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Camminando sul mare finlandese

di Rahel Finlandia

Quando ho realizzato che mi sarei trasferita in una zona costiera, non riuscii a trattenere il mio entusiasmo. La vita lontano dal mare, infatti, mi è quasi insopportabile. Vengo da Trieste e le passeggiate invernali sul lungomare sono per me indispensabili. Lo sono esattamente quanto le estati trascorse a nuotare e tuffarsi dagli scogli.

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Quando però sono arrivati i miei primi giorni estivi in Finlandia, mi sono dovuta scontrare contro la realtà dei cianobatteri. Ne avete mai sentito parlare? Ecco: si tratta di batteri che non sono dannosi per definizione, almeno non tutti. Quelli che infestano le acque lungo la costa di Espoo e parte di Helsinki,però, producono le cosiddette cianotossine. Si tratta, in questo caso, di sostanze dannose per il corpo umano. Col tempo, ad ogni modo, ho capito che basta monitorare il sito ulkoliikunta.fi e cercare sulla mappa la spiaggia più vicina. In questo modo ci si può assicurare che la balneazione sia sicura grazie alla bassa presenza del cianobatterio. Il sito viene aggiornato costantemente, nella breve parentesi estiva. Se poi proprio ci si scorda di controllarlo, nelle spiagge munite di bagnini viene posizionato un cartello che segnala il livello di tossine.

Con mia grande sorpresa, ho visto finlandesi lasciare i propri bambini allegramente a bagno, nonostante il pericolo segnalato. Allo stesso modo alcuni colleghi hanno condiviso esperienze più o meno preoccupanti: da un semplice eczema, al ricovero in ospedale. Forse alcuni di loro sviluppano una forma di immunità, fatto sta che io non oso rischiare ed è per questo che non faccio un bagno in mare da ben due anni. Ho sofferto per alcuni mesi, consapevole che nemmeno l’estate successiva avrei potuto nuotare ed ho pensato: “Bella fregatura vivere sul mare, vederlo dal balcone di casa ma non poterlo toccare!”

mare-finlandese-costaInsomma: stavo cercando qualche altra ragione per amare questo luogo che ora chiamo casa, finché non è arrivata la prima vera nevicata. Dopo alcune settimane a temperature che non sapevo di poter sopportare, ecco che si è congelato il mare. Non avevo idea che fosse possibile, non a questa latitudine. A quanto pare, il mar Baltico ha ben poco sale rispetto al Mediterraneo. Lungo la costa, quindi, congela del tutto per alcune settimane o persino per svariati mesi.

Una volta a settimana andavo a fare una passeggiata sulla costa per assistere a questo lento processo. Finalmente, il 4 febbraio 2021 il mare finlandese era così solido da poterci passeggiare. Ho aspettato che i finlandesi andassero a fare i primi passi, prima di farmi coraggio. Dopotutto, avevo visto adolescenti in bici, giovani sugli sci, anziani con i bastoncini da camminata nordica e persino madri con i passeggini superare serenamente il confine tra la spiaggia ricoperta di neve e mare ghiacciato.
È stata l’esperienza più bella della mia vita: a 30 anni ho messo piede sul mare. Da allora, non mi sono più fermata.

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Una donna finlandese fa sci di fondo sula mare congelato, a pochi passi dalla costa di Espoo.

Non riuscivo a crederci. Quali meraviglie si nascondono negli angoli di mondo a me sconosciuti? Ho potuto vedere la costa da lontano, come farebbe un qualunque velista, eppure io ero a piedi. Quel giorno splendeva il sole, c’erano -18°C e, dalla gioia, non sentivo neppure freddo.
Tutta Espoo sembrava essersi riversata sul mare, finalmente libera di esprimersi, di guardare il mondo da un altro punto di vista. Il mare era diventato una piazza affollata e vivace: i finlandesi solitamente quieti chiacchieravano ad alta voce, ridevano, correvano. Tutti condividevano quest’esperienza tanto unica per me, quanto familiare e ancestrale per loro. Sono cresciuti sulla neve, sul ghiaccio, su migliaia di laghi che periodicamente si trasformano in enormi distese bianche. Io, invece, non avevo mai visto la neve per più di un giorno all’anno. Trieste, infatti, è meravigliosa ma la neve scarseggia.

È così che il paese che mi ha accolta nel mezzo di una pandemia mondiale mi ha donato un’esperienza al di là della mia immaginazione. Ora, infatti, attendo impaziente l’autunno e poi l’inverno. Adesso, il fatto di non poter nuotare in estate mi sembra quasi accettabile, purché si possa camminare sul mare finlandese da gennaio a marzo.

E voi, avete mai camminato sul mare? Vi ha dato le stesse emozioni di un lago ghiacciato o era qualcosa di diverso? Potreste mai vivere senza poter nuotare in mare aperto?

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