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Bambini expat e la loro lingua aliena

Fra fusione e confusione

di Annamaria Ronca
I bambini expat imparano con tempistiche e metodi diversi

“Io non want this… questo è mine… dammi un cucumber… give me panino”

Sono solo alcuni esempi della lingua aliena che parlano i bambini expat, nello specifico i miei figli più piccoli.

A volte stento a capirli poiché pronunciano in maniera insolita parole in inglese mentre mezza frase è detta in italiano. Un giorno ho speso circa 10 minuti per capire che “Stobi” voleva dire “Strawberry”. Mio figlio mi stava chiedendo semplicemente delle fragole. Io, però, già pensavo alla macchina Enigma e alla decodifica di codici segreti. A voi è capitato?

Il più grande dei miei bambini expat è arrivato qui all’età di 5 anni con la lingua italiana perfettamente assimilata.

Di conseguenza, non ha mai mescolato la lingua materna con la lingua acquisita, nonostante qualche neologismo come “il gelato saporava di vaniglia”.
I due piccoli, invece, non hanno mai frequentato l’asilo in Italia ma direttamente negli Emirati. Nonostante in casa si parli italiano, sono costantemente esposti all’inglese. Questo porta e comporta una fusione e, talvolta, confusione fra le due lingue.

Fino a poco tempo fa si credeva che i bambini expat o quelli cresciuti in contesti bilingue o multilingue avessero maggiori difficoltà nell’iniziare a parlare.

La multietnicità dei bambini expat è un patrimonio bellissimo!Questa teoria venne però smentita da studi successivi. Sullo sviluppo del linguaggio e il bilinguismo si potrebbe leggere e studiare per anni. I metodi affermati e nuovi sono a portata di google, come il celebre metodo OPOL (ossia “One Parent One Language”), ad esempio.

Mia figlia ha iniziato a parlare prima del covid per poi smettere durante. Mille controlli medici, ansie, letture in rete. Alla fine ha ripreso a parlare anche grazie alla frequentazione dell’asilo e degli altri bambini. Ora mescola italiano e inglese nella stessa frase scegliendo le parole che le sono più convenienti. Io la chiamo furbizia, conoscendo la mia piccola testarda.

Ammetto che con mio marito ci siamo sempre scritti messaggi usando parole in altre lingue che venivano più corte o facili da digitare.

Entrambi italiani abbiamo studiato altre lingue fra liceo e università per cui non sono rari messaggi del tipo “Call dopo”,  “Non posso talk”, “M. needs aiuto”.   L’ultimo nato, invece, non ha ancora 3 anni e sa ben separare le due lingue quando vuole, a dimostrazione del fatto che ogni bambino è a sé ed ha il proprio ritmo. Con la sorella, però, mischia italiano e inglese seguendo le regole non scritte del gioco.

Ma quant’é divertente sentirli parlare in maniera strana? O equivoca, a volte?

Se confondono big con pig (siamo in un paese musulmano), socks con sucks (che e un’offesa), idiom con idiot (altra offesa) o pronunciano in modo bizzarro pulisco che diventa piscio, non sai se ridere o vergognarti.

Quali simpatiche frasi aliene hanno elaborato i vostri bambini expat?

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