Maria Luisa Barcellona
Sono pugliese e mi sono laureata in Italia in Scienze della Comunicazione e poi in Lingue Straniere. Dopo aver vissuto per pochi mesi in Canada, sono tornata in Italia e poi nel 2010 mi hanno offerto una borsa di studio per un dottorato di ricerca a Barcellona. Sono partita senza pensarci troppo perché finalmente avevo la possibilità di combinare il mio percorso di formazione ibrido attraverso un dottorato di ricerca sull’applicazione delle tecnologie per l’apprendimento e l’insegnamento delle lingue straniere. Avevo ventisette anni e ho lasciato l’Italia anche perché avevo la forte sensazione che per diventare una donna completa dovevo trascorrere più tempo da sola e mettermi alla prova. Viaggiare è una passione che mi ha inculcato mia madre e io ne ho fatto uno strumento per conoscere me stessa e scoprire chi sono. Pensavo che sarei rimasta a Barcellona solo per tre o quattro anni, la durata del mio dottorato. Non sapevo che avrei fatto dopo, se rimanerci, se tornare a casa o se emigrare in un altro Paese. Finché un giorno per caso mi ha sorpreso l’amore e dopo pochi mesi anche il lavoro. Così sono rimasta nella città di Gaudí. Oggi sono ricercatrice, professionista dell’e-learning, insegnante di italiano, teacher trainer, traduttrice e ora anche scrittrice. Mi considero eclettica e multidimensionale. Tra i miei hobby vi sono il teatro e la recitazione, i rollerblade e le lingue straniere. Mi piace tanto leggere romanzi, scrivere, dipingere e creare! Nella splendida città in cui vivo ho scoperto lo yoga; per me è una vera e propria disciplina e non finirò mai di praticarla, perché attraverso gli asana del corpo si arriva alla mente e poi all’anima. Sono una cittadina del mondo e vivo del piacere di appartenere alla nostra epoca storica. Ho una grande passione per le tecnologie e i social media senza i quali oggi non saremmo qui a raccontare le nostre storie e grazie ai quali la nostra esperienza da espatriate è tutt’altro che struggente rispetto a quella delle nostre bisnonne più di un secolo fa. Sento ormai di appartenere alla città in cui vivo, ma le mie radici sono solide e ben piantate in Puglia assieme ai miei affetti familiari. Più torno al sud, più scopro di amarlo ma l’altra metà del mio cuore è sempre a Barcellona. È come una corda che tira da ambo i lati e che, invece di farmi sanguinare, mi nutre.