Canada, Ucraina
e i miei pensieri sparsi

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Il primo grande flusso migratorio dall’Ucraina verso il Saskatchewan ha inizio intorno al 1890 per poi ripetersi rispettivamente dopo la prima e la seconda guerra mondiale.
Numerose furono le famiglie che arrivarono qui con la promessa di un terreno da coltivare ed una vita migliore. Giunsero a Saskatoon dopo interminabili viaggi, ignari del freddo glaciale che li avrebbe attesi. Molti di loro iniziarono la nuova vita come contadini, vivendo spesso in condizioni di estrema povertà. A questo proposito, se capitate a Saskatoon, vi consiglio di visitare iI Wester Development Museum dove si trova una sezione veramente interessante dedicate all’argomento.
Oggi a Saskatoon è presente una vasta comunità di ucraini perfettamente inserita nei diversi contesti lavorativi in città.
A Saskatoon si trova il bellissimo Ukrainian Museum of Canada. Ed è a Saskatoon che, durante il Saskatoon Folkfest, il festival dei paesi del mondo, l’Ucraina fa sfoggio di uno dei padiglioni più grandi, festosi e colorati della città.
Nataliia è una delle mie migliori amiche a Saskatoon ed è ucraina.
Ci siamo conosciute qui all’università quando studiavo per conseguire il Master in Educational Administration. E’ stata la mia insegnante durate un seminario e subito abbiamo stretto amicizia, complice il suo amore per le bellezze italiane ed il nostro cibo. Nataliia è una delle persone più intelligenti, impegnate e al tempo stesso disponibili che io conosca. In Canada ha conseguito il suo secondo dottorato di ricerca. Secondo. (Che io, vi dirò, in confronto a lei, con la mia seconda laurea, mi sento un po’ “la ragazza del Cepu”).
In questi giorni ci sentiamo spesso. La notizia dello scoppio della guerra in Ucraina ha devastato la sua vita e la sua famiglia.
Negli ultimi giorni la situazione si è fatta più difficile, la città dove vivono i genitori è sotto assedio e Nataliia non riesce più a dormire. Mi racconta che i suoi genitori, come se non bastasse, hanno contratto il Covid; ogni volta che scattano le sirene devono rifugiarsi nei freddi scantinati dove manca il riscaldamento. Mi dice che trascorre le giornate seguendo online, in tempo reale, l’allarme bombe e ogni volta si assicura che i genitori si siano messi in salvo.
Domenica gli abitanti di Saskatoon si sono dati appuntamento in centro per manifestare il proprio sostegno al popolo ucraino.
Numeroso sono le persone che hanno partecipato al Rally for Ukraine nonostante il freddo che qui a Saskatoon non accenna a diminuire; si registrano ancora temperature intorno ai -15 gradi. Perchè quasi in tutto il mondo la primavera è ormai alle porte Amici. Tranne che a Saskatoon.
Chiamo mio padre. Ho bisogno di parlare con lui.
Mio padre ha compiuto 86 anni una settimana fa ed è un grande appassionato di storia e geopolitica. E anche se spesso non condivido le sue posizioni per quanto concerne la politica italiana (per questo abbiamo litigato diverse volte), potrei ascoltarlo per ore. Perchè di cose ne sa tante e conserva aneddoti ed esperienze uniche da condividere.
Un’immagine che lo rappresenta bene è costituita dalla moltitudine di libri di storia ed approfondimento politico che ha collezionato durante la sua lunga vita. Ho ancora il ricordo di lui, quando ero molto piccola, la domenica mattina; il giradischi suonava il 33 giri di Claudio Villa mentre lui era intento a spolverare i suoi preziosi libri, disposti su più file, talvolta due o tre, perchè di spazio sulla libreria non ne restava più.
Lo chiamo. Sono le sette del mattino a Saskatoon, pomeriggio in Italia.
E’ sul divano, intento a leggere il giornale. Indossa il plaid che gli ho regalato per Natale. Oggi però non ha molta voglia di parlare, anche lui è malinconico. Gli chiedo: “Babbo e ora, che si fa? Che succede ora?”.
Ma lui non risponde a tutte le mie domande. Oggi è un po’ cosi. Mi dice: “Non avrei mai pensato di ritrovarmi alla mia età con una Guerra in Europa”.
E si che lui di cose in 86 anni ne ha viste.
E infine aggiunge “Quando torni?”.

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