono
8 Commenti
Che bello conoscere persone come Annabella
Si è bellissimo.
Ho avuto l’onore di conoscere Annabella, dopo aver avuto la fortuna di conoscere Marta a scuola.
Abbiamo effettuato un trasloco dalla toscana a Napoli e abbiamo passato 3 giorni fantastici… il concerto del 1 maggio a Roma una figata pazzesca… Annabella una forza della natura!!!!!!
leggo l’articolo e come Marta è riconoscente ad Annabella… io solo sono a Marta.
Con lei sto viaggiando e sto vivendo le città come mai avrei fatto….
seguitela perchè è pazzesca
Grazie Flavia, sei una persona speciale.
In tutto il post si respira l’aria di rinnovamento che Annabella ti ha ispirato… bellissimo ❤️
Mi ha ispirata tanto in passato e continua ancora a farlo. Grazie
Non ho avuto la fortuna di conoscere Annabella, ma quella di conoscere Marta si…..sei una persona speciale….chissà…un giorno verrò a trovarti in Thailandia…un bacio con affetto
Grazie di cuore, io sono qui. Ti aspetto