Conta solo il cuore
Penso sia qualcosa da viaggiatori: allontanarsi sempre di più dai beni materiali, per avvicinarsi a emozioni e momenti.
Con il passare del tempo, quelle cifre sul conto corrente sono diventate, per me, scambiabili con più biglietti aerei e meno oggetti.
Sono arrivata al punto di dover scegliere e dare un diverso valore ai soldi che guadagno, tagliando le spese superflue. Ne ho investiti tantissimi in emozioni, ne ho spesi pochi per riempire il mio armadio.
La mia vita si è trasformata in un’esistenza umile e semplice, ma ricca di significato.
Sto scrivendo questo articolo ripescando qualche appunto formulato in qualche aeroporto del quale non mi ricordo.Quanto darei ora per trovarmi nel mezzo di una folla che aspetta alla porta d’imbarco.
Invece sono chiusa in casa, approfittando del tempo per me. Tutto ciò, per un’anima libera e viaggiatrice, comporta una bella rinuncia. La faccio con piacere, proprio per poter tornare a viaggiare per il mondo. Rinunciare ad un po’ di libertà oggi per poterla respirare a pieno domani. Che sarà mai?
Sembra anche si stia abbattendo un po’ l’inquinamento e forse riusciamo anche a salvare il nostro Pianeta, quindi, tanto di guadagnato.
Tornando a noi, proprio in questa situazione in cui non abbiamo libertà se non per comprarci da mangiare e le medicine, mi viene da pensare a quanto, oggi, siamo tutti uguali.
Tutti, senza alcuna distinzione. Nessuno osserva il nostro abito, la nostra borsa o la nostra auto. Oggi siamo persone, chiuse in casa. In questi momenti magari ne diventiamo tutti consapevoli.
Pensiamoci bene: non abbiamo bisogno di tanto.
Proprio in quegli appunti disordinati, come la mia indole, ho ritrovato dei passaggi sul mangiare, vestirsi e pensare senza eccessi.
Scrivevo:
“Mi accorgo di come davvero si possa vivere con poco ed ho abbracciato l’ideale di una vita semplice. I miei abiti preferiti sono un pantaloncino di jeans strappato, una canottiera monocolore, la classica che si compra a 2 euro in qualsiasi negozio e un paio di scarpe da ginnastica. Mi basta poi un filo di trucco e mi sento bellissima, comoda, semplice.”
Possiamo fare a meno di tanti abiti? Chiuse nelle nostre quattro mura possiamo vederci belle anche in pigiama. Ora noi siamo noi, non per quello che indossiamo, ma per i sentimenti che proviamo, per quello che scriviamo e per quello che riusciamo a dare agli altri.
E ancora ritrovo:
“Vivo nella maniera più salutare possibile, evitando piatti elaborati e alimenti industriali. Mi piace mangiare in maniera sana e equilibrata e con quello che la natura ci dà. Una corretta alimentazione porta salute ed energia.”.
Ho visto persone comprare una quantità esorbitante di cibo. Capisco la noia, e spesso è proprio lei che ci spinge a mangiare. Perché non ci sediamo a tavola quando ne abbiamo davvero l’esigenza? Chi ha detto di dover pranzare a mezzogiorno e cenare quando il sole tramonta? Mangiamo davvero perché abbiamo fame?
Il cibo non ci manca e anche quello è un regalo della nostra Terra.
Dovendo evitare di uscire per andare al supermercato possiamo arrangiarci con quello che abbiamo nelle nostre cucine. Inutile pensare solo a noi stessi, riempiendo il nostro frigorifero, quasi come una valvola di sfogo al denaro.
In questi giorni da un lato ho visto tanta gente egoista e molto menefreghismo, ma dall’altro ho notato anche tanto cuore.
Oggi siamo tutti uguali e ci rendiamo conto che l’unica cosa di cui abbiamo davvero bisogno sono le persone.
Ho percepito il cambiamento: alcune belle riflessioni, qualche video simpatico, la gente che esce sul balcone a cantare e suonare. Un nuovo avvicinamento all’arte, alla musica, alla lettura e alla scrittura, alla cura di sé; i veri valori che contano.
Ci stiamo supportando a vicenda, cerchiamo la comunicazione tra di noi, facendoci ridere a distanza. Io queste vesti le indosso da parecchio, perché con la mia famiglia è quello che faccio sempre.
Possiamo cogliere l’opportunità per capire che cosa ha davvero valore: i momenti e le emozioni, quelle che stanno illuminando le nostre vite.
Sarò un’ottimista, un’utopica, ma se davvero iniziassimo ad aiutarci e sostenerci? Se abbracciassimo l’idea di condurre una vita un po’ più semplice, meno legata alle cose e più alle persone, a cui oggi siamo costretti stare distanti?
C’è una frase che mia madre mi ha sempre detto: “Si cresce con l’intelligenza o con la sofferenza.”
Forse tutto questo è avvenuto per farci cambiare e per riscoprire quello che fa la differenza: il cuore, l’unica cosa che conta.
Chi sono