E’ già 2018.
Ogni inizio anno ci affrettiamo a stilare lunghe liste di buoni propositi, ma io quest’anno credo di avere un bisogno diverso. Quello di essere concreta. Basta ahimè sognare il giro dell’Australia in Volkswagen. Smettila, mi dico, di fantasticare immaginandoti a gestire il baracchino di arancini a Mauritius. Basta anche spendere soldi in rossetti vintage, che ne ho 200 e me li portero’ nella tomba prima che siano finiti. O forse si scioglieranno in una di queste torride estati africane. Allora, cercando di focalizzare solo su cose possibili e tangibili, condivido con voi quelle 5 cose che auguro a me stessa, in questi nuovi giorni di un nuovo e caldo 2018 cominciato in agrodolce (piu’ agro, a dire il vero).
(Qui accendo la radio e parte Caruso, di Dalla)
Tanti auguri a me
Di cose fatte e da fare
1-Mi auguro di portare a termine almeno 2 delle cose che ho cominciato con tanto entusiasmo nel 2017. Siano queste il mio corso di sesotho o l’impegno che ho preso con quell’agenzia di viaggi online. Con un nuovo capo e qualche problemino di salute di mezzo non ho ancora recensito i posti che avrei dovuto.
Di passioni abbandonate
2-Spero di riprendere a ballare tango, la mia passione a cui ho dedicato molte piovose domeniche degli ultimi anni in Europa.
Ho dovuto smettere perché’ in Lesotho non c’è neanche una singola scuola di ballo. Ma se e’ una passione cosi’ forte che mi fa piangere quando rivedo i vecchi video delle milonghe a cui partecipai, vuol dire che mi dovro’ fare questi 280 Km a settimana e riprendere a ballare. Perchè ballare, come cucinare, mi fa bene all’anima.
Di vizi e virtù
3-Mi voglio concedere quel bicchiere di vino rosso la sera quando mangio da sola davanti a stupidi programmi in TV.
Si’, pazienza se la gastrite mi ha sempre rovinato magici momenti della mia vita, dal giorno della mia laurea al battesimo del piccolo della mia amica. Quel bicchiere di Syrah è oggi molto di più di un semplice calice di alcohol e zucchero. Rappresenta il momento in cui realizzo che la mia vita strampalata e lontano da tutti è il frutto delle mie scelte e del mio essere nomade. E devo assumerne il prezzo, intero e senza sconti. Che comprende eccitanti avventure e noiosa solitudine allo stesso tempo.
Di bisogni
4-Vorrei non essere priva di ispirazione a scrivere.
Che non definisco una passione, perchè passione deriva da passio, patire, soffrire. Piuttosto lo definisco un bisogno. Il mio modo di analizzare lucidamente il mondo che mi circonda. E dato che questo mondo attorno a me mi sembra sempre meno logico e razionale, non lo capisco più. Se non quando prendo il tempo di descriverlo.
Di cose importanti
5-Last but not least mi auguro di non perdere le persone importanti a causa di questa vita ‘unsettled‘ .
Viaggiare, e viaggiare diversamente è sempre stato il mio modo di approcciare la vita. Di conoscere, di soddisfare la mia curiosità, di parlare con la gente. Non ho ancora traversato la Cina in bici né tanto meno pianifico il Cammino di Santiago sui rollerblades, ma 3000 Km di fuoristrada per poi trovare un ippopotamo che bruca l’erba del giardino dell’hotel, questo l’ho fatto. E me lo ricorderò per sempre. Bellissime e impagabili esperienze che si aggiungono al mio quaderno di viaggio, ma che mi hanno poco a poco allontanato da affetti e amicizie di lunga data. Certo che le amicizie, se vere, resistono, ma mi mancherà per sempre averle vissute nella quotidianità. Non vedrò mai il piccolo della mia amica crescere giorno dopo giorno. Avrei potuto aiutare mia nipote con i compiti di inglese. Non avrò mai un posto importante nella tanto desiderata pensione di mia madre.
Il 2018 si prospetta difficile e impegnativo per me. Spero di farcela. E di poter continuare a sorridere. Auguri!
Chi sono
2 Commenti
Sempre bellissimo tutto ciò che scrivi fai vivere momenti indimenticabili, fai commuovere e nello stesso tempo sognare. Ti auguro di realizzare tutti i tuoi sogni.
Non sei sola, sei un po’ lontana. Scrivi e sogna che fa bene anche a chi ti legge