I bambini e la scuola
Non so se dai vari post che ho scritto in precedenza si è capito, ma io sono una insegnante.
Sono “anche” un’insegnante.
Poi, la mia carriera si è modificata nel tempo e, se ancora insegno, la mia attività principale è ora la psicoterapia.
Oltre a questo, amo dipingere; non uso la parola “pittura” perché’ mi sa di statico, mentre per me si tratta di un processo.
Questi post sono dedicati a voi mamme che vi trovate in luoghi diversi del mondo e che magari venite come sopraffatte da miti della cultura ricevente… che non è detto che vadano condivisi.
Per il bambino, l’incontro con la scuola è un passo importante nella sua vita.
Quando arriva a scuola, il bambino mette a confronto le sue teorie (che vengono chiamate “ingenue”) con il mondo. Fa esperienze, vede e percepisce. La parola chiave è qui proprio confronto, fra ciò che pensa sia e ciò che è.
Quello che succede è che a scuola vengono proposti al bambino nuovi contenuti, che lui paragona con quello che sa.
I contenuti, se sono congruenti con le sue teorie, lo arricchiscono; altrimenti si verifica un vero e proprio scontro che porta a revisioni e riorganizzazioni delle teorie iniziali del bambino.
Può accadere che venga anche rifiutato ciò che non è compatibile con le teorie ingenue oppure si deforma il nuovo. Quindi vi sono tre opzioni: revisione e cambiamento delle teorie primordiali, oppure rifiuto del nuovo o creazione di misconception. Le misconception sono la deformazione dei nuovi contenuti per farli andare a genio con le teorie vecchie.
In realtà, cambiare le proprie teorie è difficile per noi così come lo è per i bambini.
La verità che nulla è isolato dal resto e quindi, quando cambiamo una teoria, modifichiamo tutto un sistema, non una singola struttura. Molti autori parlano di ecologia mentale. L’ecologia mentale è formata di teorie generali, poi quelle specifiche, script e generalizzazioni empiriche e abilità.
Dopo questa premessa teorica anche un poco “ingenua” (giusto per giocare un pochino con le parole), credo sia il caso di dire che a scuola devono proporre materiali in linea di sviluppo con quello che i bambini fanno, per evitare che l’apprendimento sia superficiale e che non porti ad alcuna ristrutturazione.
Se paragoniamo le teorie ingenue dei bambini con quelle scientifiche, abbiamo due casi: le teorie compatibili con quelle scientifiche e quelle non compatibili.
Fra le teorie compatibili vi sono quelle della biologia, che viene arricchita dalle conoscenze della biologia vera e propria – quella scientifica. Invece l’astronomia è radicalmente diversa da quella dei bambini, quindi qui ci troviamo di fronte ad un ostacolo ed è qui che i bambini devono saper conciliare ed i genitori aiutare: perché appunto è difficile cambiare tutto un sistema ecologico, complesso, formato da varie strutture interconnesse. Il modello scientifico astronomico viene solo compreso tra gli 8 e 10 anni.
Anche cose come prendere il denaro, il lavoro e altro va spiegato ai bimbi.
Non so se vi è capitato parlare con i vostri figli e chieder loro da dove viene il denaro o anche lamentarvi di quanto costi la vita. Mio figlio, come molti altri bimbi, rispondeva che non capiva le ragioni delle lamentele perché bastava andare in banca a prendere denaro. In fondo le banche erano lì per questa ragione.
Un altro esempio tipico è l’idea che si lavora per piacere e non per ottenere i soldi: avrete provato forse a spiegare a bambini di meno di otto anni che quando le persone quando lavorano non lo fanno per piacere intrinseco. Insomma non è un gioco. Solo all’inizio della scuola elementare mio figlio ha cominciato a comprendere questo concetto e probabilmente è chiaro solo ora.
A mio parere è anche la scuola che deve aiutare a spiegare questi concetti di economia ingenua.
L’espressione economia ingenua non è una mia espressione particolare ma terminologia tecnica. Perché la scuola deve aiutare a spiegare questi concetti? Perché dovrebbe aiutare il bambino a crescere come persona tutta, altrimenti si imparano solo nozioni “appicicaticce”. Abbiamo solo una comprensione superficiale.
Anche spiegare che i negozianti non vendono a prezzo di costo ma che ci guadagnano è una cosa importante perché ai bimbi tutto questo non è chiaro: ricavo, guadagno e spesa sono nozioni complesse da comprendere e ci vuole lavoro.
Solo a 10 anni vi è una comprensione più complessa di tutto, e a 15 anni i bambini dovrebbero capire il funzionamento della banca. Insomma come vediamo ci vuole parecchio perché le nozioni di economia ingenua divengano più chiare.
forse mi sono fatta trascinare dalla scrittura e dallE spiegazioni di nozioni più scientifiche. Quello che voglio dire chè e per la crescita completa dei bambini ci dobbiamo occupare di molte altre teorie che vi sono nella loro testa, anche quelle economiche, che sviluppano lentamente.
E io non credo che sia solo compito nostro ma anche della scuola per avere persone competenti e non dei bambocci in grado di scrivere in maniera ordinata e basta.
Un simile discorso vale per le teorie politiche: le nozioni di stato e le leggi potrebbero essere ben comprese in terza elementare. Bisogna lavorare sulle nozioni politiche già dalla prima infanzia e dall’età prescolare; per esempio, facendo capire che i personaggi politici sono differenti da altri personaggi famosi (come gli attori) o favolistici (tipo Spiderman). Evito qui di trascrivere tutto quel che mi balza in mente ma potete farlo voi nei commenti.
Per modificare le teorie ingenue, ci vogliono nozioni che siano adeguate all’età.
Poi non so cosa succede nelle vostre scuole, ma i bambini devono essere incoraggiati a dire quello che pensano per il semplice motivo che questo è l’unico modo in cui noi adulti possiamo capire se ci siano misconception, quali siano e, in caso, cambiarle.
Quindi lo scopo è far crescere i bimbi.
Per farli crescere è anche importante capire e modificare le loro teorie ingenue, e per poterlo fare bisogna attuare due strategie: l’uso della discussione per confrontare diversi punti di vista, e la classe vista come comunità di apprendimento. Infatti secondo Vygotskij, noi interiorizziamo le attività sociali e le funzioni psichiche superiori si basano su questa interiorizzazione.
Non solo questo, ma la figura dell’insegnante è fondamentale e così è il rapporto del bambino con l’insegnante: l’insegnante non è solo il tramite delle conoscenze ma molto di più.
Per questo è importante scegliere bene la scuola, interessarsi e informarsi e non farsi abbindolare dalle teorie che “galleggiano” nell’aria sui bambini e su come apprendono nelle varie società. Mia opinione personale. Non ci sono bambini che non possono; ci sono situazioni che non permettono.
Questo post è dedicato soprattutto ai figli degli immigrati italiani in Germania.
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