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Le 5 principali differenze tra una ragazza sicula e una ginevrina
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Io ti dirò sempre quello che penso come lo penso
Il fatto è che non è che gli svizzeri mentano o siano ipocriti. È solo che, per estrema educazione e cortesia, se devono dirti qualcosa che rischia di non piacerti, ci pensano e te lo dicono in modo carino. Anche io ci penso, ma te lo dico così come mi viene. Tanto comunque non ti piacerà…è come fare un regalo sgradito con una bella carta da regalo, comunque ti farà schifo…dunque sono sempre molto apprezzata per la mia franchezza, la mia schiettezza e le mie facce…che lasciano trasparire ogni qualsivoglia tipo di emozione.
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A 30 anni il viaggio più lungo che ho fatto è quello per andare a Detroit
Contrariamente a tanti miei coetanei ginevrini che, grazie alle più disparate occasioni hanno potuto girare il mondo, io, da buona sicula, mi sono mossa pochino. Diciamo nella media per essere una sicula. Ho girato per quasi tutta Europa e per i miei genitori sono una vagabonda, visto che loro sono stati a Londra (per puro caso), in Svizzera (per rendere visita alle loro carissime figlie). Ma se mi paragono ad una ragazza della mia età qui a Ginevra lei avrà già sicuramente visto posti che geograficamente non conosco.
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Mia madre mi chiede ancora se ho mangiato, almeno 2 volte al giorno
Ebbene sì, come tutti i comuni mortali (italiani del sud) anche io ho una mamma che NON MI MOLLA. Se raccontassi ai ginevrini il numero di messaggi e chiamate in entrata di cui é responsabile mia madre, la denuncerebbero per stalking. Qui si vive nella più totale indipendenza. I figli partono di casa prestissimo e quando partono sono automaticamente considerati adulti non più figli piccoli di cui occuparsi. Mia madre era quasi sul punto di svenire quando gli dissi che i miei amici chiamavano i loro genitori una volta al mese…
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Mi casa es tu casa
Io, se faccio una festa invito TUTTI. Pure gli amici degli amici. I fidanzati, gli amanti, i mariti. Per i miei 30 anni avevo circa una sessantina di invitati. Se faccio una cena improvvisata, porta pure chi vuoi. Il famoso mi casa es tu casa, non é poi così tollerato qui a Ginevra…quindi ho preso la buona abitudine di avvisare sempre per tempo se ad una festa voglio portare qualcuno. Badate bene che, all’inizio, non conoscendo questa piccola e semplice regola di bon ton, ho rischiato qualche brutta figura presentandomi alle feste col mio ragazzo di turno senza avvertire della sua presenza. Poi ho capito. Adesso la gestisco meglio!
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Non bevo cappuccini a fine pasto
A fine pasto, niente latte! Ok, va bene, ammetto che da quando sono qui a Ginevra al posto del caffè mi sono concessa a volte delle tisane…ma il cappuccino MAI, lo giuro!
Chi sono
2 Commenti
Davvero simpatico il tuo articolo!!! Mi avvio ad essere una “donna che emigra all’estero” a fine mese arriverò a Ginevra! Anche io vengo da un’isola, lascerò la Sardegna per vivere questa nuova esperienza Ginevrina , credo che mi ritroverò parecchio in queste differenze :))
Marilu’ mi piace quello che hai evidenziato in questo articolo.Ho imparato dopo 25 anni a Ginevra che un buongiorno e un sorriso,abbattono i muri che ci circondano.Ciao grazie.Io sono Ligure.