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Expat, avete mai sofferto d’ansia?

di Margherita Irlanda
yoga ansia expat irlanda

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Circa un anno fa la mia ansia e’ fuoriuscita dal cilindro un’altra volta, stavolta a causarlo è stato uno stupidissimo quanto fastidiosissimo mal di denti, iniziato a settembre dell’anno precedente e culminato con l’estrazione del dente stesso. A quella stessa estrazione è conseguita una alveolite, non so se vi è mai capitato di provarla, ma per darvi un idea diciamo che i due parti naturali che ho affrontato, senza epidurale o senza gas, sono stati una passeggiata.

Purtroppo il dolore è durato per settimane e il fastidio successivo è durato per mesi, fino a quando mi sono sottoposta a devitalizzazione del molare vicino del dente estratto, pensando fosse la fine della mia odissea e invece la notte mi sono svegliata in preda ad un dolore acutissimo nella guancia dx e dopo visita neurologica mi e’ stata erroneamente diagnosticata una nevralgia del trigemino.

Per un mese ho mangiato passate di verdura e cercato di masticare il meno possibile, ho dormito pochissimo, ho vissuto barricata in casa col terrore che un qualsiasi spiffero potesse peggiorare la mia situazione e preso medicinali che mi hanno quasi fatto venire la depressione. Per peggiorare la situazione quel mese l’ho passato a cercare su internet possibili soluzioni che pero’ non si sono presentate e quindi il mio stato ansioso e’ peggiorato velocemente.

Stavolta, pero’, sono stata la prima ad accorgermi.

Avevo sofferto di ansia una ventina di anni prima e in quell’occasione fu mio marito a dirmi che mi serviva un aiuto professionale e non fu’ facile ammettere che aveva ragione.

Ci sono infatti tantissimi tabù, pregiudizi e paure attorno a questa patologia. Sembra quasi più dignitoso ammettere di soffrire di emorroidi(soffro pure di quelle, non mi faccio mancare nulla) piuttosto che di ansia e invece la mia psicologa italiana di allora e quella irlandese di adesso mi hanno semplicemente spiegato e riconfMARGHE YOGA GAMBEermato che l’ansia e’ una patologia esattamente come lo sono l’asma o le vene varicose. La mente come ogni altra parte del nostro corpo va curata e tenuta in esercizio altrimenti si ammala e come tale deve essere curata. La mia prima psicoterapia e’ durata circa 3 anni, ricordo che quando la dottoressa me lo disse io le risi in faccia e le risposi che avevo altre cose da fare piuttosto che andare li per 3 anni a parlare con lei, e invece, a parte le prime resistenze, quando la terapia fini’ quasi non volevo che quelle sedute, settimanali prima e mensili poi, smettessero.

La psicologa di allora (di un comunissimo centro di igiene mentale gratuito del mio paese) e che purtroppo un tumore si e’ portata via (ma sara’ sempre nel mio cuore) mi spiego’ che c’era un lato debole della mia personalità’ che andava fortificato, non era colpa di nessuno, ero nata cosi dovevo solo lavorarci un po’ di più, e con il suo aiuto devo dire che mi sono irrobustita al punto tale che ho cominciato a volermi davvero bene, e la mia autostima e’ cresciuta  tanto da pretendere un lavoro migliore, e anche più remunerativo.

Penso tra l’altro che, senza quel percorso, non sarei mai sopravvissuta alla morte di mio marito e non sarei mai stata capace di fare i bagagli e trasferirmi in Irlanda a ricominciare tutto da capo.

Ogni passaggio importante, anche doloroso, ha un senso nella propria vita. Infatti, quella serenità successiva alla terapia, nasceva da un lavoro profondo su me stessa, che non e’, sempre, stato facile da accettare. Devi abbandonare certe abitudini malate, delle certezze malsane e costruirne di nuove, più adatte ad una vita priva di ansie. Insomma e’ stato un lavoro tosto ma con un gran bel risultato, ero libera dallaMARGHE YOGA GENTE mia ansia. Almeno cosi pensavo..

Quindi dopo quasi 20 anni, quando  si e’ ripresentata, mascherata da mal di denti, e mi ha di nuovo scardinato tutte quelle certezze che con la terapia e dopo la terapia avevo faticato a costruire, e’ stato un brutto colpo.

Inutile dire che mi spaventava anche l’essere in terra straniera, la lingua era una barriera, qualche pregiudizio sulla qualità del servizio sanitario non aiutava …e invece poi, grazie all’aiuto del mio amico Brendon, ho avuto la fortuna di incontrare Sarah, la mia psicologa irlandese, che lavora per un ente benefico (chiamato Aurora),  e che mi ha accolto per qualche settimana giusto per rispolverare ciò che avevo studiato e praticato anni prima, ma avevo messo nel dimenticatoio.

Mi ha ricordato che l’ansia lavora sulla propria proiezione del futuro, focalizzando le tue preoccupazioni sul Ma se succede…? O Forse non sara’ che se faccio..?Al contrario della depressione che si focalizza sul passato, sfociando in sensi di colpa su ciò che e’stato fatto o detto.

Il loro lavoro sta nel riportare la mente a vivere il momento, focalizzandoti sul presente, mentre il mio era quello di riordinare tutte le cose in disordine che la mia mente custodiva, rilassandola e lavorando anche sul resto del corpo, per esempio Reiki e Riflessologia hanno contribuito al risultato finale.

La mia prima preoccupazione e’ svanita nel momento in cui Sarah mi ha spiegato che le ricadute fanno parte della vita di un soggetto ansioso, anzi si e’ complimentata perche’ per 20anni e con un lutto terribile alle spalle, io sarei potuta crollare molto tempo prima. Poi abbiamo lavorato sulle paure che mi stavano attanagliando, mascherate da mal di denti, e mi ha consigliato un libro meraviglioso che e’ diventata la mia bibbia. Si chiama Mindfullness for health e ti spiega passo passo come affrontare i dolori cronici senza che questi condizionino la tua vita vivendola al posto tuo.

Lo yoga, che avevo iniziato qualche mese prima, mi ha aiutato e mi aiuta tuttora.

Ma tornando alla mia storia del mal di denti prima e poi dolore al trigemino, quando son tornata, dopo un mese di monitoraggio, dal neurologo che mi seguiva, ho raccontato in che modo avevo passato quel mese, che tipo di dolore avevo, lui ha controllato tutta la mia storia personale e familiare, a quel punto la diagnosi del Trigemino, grazie a Dio, e’ cambiata in qualcosa di più tollerabile. Il mio infatti e’un problema genetico legato ai mal di testa, di cui ho sempre sofferto, idem x mio padre e mia sorella, quindi vista la quantità’ di stress e antinfiammatori presi x tenere sedato il dolore alla testa e al dente (pare che chi soffra di emicranie ha una sensibilità’ diversa ai denti) il dolore stesso non trovando sbocco, e’ sfociato sulla guancia causando un dolore simile al trigemino. Sono ancora sotto medicazione, ma spero col tempo si riesca a farne a meno.

Quello di cui non riesco a fare a meno al momento e’ lo yoga e la meditazione. Per soggetti come me, molto sensibili allo stress, l’allenamento della mente e le giuste pause sono fondamentali per vivere una vita, certo non priva di dolore, ma senza ombra di dubbio, non gestita dal dolore stesso.

ansia yoga expatIl ringraziamento più grande, oltre alla mia dentista che mi ha detto subito che non era più’ un problema dentale e mi ha raccomandato questo neurologo, (che pur erroneamente all’inizio aveva diagnosticato il Trigemino, ma che poi mi ha detto che il Mindfulness avrebbe fatto la differenza nella mia guarigione), e alle mie psicologhe (Anna e Sarah), va’ alla mia famiglia, il mio fantastico compagno sempre pronto ad asciugare le lacrime, in quel lunghissimo mese chiusa dentro casa, i miei figli, che grazie a Dio non hanno capito in che inferno ero entrata, ma quando saranno grandi sarò orgogliosa di raccontargli come ne sono uscita, e poi mia madre e mia sorella. Non hanno mai smesso di incoraggiarmi giorno e notte, anche se lontane a migliaia di km di distanza, hanno cercato soluzioni, sono arrivate qui poi e hanno organizzato la prima comunione del mio bimbo più’ grande, insieme alla famiglia meravigliosa del mio compagno.

E’ stata una gioia immensa buttare nella pattumiera quella sciarpa, che mi ha accompagnato per un lungo mese, per riprendermi carico della mia vita, non sempre perfetta ma è  la mia, e per ora è  libera dall’ansia, fino a quando non lo so, e non mi interessa…perché’ adesso vivo il momento.

Un abbraccio a tutte.

N’amaste!

 

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