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Cuore a metà

Riflessioni di un'italiana in vacanza in Italia

di Daniela Romano

Ho il cuore a metà

Stamattina mi sono svegliata alle sei e mezza perché la piccola piangeva e per fortuna poco dopo si è riaddormentata . Io, però, non ci sono più riuscita. Allora mi sono alzata e ne ho approfittato per andare in camera dei miei genitori. Loro erano già in piedi per la colazione. Io ho aperto le tapparelle e guardato fuori. Ho visto il Monte Somma, con una punta del Vesuvio che esce da dietro. Per quasi trent’anni è stata questa la mia visuale, ogni giorno. La guardavo ma non la vedevo. O meglio la guardavo con occhi diversi rispetto a quelli con cui la guardo adesso.

In Germania, dove viviamo noi, non ci sono tantissime montagne. Ti affacci alla finestra e non vedi praticamente nulla. Alberi bellissimi sparsi un po’ dappertutto, certo, ma delle montagne nemmeno l’ombra.

È strano come pensi che ti possa mancare qualcosa che in realtà prima non ti era mai mancata e mai pensavi ti sarebbe mancata.

Essere qui nel periodo di Natale mi riporta indietro nel tempo, quando passavamo le feste tutti insieme con i nonni, gli zii ed i cugini. Il nonno aveva fatto fare una tavola lunghissima apposta per questo, per avere tutti con sé. È incredibile come certe persone a noi care possano creare attorno a sé una sensazione di pace e serenità. Come possano lasciare un vuoto incolmabile, quando poi se ne vanno.

Alzo gli occhi, guardo questo paesaggio, queste case, cambiate nel tempo, e penso che sono cambiata anche io. Certe sensazioni, però, restano. Avete presente la sindrome di Proust? Quando un odore, sapore, visione oppure oggetto vi rimandano indietro nel tempo e vi fanno rivivere un momento della vostra infanzia? Stamattina per me è stato così.

Quando siamo andati a vivere in Germania ci siamo focalizzati sul qui ed ora, cercando di vivere il momento senza pensare troppo a quello che sarebbe stato il dopo. Con il passare del tempo e con le bimbe che crescono, i pensieri iniziano ad essere tanti, molti di più. Penso che chiunque abbia vissuto un’esperienza del genere può capire che si avrà sempre il cuore diviso a metà. Vivere in un posto o nell’altro, ti lascia dentro qualcosa di diverso ed impossibile da spiegare se non lo si vive. Il posto in cui sei nata e cresciuta ti manca e ti mancherà sempre per tutta una serie di motivi, tra cui la famiglia, i paesaggi, lo spirito di appartenenza, la vita che hai vissuto in gioventù, soprattutto se spensierata. Ma il posto in cui vivi adesso ti regala continuamente soddisfazioni, nonostante le difficoltà da affrontare ogni giorno. La consapevolezza che nonostante tutto e tutti ce l’hai fatta e continui a farcela. Ti descrive e contrassegna per quello che adesso sei, per la donna che è nata abbandonando la ragazzina che era in te. Regala paesaggi diversi ma altrettanto belli, forse un po’ meno spensierati e più riflessivi.

Chi vive fuori, a mio parere, avrà sempre il cuore a metà.
Il cuore mi si riempie di gioia alla vista delle mie montagne

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