Non c’è due senza tre: le città della mia vita
La settimana scorsa ho avuto la fortuna di partire tre giorni per Parigi!
Di questi tempi ormai fare un viaggio, anche se breve, è diventato un lusso ed un evento eccezionale.
Una volta salita a bordo, ho iniziato a realizzare che sono già due anni che vivo a Lione.
Chi l’avrebbe mai detto sette anni fa che avrei cambiato città e sarei andata a vivere lontana da Parigi?
Credo che ci siano diverse categorie di città: quelle in cui nasci e cresci, quelle dove vivi e non ti abitui mai e poi esistono quelle dove ti senti adottata dal primo istante in cui vi arrivi.
Avendo vissuto a Parigi anche da piccola per due anni, e avendo frequentato la scuola elementare italiana di Parigi, mi sono sentita legata intimamente da subito a questo magnifico universo.
Parigi non è solo una città ma è un vero mondo a parte, dove la luce del cielo non ricorda quella di nessun altro luogo (molti direbbero che si tratta dell’inquinamento, e non hanno torto, forse). I bar e le terrasses non sono le stesse che altrove in Francia.
All’epoca avevo già imparato le stazioni della metropolitana e avevo solo otto anni: per me era facile, come se fosse un’evidenza, e giravo senza alcun problema per le grandi e piccole vie.
Da quel momento, dall’anno 2000, non avrei mai immaginato che sarei andata a vivere altrove.
Una volta tornata a Parigi per l’università, anni dopo, ho avuto l’occasione di visitare altre bellissime città francesi come Bordeaux, Brest, Montpellier, Lyon, Nice ma non mi sono mai detta: “qui, ci vivrei”!
Oggi, a Lione.
Eppure, la vita è sempre misteriosa e curiosa ed oggi vivo a Lione da quasi due anni.
Ho imparato ad apprezzare questa piccola e deliziosa cittadina, dove i vantaggi sono molteplici rispetto alla vita parisienne: il costo degli affitti, la possibilità di spostarsi ovunque a piedi o in bicicletta, oppure la possibilità di uscire dalla città molto velocemente e raggiungere piste da sci, colline per delle escursioni, la campagna, i laghi e l’Italia è molto più vicina!
Sono due anni difficili: perdo il lavoro, ritrovo un altro lavoro nel settore degli eventi, riperdo il lavoro causa Covid.
Nonostante questi avvenimenti turbolenti e spiacevoli, ho conosciuto tantissime persone di valore ed interessanti anche qui. Come dicevo in un altro articolo, e come direbbe la mia migliore amica: “tu parli anche con i tavoli”!
In effetti riesco a conoscere molto velocemente e soprattutto credo di avere una buona capacità a mantenere vive le relazioni, riunire le persone (quando è permesso).
Ora i miei viaggi di “ritorno a casa” sono due: per Milano e per Parigi.
Non perdo occasione per ritornare nella città di nascita ed infanzia che ora è a sole cinque ore di distanza ed anche nella città adottiva e del cuore (solo due ore di treno).
Una nuova relazione si è instaurata tra me e le due città.
Non mi sento turista né quando torno in una o nell’altra, mi vengono in mente un mare d’avvenimenti accaduti sia in una che nell’altra città, ho amici e legami davvero fortissimi sia in una che nell’altra.
Molte persone che ho conosciuto e che sono passate come meteore da Parigi, hanno sicuramente arricchito il loro CV ed imparato la lingua ma non hanno lasciato un pezzo di loro. Non hanno costruito una rete di conoscenze o anche solo dei ricordi importanti e significativi.
Veri amici, ex-colleghi, associazioni con cui collaborare ancora, commercianti che sorridono quando passo davanti al loro negozio e mi chiedono di me e sanno già molto di me.
Questi dettagli e tali sensazioni sono uniche: auguro davvero a tutti coloro che decidono di trasferirsi in una città, di sentirsi così pieni di vita quando vi tornano.
Ho ancora tantissimo da scoprire in ognuna di queste città, Milano come Parigi cambiano faccia continuamente, migliorano o peggiorano ma sta di fatto che restano due capisaldi per me.
Oggi, sono un po’ in mezzo alle due, sto scoprendo una nuova realtà che ha un po’ del rinascimento architettonico italiano e un po’ del fervore culturale e “bon vivant” di Parigi.
Chi sono