Sarebbe stato impossibile immaginare, anni fa, che io e mio figlio avremmo aspettato l’esito dei nostri esami lo stesso fine settimana.
Ancora più difficile sarebbe stato immaginarci senza una crisi di nervi nell’attesa. Invece eccoci qui, esiti in mano, orgogliosi di non aver ceduto all’ansia e pronti a festeggiare con una bella pizza quasi italiana.

io tra lavoro e studio
La mia scelta di tornare all’università è stata sofferta, sia per le modalità – diverse richieste, tra cui il test per la lingua inglese IELTS e la garanzia di insegnare in almeno due corsi per anno accademico – sia per il fattore età, non di poco conto visto che ho appena soffiato 45 candeline. Anche in questo caso l’espatrio è stato fondamentale, ma ad influire più di tutto è stata la cultura locale: quest’ultima è uno degli aspetti che amo di più dell’Irlanda, paese che mi ospita da tanti anni e che mi ha sempre fatto sentire benvenuta. Qui non ho mai avvertito di essere troppo vecchia per prendere certe decisioni.
Nonostante tutto, in questi cinque mesi qualche paura e qualche domanda sulla scelta compiuta hanno fatto capolino. Poi la mia testardaggine, il supporto di mio marito, della mia famiglia e dei miei amici mi hanno aiutata ad andare avanti ed eccomi qui, pronta ad affrontare il semestre n.2 dopo aver letto i commenti (sono ancora in attesa del voto definitivo) positivissimi del mio tutor.
Ma torniamo a mio figlio, perché la vera Star della situazione è lui. Sono arrivati gli esiti del Transfer Test di Novembre, un esame di matematica e grammatica inglese che si sostiene a 10-11 anni, durante l’ultimo anno della scuola elementare. Dall’esito di questo test dipendono la scelta del college e dell’università.
Mio figlio ha deciso di fare il Transfer Test sia per le scuole cattoliche che per quelle protestanti. Quindi, invece di farne uno, ne ha fatti cinque.
Detto tutto ciò, ora si potrebbero aprire diverse discussioni, per esempio su quanto sia pericoloso o inopportuno lasciare decisioni così importanti in mano a bambini così piccoli, senza contare che qui il 70% dei college è ancora diviso per sesso: ne abbiamo, infatti, di prettamente femminili e di maschili.
Quando esprimo il mio orrore ad amici, parenti o conoscenti irlandesi, la maggioranza delle risposte è “io sono stata/o in una scuola di sole donne/uomini e mi sono divertita/o”.
Dati alla mano, sembra che, accademicamente parlando, le ragazze rendano meglio nelle scuole solo per femminucce mentre i maschietti abbiano bisogno della presenza femminile per migliorare le loro performances.
Io però non ci vedrei solo l’aspetto accademico.
Uomini e donne convivono nella società quotidianamente, non capisco perché la scuola li debba separare.
Come accennato sopra, qualche scuola mista esiste pure qui. La classe attuale di mio figlio è di questo tipo e le divisioni tra maschi e femmine ci sono, quando giocano fuori nel playground per esempio, ma queste sono fisiologiche e momentanee. Fortunatamente mio figlio ha inserito le scuole miste nelle prime due scelte.
Ho detto prima che sono arrivati i risultati del test: mio figlio ha preso A, che equivale al punteggio massimo, ma la scuola che lui ha indicato come prima scelta accoglie solo i primi 120 studenti con i voti più alti. Quindi, ci aspettano altri 3 mesi di attesa.
Lui però è contento.
E noi?
Noi siamo orgogliosi del modo maturo in cui ha affrontato tutto e siamo convinti che, comunque vada, sarà un successo.
Alla prossima.
Chi sono
4 Commenti
Bravissima e super coraggiosa. E bravissimo tuo figlio! Anche qui in Australia molte scuole sono solo femminili o solo maschili e io ho fatto la tua stessa riflessione – che cosa innaturale, dato che nella vita di tutti i giorni siamo insieme 🙂
Grazie Valeria, decisamente questo è uno dei pochi vasi in cui l’Irlanda è arretrata rispetto all’Italia, e non c’è verso che cambino.
Bella l’Australia, peccato sia così lontana e non sono un amante dell’aereo?.
Un abbraccio
Margherita Derry Irlanda
Ciao Valeria,
ritornare a scuola da adulti richiede forza e tu la hai dimostrata. Brava. Si impara a tutte le età e quando si è maturi si impara in modo più completo. Complimenti! Antonella
Grazie Antonella, c’è anche la barriera linguistica da considerare quindi richiede un maggiore sforzo ma ci provo e per adesso è andata bene aspettiamo la fine del secondo semestre poi tiriamo le somme.
Un abbraccio
Margherita Derry Irlanda