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Burocrazia (e non solo) per le mamme italiane in Germania

Tutto (o quasi) ciò che occorre fare prima del parto.

di Samanta - Jena DE
La burocrazia in Germania è complessa e piena di documenti da firmare: aiuto!

Come alcuni di voi ricorderanno, due mesi fa annunciai la mia gravidanza un po’ canaglia. Una delle prime cose che mi sorpresero, lo ammetto, è la quantità assolutamente esorbitante di burocrazia che mi si parò davanti. Documenti, Pass, corsi e telefonate hanno, da allora, iniziato a far parte del mio quotidiano. Può essere un po’ alienante, agli inizi, cercare di metter ordine in questo labirinto di uffici fisici e non. Soprattutto se si è alla prima gravidanza, poi, è un salto nell’ignoto non indifferente. Considerate, poi, che io ‘sta burocrazia proprio la detesto!

Questo post, insomma, è scritto per le mamme che verranno. Che sappiate o meno il tedesco,  credetemi, sarà una bufera non indifferente. Ecco, quindi, ciò a cui prepararsi, se si è in dolce attesa in Germania.

Attenzione: queste sono solo le cose da fare prima della nascita, perlomeno tutto quello che ho dovuto fare io. Le esperienze delle neomamme, dopotutto, possono differire almeno un pochino. In un altro post vi racconterò cosa occorre fare dopo aver partorito. Eh già: alla burocrazia non c’è proprio mai fine..!

Questa burocrazia sembra proprio infinita!Accertare la gravidanza: chi ben comincia…

La prima cosa da fare è proprio questa: far accertare la gravidanza dal vostro ginecologo. I test fatti a casa, infatti, non sono sufficienti e non hanno, per così dire, valore ufficiale. Se vi occorre saperlo quanto prima possibile, basterà fissare un appuntamento e fare un test in ambulatorio che confermerà o meno il risultato di quelli che avrete già fatto. Alternativamente, vi verrà fissato un appuntamento alla sesta settimana di gravidanza circa, dove verrete sottoposte ad un’ecografia. Nel primo caso, così come anche nel secondo, potrete richiedere una dichiarazione del vostro ginecologo che attesti la gravidanza. Questa è utile per chi fa un lavoro ritenuto pericoloso oppure la cui professione ricade nella legge chiamata Infektionsschutzgesetz. Si tratta del primo passo verso questa burocrazia a tratti infinita. Insomma: chi ben comincia, è a metà dell’opera!

Comunicarlo al datore di lavoro

Molte persone attendono la tredicesima settimana per annunciare la propria gravidanza. Si tratta di una misura precauzionale che ha a che fare con le statistiche in merito al rischio di aborto spontaneo. Nel caso facciate lavori pesanti, oppure pericolosi, occorre invece comunicarlo immediatamente. In molti Bundesländer, le maestre d’asilo, il personale veterinario oppure, ad esempio, il personale infermieristico fanno parte della categoria che vi ho appena citato. In questo caso, il lavoratore è in Beschäftigungsverbot, ossia ha il divieto di lavorare.

Questo “divieto” può anche essere espresso dal vostro ginecologo in base al vostro quadro clinico. Lavorando con animali ed essendo per questo soggetta, tra le altre cose, al richio di toxoplasmosi, io sono dovuta rimanere a casa non appena la gradivanza mi fu confermata.

Cercare un’ostetrica, o Hebamme

Essere affiancati da un’ostetrica, in Germania, ha numerosi vantaggi. Soprattutto se si è alla prima gravidanza, infatti, avere una persona di riferimento per fugare i propri dubbi è proprio comodo. Non si tratta solo di qualche controllo antecedente alla nascita, oppure delle sedute di agopuntura sapete? Anche i controlli durante il Wochenbett, ossia le settimane successive al lieto evento, vengono offerti dalla vostra ostetrica. Questo servizio, poi, viene pagato dalla vostra assicurazione sanitaria e questa percentuale di burocrazia sarà a carico della vostra Hebamme. Insomma: perché non approfittarne?

La ricerca di un’ostetrica, si badi bene, non è per nulla immediata. Spesso si riceve una lista di potenziali ostetriche e occorre iniziare a telefonare a destra e a manca. In alcuni casi, è difficile trovarne una disponibile e in altri la si trova a gravidanza già avanzata. Io ho iniziato la mia ricerca alla decima settimana, se non erro, e in un paio di giorni ne ho trovata una disponibile. Ci sono tante mamme che, però, non hanno la stessa fortuna e hanno dovuto ricorrere a consulenze online per ovviare a questa mancanza. Insomma: iniziate non appena potete, non ve ne pentirete!

Cercare un pediatra

Come per l’ostetrica, anche la ricerca di un pediatra può durare parecchie settimane. Spesso, i racconti delle vostre amiche mamme saranno un buon punto di partenza per scremare i potenziali candidati. Allo stesso modo, i consigli della vostra ostetrica potrebbero essere un ottimo modo per avere un piccolo input in materia. Considerate che, proprio per questo, è consigliata la ricerca di un ambulatorio pediatrico sin dalla sedicesima settimana. Molti ambulatori, infatti, non accettano ulteriori pazienti e trovare un dottore disponibile può risultare difficile.

Io, affidandomi ai consigli della mia Hebamme, ho telefonato in un ambulatorio a 15 minuti da qui. Mi hano risposto subito e mi hanno detto di telefonare al momento della nascita. Dopo le congratulazioni del caso, infatti, mi hanno rassicurata dicendomi che ci sarebbe stato un posticino per me. Speriamo di aver fatto la scelta giusta!

Attenzione: il sistema sanitario tedesco, prevede la possibilità di cambiare medico in maniera abbastanza semplice. Per questo motivo, se non vi trovate bene con il pediatra che avete scelto, non fatevi troppi scrupoli. Iniziate a telefonare agli ambulatori della zona e, una volta trovatone uno che fa al caso vostro, procedete al cambio. Questo, spesso, può durare parecchio tempo. Si tratta, però, di una possibilità della quale essere informati.

Per districarsi nella burocrazia tedesca occorre pianificare tutto per beneIscriversi a un corso preparto

Il corso preparto, chiamato Geburtsvorbereitungskurs, fa parte di quelle esperienze che alcune mamme adorano e altre detestano. Alcune si iscrivono al corrispettivo online, altre si limitano a leggere manuali sull’argomento, altre ancora decidono di rinunciarvi. Io mi sono iscritta al corso di un’ostetrica che collabora con l’ospedale dove intendo partorire. Ho scelto un corso aperto alle coppie, non solo alle mamme, di due ore alla settimana per un totale di quattordici ore. In questo modo, infatti, riusciamo a conciliare impegni, lavoro e corso preparto. Questo ultimo, poi, viene pagato dalla vostra assicurazione sanitaria. La quota di chi vi accompagna, poi, viene spesso risarcita dopo aver presentato la ricevuta di pagamento. Insomma: correte a informarvi presso la vostra Krankenkasse.

In barba a chi non ne parla bene, io la sto trovando un’esperienza estremamente interessante. Capiamoci: le informazioni sono spesso già conosciute, soprattutto se avete iniziato a informarvi sulla maternità non appena avete scoperto di essere incinte. Allo stesso modo, però, lo scambio di idee così come anche il senso di comunione che ne scaturisce sono davvero impagabili. Vi verranno spiegate tutte le fasi del parto, mostrati esercizi per gestire al meglio le contrazioni e persino esercizi da fare a casa. Potrete porre domande e ascoltare le esperienze di chi, magari, non è al primo parto. È un’occasione davvero da non farsi scappare, promesso!

Partecipare alla serata informativa di alcuni ospedali della zona

A meno che non abbiate già partorito, spesso la scelta dell’ospedale è almeno un poco casuale. Io, ad esempio, ho scelto l’ospedale più vicino in termini non necessariamente di distanza, quanto di traffico sul percorso. Questa sera, quindi, parteciperò alla serata informativa dove verrà presentato il reparto di ostetricia e ginecologia, con annesse camere familiari. Alcune mie compagne di corso vi hanno già partecipato e i loro resoconti sono stati decisamente positivi, ergo incrocio le dita.

In linea generale, durante queste serate viene presentata la “logistica” del parto. Si parte, banalmente, dal parcheggio e si arriva alle stanze per la famiglia nell’apposita ala del reparto. Vengono trattati temi quali l’allattamento al seno, le varie posizioni del parto, vengono mostrate le vasche e via discorrendo. Un ottimo modo, questo, per informare le famiglie riguardo tutto ciò che aspetta loro una volta varcata la soglia dell’ospedale.

Attenzione: in alcuni casi, l’ospedale che avete scelto non potrà accogliervi. Se, ad esempio, tutte le sale parto sono occupate da un paio d’ore, vi verrà offerta un’alternativa. Proprio per questo motivo, è consigliabile telefonare prima di mettersi in automobile. Mamma avvisata…

Inoltrare la richiesta per il Mutterschaftsgeld

La maternità obbligatoria inizia sei settimane prima della data stimata del parto e termina otto settimane dopo che avrete partorito. Nel caso di parti gemellari oppure di nascite premature, termina dodici settimane dopo il parto. In questo periodo è vietato lavorare: si parla di Beschäftigungsverbot. Ma chi vi compensa, in questo periodo? La vostra Krankenkasse verserà una cifra pari a circa 13,00€ al giorno e il resto verrà versato dal vostro datore di lavoro. In questo modo non avrete perdite dal punto di vista economico.

Per questo motivo, dovrete inviare alla vostra assicurazione sanitaria un attestato firmato e timbrato dal vostro ginecologo che confermi la data presunta del parto, ossia l’Entbindungstermin (ET). Questo, ovviamente, dovrà essere inviato prima dell’inizio della maternità obbligatoria. Si consiglia, di norma, di inviarlo entro sette settimane prima dell’ET.

Comunicare al datore di lavoro la durata della vostra assenza

Entro sei settimana dalla data presunta del parto, dovrete anche mandare una raccomandata al vostro datore di lavoro. Dovrete, infatti, comunicare la durata della vostra assenza dal posto di lavoro ossia il vostro Elternzeit. Avete diritto sino a tre anni di congedo parentale, da prefissare prima della nascita. Non voleste o riusciste a rimanere tre anni a casa, avete la possibilità di far valere questi mesi sino all’ottavo anno di vita del bimbo. Lo stesso vale per l’altro genitore: anche lui ha diritto a rimanere a casa sino ai primi tre anni, oppure di pianificare questi tre anni entro la scadenza prestabilita. Occorre ricordare, in ogni caso, che vi verranno garantite sino a dodici mensilità ridotte (ossia pari al 65-70% del salario) in totale (ossia non pro capite), quindi prima di decidere è sempre bene farsi due conti in tasca..

Attenzione! In linea del tutto teorica, dovrete comunicare queste vostre assenze prima della nascita, nella raccomandata di cui sopra. Alcuni datori di lavoro, però, sono spesso abbastanza indulgenti e vi permetteranno di far uso del vostro Elternzeit anche senza averlo notificato nei tempi prescritti. Parlatene con il vostro responsabile, se ritenete, e sentite cosa ha da proporvi.

Occuparsi della burocrazia e fare la mamma è proprio difficile!
Oltre a tutte questi passi, alcuni fondamentali altri a vostra discrezione, moltissime mamme pre-compilano tutti i moduli da inviare dopo la nascita del bambino. Quali sono questi moduli: ebbene, ne parleremo la prossima volta non temete! In questo modo, infatti, dovrete poi solo spedirli una volta aggiunta la data di nascita e raccolti i documenti che vi verranno inviati in seguito al lieto evento.

Come vi ho già detto, molta di questa burocrazia infinita sembra alientante. Non vi nego che, senza una lista come si deve, anche io sarei pronta a dare letteralmente i numeri. Occuparsene un poco alla volta, però, è il modo migliore (almeno per me) per non perdere il senno. Insomma, mamme italiane (e non) in Germania: come direbbe un personaggio iconico del cinema “Si può faaaaaare” (cit.)

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