Türkiye’ye Hoşgeldiniz: Welcome (back) to Turkey
Eccolo il cartello che ci ha nuovamente dato il benvenuto qui in Turchia, il 31 ottobre 2016, esattamente 3 mesi e mezzo dopo la nostra partenza.
Siamo di nuovo ad Izmir, e non proprio per volontà nostra.
Come vi avevo raccontato avevamo dovuto lasciare la Turchia per volere del padre del mio fidanzato, che voleva vivesse in Germania.
Dopo aver trovato un lavoro ed una meravigliosa casa tutta nostra in Germania, quasi lì lì per ambientarci alla nuova cultura, abbiamo invece ricevuto LA lettera: probabilmente non avrebbero rinnovato il permesso di soggiorno di Barış.
Ansia, panico, rabbia, sconforto… li abbiamo provati tutti questi sentimenti e poi, parlando al telefono con la mia famiglia ci siamo finalmente calmati. I miei genitori, che Barış sente come propri, ci hanno ridato delle speranze e il sorriso.
Avremmo provato ad ottenere il permesso di lavoro per l’Italia, visto che mio papà voleva e poteva assumere Barış nella propria ditta. Volevamo vivere tutti insieme in Italia e anche il mio fidanzato voleva lavorare con mio padre.
Ci restavano 13 giorni per tornare in Italia e fare le carte di assunzione, prima che scadesse il permesso di soggiorno (valido in tutto il territorio Europeo).
E così, nel giro di due giorni, tra corse per avvertire i padroni di casa, il datore di lavoro e spedire gli scatoloni che non potevo caricare in macchina, abbiamo di nuovo riempito la nostra piccola macchinina Nina e siamo partiti pieni di speranze.
Se non che, dopo aver fatto le carte di assunzione e una volta andati all’ufficio stranieri di Torino, hanno distrutto tutti i nostri sogni. I flussi migratori erano chiusi, quindi non era possibile prendere il permesso di lavoro. Eravamo costretti a tornare in Turchia.
Il 31 ottobre, il giorno antecedente la scadenza del visto, siamo quindi ripartiti alla volta di Izmir, dove ci troviamo attualmente.
La nostra idea, una volta sistemati in Italia, era quella di sposarci.
E invece, visto il corso degli eventi, abbiamo deciso di sposarci prima qui in Turchia e, una volta sposati, di andare a vivere definitivamente in Italia, vicino alla mia famiglia. E di rifare la cerimonia anche là, per il resto della famiglia.
Non è male come situazione, perché sposarsi qui ha dei costi notevolmente inferiori: dall’abito da sposa alle fedi. E ci sono parecchie tradizioni carine e originali come il fidanzamento, che abbiamo festeggiato domenica 11 dicembre e di cui vi parlerò nel prossimo post.
Il problema è che ora siamo bloccati in questo limbo: per motivi burocratici dobbiamo aspettare quasi un anno per sposarci. Non possiamo tornare in Italia insieme, io qui non posso lavorare perché non ho il permesso e non sappiamo esattamente quanti mesi dovremo restare. Di conseguenza non è facile trovare una casa tutta per noi e nemmeno un lavoro per Barış.
E’ di nuovo una corsa contro il tempo e contro la fortuna.
Speriamo finisca presto….
Noi continuiamo a ripeterci che prima o poi la ruota gira per tutti, basta aspettare!!! 🙂

Di fronte a Saat Kulesi – la torre dell orologio di Izmir con la nostra amica francese Emeline in visita qui ad Izmir
Chi sono
4 Commenti
Come mai per sposarvi in Turchia dovete aspettare un anno? Che tipo di burocrazia blocca il lieto evento???
Ciao Shawn.
Essendo io non registrata come ufficialmente residente in Turchia non posso richiedere i documenti da qui.. Siamo di nazionalità diverse.. In passato è già stato sposato.. Devo purtroppo inoltre riprendere il permesso di soggiorno da zero e anche questo richiede tempo… Una serie di cose insomma! ?
Ciao Federica,
mi permetto di consigliarti di informarti bene e, quando avrai le carte a posto, chiedere il visto per tuo marito in base alla legge 30/2007, che è molto più vantaggiosa rispetto alla legge sull’immigrazione in quanto recepisce la direttiva UE su “ingresso e soggiorno dei cittadini UE e loro familiari”. Dovrebbe ricevere dalla questura una prima carta di soggiorno per 5 anni che poi diventerà definitiva. Ovviamente dovete avere tutta la documentazione tradotta legalizzata ed asseverata – se serve – da presentare in ambasciata, quando chiedi il visto. Ti allego link a una scheda pratica (sul sito potrai trovare altro materiale interessante) al sito dell’Asgi, associazione di esperti che si occupa di immigrazione, asilo e cittadinanza. Auguri per tutto e un abbraccio
Maria
http://www.asgi.it/wp-content/uploads/2014/02/ingresso.e.soggiorno.dei_.cittadini.dell_.unione.perin_.bonetti.27.marzo_.2012.perin_.bonetti-1.pdf
Buonasera Maria.
Grazie mille per il suo aiuto. Appena avremo finito di raccogliere tutte le carte allora chiederemo il visto in base alla legge 30/2007. Mi informo bene, ma grazie davvero sia per il link che per le informazioni! 🙂
Buona serata a lei. Un abbraccio! 🙂