Dove il tempo ha ripreso a scorrere
Non so esattamente cosa mi stesse succedendo mentre ero in Italia, ma una cosa la so con certezza.
Il tempo aveva smesso di scorrere.
Se ripenso alla mia vita posso dire di essermi spostata molto, di essermi messa più volte alla prova. Cercavo continuamente occasioni di essere migliore, di progredire. Più preparata, più intraprendente, più… qualcosa.
Guardando indietro ho combattuto molte battaglie, ma stavolta il nemico era troppo subdolo per essere combattuto, per lo meno non senza una mente lucida.
Quando il tempo si modifica, si distorce, si dilata fino a fermarsi, è quasi impossibile riuscire a trovare il modo di mantenere la mente acuta, attenta.
La corsa prima rallenta, poi si ferma. Tutto si riduce ad un ciclo, troppo corto per dare una idea di progressione.
Svegliarsi, andare a lavoro, tornare a casa, cenare, dormire. I giorni liberi sono accompagnati da un pesante senso di vuoto e colpevolezza.
Una parte della tua mente non fa che ripetere: desideravi avere del tempo libero da tanto, perché non te lo godi?
E poi la casa va pulita, la spesa va fatta, i panni vanno lavati e stesi.
Un ciclo troppo breve, la mente va in confusione, il sole cala e prima di rendertene conto lo spettro del domani già tormenta il tuo sonno.
E ti ripeti che è normale, leggi tutti quei post, gli sfoghi su facebook, le confidenze degli amici. Non siamo forse tutti sulla stessa barca?
Ho già raccontato del mio viaggio verso la consapevolezza, che mi ha portato nella scelta di lasciare tutto alle spalle e ricominciare da capo.
Ora sono una expat, vivo con il mio compagno a Dublino da quasi 10 mesi.
Qui il tempo ha ripreso a scorrere, prima freneticamente, tanto da sembrare impossibile stargli dietro. Poi, fissati i primi punti di riferimento, ha cominciato a rallentare.
Una nuova routine si è instaurata, con i suoi luoghi, i suoi orari, le sue nuove regole.
Questo non te lo dicono nei libri, nei film, nei videogiochi. Tutto sembra indicarti che serve una qualche progressione per poter dire che la tua vita ha veramente un senso.
La tua vecchia vita ti sembra di guardarla da lontano, in un altro tempo, in un altro spazio.
Dopo i primi mesi ti rendi conto che la realtà non è poi così diversa, i problemi mutano, come il corso di un fiume.
Proprio come un fiume però, che è più rapido dove nasce, il corso rallenta fino a sembrare quasi fermo.
Non puoi fuggire da te stessa. Partire, ricominciare da capo, può sembrare la soluzione di tutti i tuoi problemi, una alternativa allettante per chi si perde nella fantasia.
Non funziona così.
Tuttavia una nuova forza ti muove, bruciandoti dentro come un fuoco.
Non puoi accontentarti delle briciole, non dopo quello che hai sacrificato, dopo chi e cosa hai lasciato indietro.
Il tempo ha ripreso a scorrere dopo tanto tempo e tu hai in mano il timone della tua zattera di fortuna. Puoi seguire la corrente o lottare per risalire alla fonte, dove l’acqua è più trasparente, più pulita.
E magari fermarsi ogni tanto in nuove rive e nuove radure a guardare le stelle.
Chi sono
1 Commento
mi trovo a vivere la situazione che tu hai descritto: il tempo è dilatato, rallentato…
però, sebbene sento che è proprio dietro di me, non riesco a “conquistare” la consapevolezza di cui tu parli.
Non capisco se ciò sia legato a una mancanza di coraggio o al fatto che la “consapevolezza” avrebbe come conseguenza, la sofferenza di persone che mi vogliono davvero bene. So solo che in questo “ingorgo” di pensieri che mi autointossicano, non riesco ad avere una visione lucida. E mi muovo nel fango.