Ogni volta che penso a te, e capita molto spesso, il cuore mi riporta ad un ricordo bellissimo.
Un pomeriggio d’inizio estate, lunghi capelli che giocavano con il vento, uno sguardo verde tempestato da riflessi oro, e quel sorriso unico.
Osservavo la magnifica creatura che avevo vicino, orgogliosa nel pensare che qualcosa d’immenso e bello nella vita l’avevo fatto anch’io.
Non avevo costruito le grandi opere che sognavo di fare da bambina, ma una infinitamente più importante e magnifica: più della torre Eiffel, della statua della Libertà o del Colosseo.
Tu ed io siamo cresciute insieme, anche se è più corretto dire che io sono cresciuta molto in fretta.
Fino a un certo punto della vita, ho continuato a caricarmi di responsabilità più grandi di me; poi mi sono fermata, stanca e provata, mentre tu continuavi ad andare avanti maturando certezze e attaccamento ai tuoi luoghi d’origine, facendoti ogni giorno più donna.
Io, invece, sono diventata sempre più nomade e insofferente a tutto, fino a rinchiudermi nel mio mondo, fatto di nessun luogo, di nessuna apparente catena, di nessuna festa famigliare.
Il bianco e il nero, questi sono stati tutti i nostri giorni insieme.
I giorni bianchi della tua infanzia, noi sempre insieme, noi che ridevamo, io che ti insegnavo a disegnare e a fare i cartamodelli per i vestiti delle tue bambole, devo ammettere con scarsi risultati, la tua vena artistica era decisamente bassa, noi che giocavamo a fare le dive, pettinandoci e truccandoci a vicenda fino a che, immancabilmente, io finivo per essere impiastricciata come un clown.
Io e te, per mano felici e sempre insieme.
Poi sono arrivati i giorni neri, la ribellione dell’adolescenza, il tuo rifiuto ad avere un punto d’incontro, tu che non stavi più bene con te stessa e con gli altri, la nostra famiglia che andava in pezzi, portandoci tutti in un tunnel buio.
In poco tempo tutto il bianco e lo splendore che avevamo intorno era diventato opaco e scuro. Tutta la gioia e l’allegria si erano trasformate in sofferenza, cambiando per sempre il nostro carattere e il nostro destino. Gli anni successivi sono stati un alternarsi di momenti bianchi e neri, di cose non dette, di altre non fatte e di momenti sbagliati.
E’ stato difficile per me capirti e adesso so quanto lo sia stato anche per te stare dietro al mio passo veloce, ai miei fusi orari, a quest’instancabile mio viaggiare alla ricerca del mio posto nel mondo, alla mia apparente freddezza, al mio volerti per forza crescere in maniera indipendente e autonoma… non sono molte le mamme italiane che si comportano così.
Ora siamo veramente lontane e tantissimi chilometri ci separano, ma proprio questa lontananza ci ha riunito, ridandoci la luce e lo splendor, la voglia di confidarci, di confrontarci, di credere in noi.
Indonesia chiama Italia.
Finalmente, dopo tanti anni, stringo di nuovo le tue mani nelle mie. I momenti neri che abbiamo passato non li cancellerà nessuno, ma quello che conta è che abbiamo ripreso a camminare insieme, illuminate da una luce bianca. E di strada da fare insieme ne abbiamo ancora tanta.
Rileggo il tuo messaggio che dice:
“Ti meriti le cose belle che ti stanno accadendo”.
Si è vero, mi merito tutto: anche la splendida figlia che ho.
Dedicato a Daly con tutto il mio amore.
Chi sono
4 Commenti
Bellissimo! Ad oggi oltre ad essere figlia ono anche mamma… e piango leggendo le tue parole. Un abbraccio grande grande ad entrambe.
ciao Sonia , grazie per le tue parole e per il tuo abbraccio che e’ ricambiato
quello di mamma e’ un mestiere difficilissimo
Sei stata molto coraggiosa ad esprimere e a renderci partecipi, i tuoi pensieri di gioia e di dolore. Più spesso di quanto non si pensi, accade che mamme e figlie non siano in sintonia oppure che ad un certo punto della vita non trovino un punto di incontro. La diversità fa parte del nostro percorso e l’amore anche. Auguri ad entrambe per esservi ritrovate … 2 donne!?
Grazie per gli auguri Gattarossa.
Negli ultimi anni di scelte coraggiose ne ho fatte tante, ho anche imparato ad accettare ed esternare i miei sentimenti .
Siamo diverse noi due , lo saremo sempre ma ci vogliamo bene e questo è quello che conta.