Per leggere la prima parte di questo articolo inerente agli asili e all’ambiente educativo sin dalla prima infanzia a Singapore, fate riferimento a questo link: https://donnecheemigranoallestero.com/asili-colleges-singapore/. Buon proseguimento di lettura.
Immergendomi nell’analisi della svariata offerta di asili che la città di Singapore offre ho riscontrato che, oltre alla scelta dell’ambiente di gioco, per il futuro dei bambini è veramente importante soffermarsi anche sulla comprensione dei vari curricula educativi, affinché si riesca a scegliere meglio quello con cui la famiglia desidera che il proprio bambino cresca, visto che oltre alla preparazione culturale generale, un curriculum scolastico, col passare del tempo, può influenzare anche la mentalità e l’atteggiamento alla vita di questi futuri ragazzi.
Singapore offre una gran varietà di curricula che influiscono sul metodo educativo dei bambini sin dall’asilo: curriculum Singaporiano, curriculum Australiano, curriculum Francese, curriculum Inglese, curriculum Americano o curriculum International Baccalaureate (IB), per citarne alcuni.
Per alcune famiglie expat la scelta del curriculum educativo può dipendere dalla nazionalità di provenienza: mentre una famiglia Singaporiana è costretta per legge a far frequentare ai propri figli scuole Singaporiane (non possono scegliere nessun’altra scuola internazionale se residenti nel paese), una famiglia francese, per esempio, è invece libera di scegliere qualsiasi college con qualsiasi curriculum ma, probabilmente, avrà una certa preferenza per un college con curriculum francese, e così una famiglia inglese molto probabilmente preferirà un college con un curriculum inglese, che porti avanti cioè il metodo educativo di madre patria. Per noi famiglie italiane la scelta è diversa. Non esistendo alcun curriculum educativo italiano dobbiamo scegliere la scuola che crediamo più adatta per i nostri figli attraverso altre caratteristiche o preferenze personali, compiendo una scelta totalmente soggettiva e, personalmente, dopo aver controllato cosa offrono i vari curricula penso di sentirmi più vicina a quello inglese molto accademico e fondamentalmente più simile al programma di educazione italiano.
A livello internazionale però è il curriculum International Baccalaureate (IB) che è universalmente riconosciuto da qualsiasi college nel mondo, ciò significa che se la mia famiglia dovesse trasferirsi in un altro paese e in una città con solo colleges con curriculum IB, il bambino che a Singapore avesse frequentato un college con un “British Curriculum” verrebbe esaminato per constatare il suo livello di apprendimento fino a quel momento per facilitare il suo collocamento nella prossima classe IB, col rischio però che il bambino venga valutato erroneamente e gli venga assegnata una classe precedente all’effettivo livello conseguito a Singapore, perdendo così un anno di scuola.
Ma quando a Singapore all’interno di alcuni colleges ho investigato il programma di insegnamento del curriculum IB, con mia grande sorpresa ho trovato managers che non mi hanno saputo dare risposte esaurienti su quale effettivamente sarà la conoscenza finale, il “knowledge”, degli studenti. Nel suo sito ufficiale l’International Baccalaureate spiega che: “…questo curriculum crea giovani curiosi, consapevoli e attenti, che contribuiranno allo sviluppo di un mondo migliore, di pace, attraverso la comprensione e il rispetto interculturale…”. Una mia cara amica descrive l’IB come: “…un metodo straordinario e di grande rivoluzione per le menti: queste si aprono e diventano indipendenti, con forti capacità critiche e logiche…”. Quelli appena descritti sono importantissimi requisiti che però non fanno abbandonare il seguente dubbio: a seconda del carattere del bambino potrebbe essere meglio impartire questi aspetti dopo che questi abbia appreso una solida base accademica delle materie principali? Alcune persone sono concordi con quest’ultima riflessione, ma aggiungono che è comunque bene non aspettare troppo ad introdurre i bambini al curriculum IB per non privarli ma avvantaggiarli “dell’indipendenza all’organizzazione” e “capacità allo studio di svariate materie contemporaneamente”, e “della forte capacità di espressione e scrittura” che questo curriculum favorisce fra le altre cose. Mi è stato assicurato che qui a Singapore alcuni colleges IB particolarmente facoltosi garantiscono solide basi IB e contemporaneamente anche solide basi accademiche, certuni altri non danno la stessa impressione invece e questo conduce all’incapacità di compiere una serena scelta in materia. Ad ogni modo, cercare di comprendere il curriculum IB è importante proprio perché viene applicato sin dall’asilo dai colleges con questo indirizzo educativo e benché, nell’ipotesi che la propria scelta risultasse sbagliata o non adatta alle esigenze del bambino e della famiglia, si avrà sempre la possibilità di compiere un qualsiasi cambiamento spostando eventualmente il bambino in un altra scuola con un altro sistema educativo, la tendenza e il desiderio finale di ogni famiglia è quello di cercare di trovare subito l’indirizzo col quale tutti in famiglia sono contenti e si sentono a proprio agio, a partire dal bambino stesso.
Le sei aree tematiche che l’IB sviluppa nei primi anni di studio sono: lingua straniera; matematica; scienze; scienze sociali; arte; educazione personale, sociale e fisica. Queste vengono affrontate attraverso altre sei tematiche interdisciplinari: Chi siamo?; Dove siamo nello spazio e nel tempo?; Come ci esprimiamo?; Come funziona il mondo?; Come ci organizziamo? e Condividere il pianeta. L’aspetto interessante di questo approccio è che un problema o soggetto viene analizzato a tutto tondo e contemporaneamente da tutte le materie attraverso le tematiche sopracitate, dando alla persona una visione globale di quel problema o soggetto, sviluppando negli studenti curiosità su quel problema o soggetto, la voglia far domande e trovare risposte, creando un metodo di studio di più materie contemporaneamente, ottenendo quindi una visione molto più aperta e dinamica della realtà, del mondo e del suo approccio. Gli strumenti a disposizione dei ragazzi sono aule multimediali, grandissimi televisori e lavagne interattive, banchi suddivisi in gruppi di quattro dove la ricerca e lo studio avvengono individualmente o interagendo nel gruppo, insegnanti sempre accompagnati da uno o più assistenti.
Matematica e scienze, storia e geografia, letteratura e lingue… Certamente sono insegnate nel curriculum IB, giusto non è chiaro come e soprattutto “quanto” sono acquisite queste materie per garantire quella conoscenza indispensabile a formare una solida cultura in queste personcine. E’ un dato di fatto, in generale, che quando noi italiani ci sediamo a un tavolo sappiamo conversare sui più svariati argomenti: dalla storia alla storia dell’arte, dalle scienze alla psicologia, dall’attualità economica e politica allo svago sportivo, e ovviamente di cucina.. La conversazione intelligente unita alla nostra versatile personalità e alla capacità di risolvere creativamente i problemi, sono caratteristiche da non dare assolutamente per scontate che ci permettono di collocarci e sentirci a nostro agio in qualsiasi ambiente ci si trovi a vivere o a frequentare. E sono caratteristiche, con la forte preparazione, che un giorno potranno dare accesso a ottime facoltà universitarie, volendo..
E a questo punto subentrano due fattori che mi colpiscono direttamente: la mancanza che sento della solida cultura italiana impartita “ai miei tempi”, e il fatto che devo lasciarmi andare e aprirmi a nuove frontiere educative, anche se non le comprendo del tutto.
La realtà è che non vivo più nel mondo di quando io ero piccola, dove all’epoca “il mondo” era il quartiere della mia cittadina e nulla più, e l’asilo e la scuola erano quelli per tutti, assieme ad un unico programma educativo diffuso su tutta la penisola. Oggi, vivendo all’estero da tanti anni, mi rendo conto che il mondo è grande, vario e in continuo mutamento e le necessità di conoscenza sono cambiate di conseguenza, o forse sono solo ampliate, ma lo studio in sé e un buon apprendimento rimangono ancora estremamente importanti, e forse oggi ancor più di allora. Io mi sento contaminata dalla storia moderna e dall’influenza delle mie esperienze dei tanti paesi in cui ho vissuto, a volte al top del loro boom economico altre nel pieno del loro degrado, vengo toccata dagli avvenimenti, dai personaggi che influiscono negativamente nel mondo o, al contrario, da quelli che mi catturano positivamente per il loro grande e importante operato, fra cui qui in città l’attualissimo Primo Ministro Lee Kuan Lieu, purtroppo deceduto poco più di un anno fa, il 23 marzo 2015, il padre della Singapore moderna, l’uomo che ha saputo trasformare un paese colonizzato e del terzo mondo in un paese indipendente e forza nell’economia mondiale.
Ecco, proprio il Signor Lee Kuan Lieu è un grande esempio che evidenzia l’importanza dello studio nella vita: a suo tempo egli ha saputo costruire lo sviluppo e il progresso di questo paese attraverso una fortissima preparazione acquisita sia a Singapore che all’estero, questa preparazione gli ha conferito le capacità per maturare una visione globale del suo paese prima e, in seguito, gli ha dato le capacità di portarlo a un immenso sviluppo ed equilibrio sulle basi delle caratteristiche nelle quali egli ha sempre creduto di più: la giustizia e la meritocrazia. Il messaggio che sempre e con tanto vigore egli ha trasmesso alla sua popolazione è di impegnarsi nello studio, di mantenere vive la propria lingua e le proprie tradizioni, e di avanzare per meritocrazia, appunto, e questo forse potrebbe essere la spiegazione del perché esistono molte famiglie in città, scuole e talvolta asili, che qui fondano le loro basi su tali precetti e che, in linea di massima, condivido anche io: mai come oggi infatti, considerando tutti questi aspetti, sento cosi forte e viva la necessità di dare a mio figlio una buona educazione e, se possibile, scegliere il giusto indirizzo sin dall’asilo, a questo punto.
Un altro soggetto su cui non avevo ancora riflettuto vista la giovane età del bimbo e prima dell’inizio di questo mio viaggio fra i vari metodi educativi a Singapore, è come far sì che il piccoletto acquisisca, quando sarà il momento, un’ottima conoscenza della lingua italiana scritta e della sua grammatica. Il bambino parlerà senza alcun dubbio un corretto italiano grazie al nostro insegnamento quotidiano in famiglia, ma l’insegnamento della grammatica e del verbo scritto non so se sono inclusi fra le mie capacità, e neppure do per scontata la disponibilità del bambino stesso di volerli eventualmente apprendere da sua madre. E quindi, a tal proposito, ho voluto procedere con ulteriori verifiche scoprendo che, per quanto riguarda la diffusione della lingua italiana qui a Singapore ci sono pochi colleges che offrono un “Mother Tongue Program”, un programma madrelingua, purtroppo. Chi scegliesse una di queste scuole potrebbe avvantaggiarsi dell’insegnamento dell’italiano col programma ministeriale del nostro paese e con l’insegnamento durante le ore di lezione, e non come attività extra curricolare svolta nel pomeriggio dopo le ore di scuola oppure il sabato, orari questi che personalmente preferirei fossero usati per attività di svago o attività famigliari, per esempio. Ma non è neanche detto che questi pochi colleges, pur offrendo la lingua italiana, soddisfino poi le famiglie anche con le altre caratteristiche necessarie, il curriculum adatto e la struttura adeguata per ogni famiglia.
Per fortuna, esiste un’altra possibilità in città per far conseguire una buona educazione della lingua italiana ai nostri bambini: la frequentazione la “Scuola Supplementare Italiana di Singapore” dedicata all’insegnamento della cultura e della lingua italiana sia parlata che scritta, eseguita con programmi ministeriali didattici per le scuole italiane all’estero. E questa è sicuramente una grande rassicurazione per le famiglie della nostra comunità, inclusa la mia.
Sembra ieri quando quella piccola bambina dai capelli biondi e lisci attraversava il campo alberato di immensi pioppi, e lungo i fossi sottostanti le loro fronde ammirava i girini piccoli e neri prima di arrivare all’asilo. Suor Maria usava nasconderla sotto il suo ampio gonnone per farla uscire di classe prima dei suoi vivaci compagni, permettendole entrare di nascosto nella sala dei giochi e prendere di corsa quelli che la piccola preferiva, ma allo stesso tempo, prepararsi a dare e a ricevere vigorosi calci, pugni e morsi per difendere le sue conquiste, e certe tirate di capelli che pareva lacerassero lo scalpo tanto facevano male, e che a quanto pare, la piccola bambina non ha ancora dimenticato…
Molto probabilmente, alla fine di tutte le preoccupazioni, qualsiasi asilo o college che verranno mai scelti per i propri figli, offriranno metodi educativi più che adeguati a questi bambini, e saranno sicuramente tutti preparati ad affrontare il mondo. Le entità insostituibili che veramente faranno la differenza su questi piccoli individui e contribuiranno in maniera indelebile alla loro vita e cultura sono: la famiglia, con i suoi veri principi, con il supporto dopo le cadute delle prime sconfitte, con i sorrisi e la speranza negli occhi per ripartire, la gioia di festeggiare le piccole e le grandi nuove conquiste, l’amore e il buon senso, nonché l’entusiasmo per la vita e per lo studio, accompagnati, senza ombra di dubbio, da preparatissimi e appassionati insegnanti. Questi ultimi sono gli individui che la famiglia deve sperare di trovare in qualsiasi scuola scelga: professionisti appassionati, accorati ed entusiasti della vita, della cultura e dei bambini, dei veri motivatori, educatori e ispiratori. Questo è il vero connubio che aiuterà a creare ragazzi migliori e un ambiente sano dove farli crescere, queste sono le persone che lasceranno loro un ricordo indelebile della loro infanzia, e la cultura con la quale, nel tempo, andranno a costruire un mondo migliore. Una buona famiglia e dei fantastici insegnanti, qualunque sia la scuola, qualunque sia il curriculum.
Buona vita a tutti.