Dicono che stia arrivando una forte pioggia, “las tormentas de verano” come le chiamano loro.
Devo ammettere che l’idea non mi dispiace dato che la pioggia d’estate ha sempre avuto quel nonsochè di malinconico che mi attrae e dato che siamo a 38 gradi da circa una settimana.
Il cielo si sta trasformando e man mano prende sembianze più grigie.
Barcellona, 7 Agosto, 2018
“La città è popolata solo da turisti, li riconosci dalla lingua in cui parlano, dai vestiti che indossano, dall’ombrellino con cui si riparano dal sole e dalle file interminabili in musei e luoghi d’interesse.
In ufficio siamo in 9, i superstiti, i coraggiosi, i paladini della luce, ogni giorno ci diamo forza a vicenda e ci ricordiamo che “queda poco” “manca poco”. Nelle email scrivo “Ci risentiamo al mio ritorno, buen verano”.
Adoro scrivere queste due parole “buen verano”, perché mi ricordano la leggerezza dell’estate, i tramonti, le giornate che si allungano, la luce fino alle 22:00.
A Barcellona il cielo, nei tramondi d’estate si colora di un rosa chiaro che sembra un aquerello. A differenza dell’inverno in cui il cielo acquisisce dei colori molto più forti e magnetici (arancione, rosso, giallo, rosa intenso).
Da quando vivo nella nuova casa ho un’abitudine: alla sera prima di andare a letto vado in balcone e guardo il cielo. Ci resto dai 10 ai 20 minuti.
Queste notti d’estate sono bellissime. Dopo una giornata quasi sempre abbastanza intensa scandita da ufficio e viaggi lavorativi, tornare a casa, lasciar cadere la borsa, mettere in frigo l’anguria o il camoscio d’oro, togliere le scarpe, sfilare la camicia, sciogliere i capelli, andare in balcone guardare in sù e sentire la pace sulla pelle: che meraviglia!
“La legge morale in me ed il cielo stellato sopra di me”; lo diceva Kant e resta una delle mie citazioni preferite.
Il cielo rimette a posto, ti fa capire che lui c’è, è sempre lì, che non esiste nulla di così importante sulla terra (i tuoi guai diventano nulla davanti al cielo, perdono importanza), nulla di così preoccupante, nulla di così limitante.
Ritornando sulla terra.
Nel salone di casa la mia valigia è semi-pronta.
Tra qualche giorno torno in Sicilia per le mie due settimane di vacanze.
Mi attendono famiglia, amici, il mare, la mia isola speciale, il tempo che si ferma, tanto cibo, tramonti e albe infuocate.
Mi attende anche la mia me più selvaggia, quella che ogni giorno è nascosta sotto mentite e “semi-eleganti” spoglie.
Lascio a Barcellona tutto quello che, credo, ritroverò al mio ritorno.
Mi augurano che siano giorni infiniti e infiniti tramonti.
Ho bisogno dell’Italia e della Sicilia adesso, dopo 8 mesi di lontananza.
Imparate a guardare il cielo.
(Se non lo fate già).”
Buen verano, Buona estate.
Abrazos desde Barcelona.
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