C’è chi crede che la Svezia, insieme agli altri stati del nord Europa, sia il paese ideale che possa dare a tutti la possibilità di una nuova vita.
Certo, le offerte di lavoro sono molte: c’è bisogno di insegnanti, medici, infermieri, e di personale per tutti quei lavori manuali come falegnami, imbianchini, muratori, elettricisti e tanti, tantissimi altri.
Nonostante questo, le difficoltà che si incontrano all’inizio sono numerose e ve la vado a descrivere, visto che le vivo facendo l’interprete nei diversi uffici amministrativi. Il mio espatrio è andato bene ma, seguendo alcuni italiani, africani e albanesi che hanno vissuto in Italia prima di trasferirsi qui, devo ammettere che il loro non è stato una passeggiata e posso affermare che ogni espatrio è sicuramente diverso.
Ecco dunque un riassunto delle regole, importante per chiunque intenda emigrare in Svezia, con informazioni su come fare i primi passi.
La lingua
Per iniziare voglio sfatare il mito che con l’inglese e basta si abbia un lavoro assicurato.
Anche se secondo le statistiche Stoccolma è, dopo Londra, la seconda capitale in Europa dello start-up e in queste aziende (come Spotify o Skype, due tra le più conosciute e fondate in Svezia) si parla in inglese, per il resto è lo svedese la lingua usata nell’ambiente di lavoro, nei negozi e per strada. Imparare questa lingua diventa quindi una priorità assoluta per chi intenda fermarsi.
Se ci si sposta in periferia poi, rispetto alla capitale si trova un mondo completamente diverso: non internazionale, ma locale e molto svedese, cioè chiuso. In questo caso, l’unica possibilità di riuscita senza svedese è lavorare per una compagnia che richieda esperienza specifica in un settore, un’importante educazione scolastica o la conoscenza di più lingue, e qui l’inglese scolastico italiano non basta.
Un’occasione per lavorare la offrono i ristoranti e i bar della capitale, ma anche in questo caso per aver un lavoro è necessaria la conoscenza minima della lingua, a meno che non si abbia la fortuna di trovare un ambiente propriamente italiano e che il lavoro non preveda il contatto con il pubblico, come per esempio il lavoro del pizzaiolo. Negli altri casi le porte chiuse nei vari settori sono veramente tante.
Gli alloggi
Gli affitti sono medio alti, sia per le case che per le camere.
Questi possono variare da 300 a 700 euro per una stanza in un appartamento con altri inquilini, o da 600 a 1500 euro per un appartamento di 50 mq.
Se si è disposti ad allontanarsi dal centro, dove è molto difficile trovare un posto se non attraverso delle conoscenze, i prezzi diminuiscono un po’. Ma devo dire che trovare casa è un’impresa più difficile di trovare lavoro. La politica Svedese degli ultimi 20 anni è stata irresponsabile per quanto riguarda la costruzione edilizia, per cui dal 2000 ci sono più domande che offerte.
Questo, insieme alla forte immigrazione, ha creato una situazione insostenibile. I prezzi sono saliti a dismisura e comperare quattro mura è diventato quasi impossibile. Le case possono essere affittate dai privati o dai vari uffici comunali. Per affittare quest’ultima, bisogna iscriversi in una lista e il tempo di attesa è di decenni per ottenere un contratto diretto, il cosiddetto contratto di prima mano.
Si possono trovare case comunali di seconda o terza mano; per ogni passaggio il prezzo d’affitto sale, con relativa speculazione da parte dei “furbetti”. Un appartamento di 55 metri passa dai 500 euro di primo contratto ai 900 di terzo contratto. Questo passaggio è illegale, ma è una realtà della “tradizione” locale, una delle molte contraddizioni della Svezia.
I nuovi arrivati si accontentano di sistemarsi per alcuni mesi in una casa e poi, per altri, in un’altra casa. Insomma sono in continuo “transfer” e questo può andare avanti per anni!
Lascio a voi immaginare come sia la situazione per chi non possa pagare grandi cifre d’affitto. Io vi dico solo che ci sono casi di famiglie che dividono appartamenti piccole e che vivono in una sola stanza con i propri figli usando la cucina in comune. Appartamenti di 50 mq sovraffollati con 4 adulti e 4 bambini… complicato crescere bene, così.
Non mancano nemmeno le truffe. Esistono organizzazioni che offrono appartamenti inesistenti; a volte, persone straniere e poco esperte pagano caparre che poi vanno a perdere, per case che non ci sono.
Se venite per lavoro, è meglio farsi aiutare dall’azienda. Se venite per studio, rivolgetevi alle università, che hanno delle case per gli studenti. Se invece venite per cercare lavoro, potete tentare con una delle pochissime agenzie che offrono aiuto a pagamento.
Il codice fiscale locale
Quando si arriva in Svezia la prima cosa da fare é richiedere il personnummer.
Questo numero, cioè il codice fiscale, è necessario per poter lavorare. Lo si richiede all’ufficio delle tasse, Skatteverket.
Come cittadino europeo, si ha il diritto di movimento tra gli stati senza la necessità di iscriversi all’anagrafe. Se non si è in grado di sostenersi economicamente, non ci sono uffici a cui rivolgersi per avere un sostegno economico.
Gli extraeuropei invece non possono entrare semplicemente nel paese ma hanno bisogno di permessi di soggiorno; e, nel caso li ricevano per motivi politici, o altri riconosciuti dalla legge, hanno il diritto ad un aiuto economico e lo Stato li aiuta anche a trovare alloggio.
Una volta avuto il codice, bisogna aprire un conto bancario per il pagamento dello stipendio. Chi non possiede un documento svedese può incontrare difficoltà ad aprire un conto in banca, così come chi non ha un lavoro.
Il medico
Il medico di famiglia non esiste
Infine, vi parlo del medico: qui non c’è il cosiddetto medico di famiglia, ma dei centri a cui rivolgersi e dove si incontra il dottore di turno.
Io non ho mai incontrato lo stesso medico più di una volta e vivo qui dal 2002. Inoltre, un piccolo aneddoto personale: il medico del posto in cui abito ha messo in pericolo la vita di mia figlia quando lei aveva 4 anni diagnosticando un’infezione intestinale, quando in realtà era salmonella e dopo 4 giorni è stata ricoverata in reparto intensivo! Beh, vi dico di cuore, se avete bisogno del medico non emigrate in Svezia.
Tutto il resto
Per il resto: il tempo non è certo un aspetto positivo, si va dai 15-20 gradi in piena estate ai – 10 d’inverno (al sud della Svezia, mentre al nord si raggiungono anche i meno 40). Le giornate di sole sono poche e, da ottobre a marzo, la notte è più lunga del giorno. La vita è abbastanza cara, anche se devo dire che ogni volta che rientro in Italia noto che la differenza non è ormai cosi grande. La qualità del cibo lascia molto a desiderare, le verdure vengono importate dall’Olanda e la pizza è meglio mangiarla in vacanza quando si va in Italia.
Ma allora perché emigrare in Svezia?
I motivi sono diversi.
- Si trova facilmente lavoro e lo puoi cambiare.
- Lo Stato ha un sistema che ti permette di vivere bene, se ne segui le regole.
- Puoi lavorare, far carriera ed avere dei figli, gli asili nido sono aperti tantissime ore, alcuni anche di notte, per i lavoratori dei turni. Quando hai un figlio puoi rimanere a casa più di un anno pagato (questo naturalmente se hai pagato le tasse il tempo necessario).
- Se lavori duro riesci anche a comperare le quattro mura che ti consentono di vivere bene da pensionato.
- Queste sono certamente delle esigenze che tutti i giovani hanno.
- E non voglio tralasciare la bellezza del cielo all’arrivo della luce del sole da marzo in poi per giungere al solstizio d’estate a giugno, uno spettacolo maestoso, un bisogno che aspetto ogni primavera.
Se vi state chiedendo perché io sia ancora qui, beh la risposta è questa: mio marito è svedese, mia figlia è parte di questa nazione. Ma poi, riflettendo bene, l’Italia rimane un sogno per tutti quelli che come me vivono all’estero, ma una realtà dura per chi ci vive.
L’Italia, quella magnifica terra, piena di gente calorosa, ma ricca di contraddizioni come il nepotismo, la mancanza di futuro per i giovani, la difficoltà di trovare un lavoro grazie ai propri meriti, la politica che non funziona dal lontano 1946, uno Stato che sovraccarica il cittadino di tasse e si aumenta gli stipendi da favola che già ha (i più alti in Europa) e tantissimi cittadini che aspettano di fare la rivoluzione, ma questa tanto attesa rivoluzione non inizia mai.
Quindi, se pensate di fare il grande passo dell’espatrio e scegliete un posto che vi offra un futuro professionale migliore, sappiate che il desiderio è realizzabile, e c’è un prezzo da pagare per tutto.
Ecco alcuni indirizzi utili:
Agenzia delle entrate/anagrafe: Skatteverket
Ufficio di collocamento: Arbetsformedlingen
L’INPS locale (Försäkringskassan): Forsakringskassan
Acquistare e vendere l’usato: Blocket
Trovare casa: Bostaddirekt
Convertire la patente: Korkortsportalen
Importare un mezzo: Transportstyrelsen
Auguro a tutti buona fortuna!
Volete scoprire qualche aspetto inaspettato del mio espatrio in Svezia? Correte a leggere il mio post sulle otto cose che non sapete ancora di me e del mio espatrio. Non ve ne pentirete!
13 Commenti
La tua esperienza negativa al centro medico mi ha ricordato molto l’Australia. Purtroppo vivendo qui mi è capitato di dover ricorrere al medico in più di un’occasione e spesso mi sono trovata in situazioni assurde. Diagnosi sbagliate, cure tirate li a casaccio tipo cavia e analisi del sangue con risultati sbagliati. Paesi evoluti per certi versi ma per altri credo proprio che la nostra Italia sia molto più intelligente e comunque riuscire a fidarsi dei medici del paese in cui si vive non è cosa da poco e da questo punto di vista l’Italia batte molti paesi secondo me.
Il commento di Solare consola delle tante magagne italiane.
Certo che una buona medicina serve eccome e per il momento in Italia esiste anche se le visite specialistiche sono davvero improponibili per i tempi che richiedono e bisogna pagarsi tutto privatamente, potendolo fare ovviamente.
Leggo che ci sono molte affinità, ma anche tante differenze con la Norvegia, dove io vivo da 47 anni. Dopo aver letto il tuo articolo che molto bene descrive le realtà scandinave, posso solo dire che sono contento di vivere in Norvegia invece che in Svezia….
Non posso non commentare e sono d’accordo su quello che scrivi :-). La sanità è da dimenticare e se possibile cambiare! Ho avuto una terribile esperienza a gennaio. Ero arrivata al pronto soccorso per un dolore tremendo e un rigonfiamento alla gola, dolore all’orecchio e niente febbre. Mi rimandano a casa. Cerco aiuto per una settimana al centro sanitario dove sono registrata. Incontro più medici, come scrivi tu il medico di famiglia qui non esiste, per più giorni. Ogni giorno mi rimandano a casa con alvedon giusto per poter sopportare i dolori, niente altro. Dopo sette giorni arrivo di nuovo al pronto soccorso e questa volta in fin di vita! Mi trasportano di urgenza a Lund e mi operano. Un’infezione gravissima che medico dopo medico non avevano trattato. Un batterio mi stava uccidendo e loro mi davano alvedon invece degli antibiotici!! Ora sto recuperando ma che esperienza! E in Italia credono che la sanità svedese sia il massimo!! E non parliamo della scuola e dei trasporti!! Comunque su una cosa la penso diversamente da te, sul numero 4 di perché emigrare in Svezia. Non credo assolutamente che qui si viva bene da pensionato. Primo perché i pensionati e le persone anziane vengono ritenute ormai privi di valore, non lavorano più e sono solo un peso. Ma hai visto come sono le famiglie svedesi? Uno ritiene il proprio genitore anziano un peso, una mia collega mi parlava del proprio marito come di una persona bravissima, che addirittura aiutava la madre anziana (93 anni) a tagliare l’erba del prato e neanche si faceva pagare!! Ti rendi conto, aiutava la propria madre a tagliare il prato e non si faceva pagare, e me lo raccontava come se per questo il marito fosse la persona migliore al mondo!! Santo cielo! Più vedo come gli anziani vivono qua più mi sento sicura che la scelta di lasciare la Svezia sia quella giusta perché prima o poi, se la sanità non ti ammazza prima, anziani ci diventiamo tutti e vivere qui nella feddrezza sociale e climatica non mi sembra un futuro allettante. Il secondo motivo è appunto il clima, che fa schifo, scusa se te lo dico papale papale, in fondo lo scrivi anche tu su “tutto il resto” :-). Avere giornate e giornate a disposizione ed essere limitato perché il tempo per la maggior parte dei giorni è brutto. Far passare l’inverno in un’attesa interminabile e pensare che l’estate probabilmente farà schifo :-). Se sei in salute allora puoi viaggiare ma se non hai questa fortuna rimani bloccato quassù ad arrancare con il rullatore sulle strade ghiacciate o restare l’estate al chiuso in attesa che la pioggia passi. No grazie! Come scrivi tu, alla fine c’è un prezzo da pagare per tutto, anche in Svezia :-).
Ciao,
Beh non posso che condividere con te! E voglio specificare che al punto 4 pensavo più alla pensione da spendere all’estero e non in loco. Gli anziani vengono considerati spazzatura, si spende per il loro pranzo 5 euro e quindi ti puoi immaginare cosa ricevano, se non cibo scadente. No grazie dico io, meglio pane e latte ma tra gente che scambia due parole!
Ciao
Vivo in Svezia da qualche anno e sono capitato qui per caso. E’ la prima volta che finalmente trovo una descrizione del Paese REALE, non fatta di luoghi comuni (nel bene e anche nel male). Tutto quello che scrivi è vero, e sarebbe importante che gli italiani che vivono ancora in Italia lo sapessere bene prima di decidere di emigrare: l’Eldorado non esiste! Ogni Paese ha i suoi pro e i suoi contro.
In Italia si vive molto bene, ci si lamenta per le tasse, per il lavoro, ma alla fine rimaniamo a casa nostra, dal sud ci si sposta al nord ma sempre in Italia si rimane. In Svezia preferisco venire in vacanza. La situazione che descrivi per gli alloggi è veramente catastrofica io a 45 anni con famiglia non riuscirei a vivere in 50 mq di appartamento con altra gente, qui accontentandoti quattro mura le trovi senza grossi problemi ( poi se cerchi a Piazza di Spagna a Roma il discorso cambia ) a prezzi tutto sommato accettabili.
W l’Italia a te buona fortuna.
Dio mio, la situazione sanitaria è similissima a quella inglese: stesso sistema del medico di base, stesso “cercare su Google” i sintomi per indovinare la diagnosi, stesso pressapochismo… vivo in UK da più di sei anni ma mi angoscia l’idea di ammalarmi: se mai dovesse accadere rientrerei in Italia correndo.
Ciao, io sono italiana, ho 37 anni. L’intenzione, data anche dalla esperienze pregresse, è quella di venire in Svezia una volta trovato il lavoro dall’ Italia, altrimenti non saprei dove sbattere la testa.Sto dicendo una follia? 😉 Puoi darmi qualche consiglio? Io non so nulla. Nel caso venissi li allo sbaraglio, a chi dovrei rivolgermi? Si parlo inglese.
Sistema per molti versi simile a quello tedesco. Anche se però con una differenza: qui in Germania non c’è una ASL che ti assegni un medico di famiglia, ma la sanità funziona…
Per via della nascita di mio figlio e i miei problemi alla tiroide, del sistema sanitario tedesco ne faccio uso regolarmente. Personalmente non posso assolutamente lamentarmi di come funziona qui: gli ospedali sono pulitissimi e il personale molto preparato. E se vai dal medico, hai lo studio con diversi medici, ma alla fine (almeno nella mia esperienza) hai modo di conoscere il medico che ti segue.
La cosa buffa? Qui in Germania hanno bisogno di medici perché i laureati in medicina preferiscono venire in Svezia, dove sono pagati di più… 🙂
Io sono immigrata in Italia dall’Est, sono 15 anni ormai, io mi trovo benissimo in Italia ma sento tanti italiani che si lamentano e voglio andare altrove perché si vive benissimo, ma leggendo qui le storie di vita direi che in Italia si vive proprio bene, un popolo caloroso , pieno di affetto e disposto ad aiutarti. Io ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi anni 🌈🌈🌈🌈
Hej! Io vivo in Svezia da quasi 7 anni e il mio unico sogno è riuscire a trovare un modo per andare via da qui. Mi sono trasferita con il mio compagno e con il mio bambino ancora piccolo senza aver mai nemmeno visitato la Svezia, spinta da un’ingenua visione di andare a vivere “nel migliore dei mondi possibili”.
L’impatto con la realtà svedese è stato uno schiaffo in faccia, la sopravvivenza è un’agonia. Personalmente non riuscirò mai ad abituarmi alla mentalità chiusa e individualista, all’egoismo sociale, alla lentezza di reazione, alla rigidità mentale…e al clima. A quest’ultimo ero preparata, o almeno così credevo, ma non avevo messo in conto quanto potesse essere snervante alla lunga, anno dopo anno, vivere con un cielo grigio per 9 mesi all’anno, senza un raggio di sole che lo attraversi.
Il mio sogno: lasciare questa valle di lacrime. Perché non lo faccio: la mia famiglia non la pensa come me, o almeno non al 100%. Purtroppo.
Una mastodontica delusione la Svezia, bloccato in loco causa covid, altrimenti la fuga era già programmata da tempo. Avendo già molti anni da expat in altre nazioni so cosa significhi “emigrare” e reputo la svezia decisamente sopravvalutata;
Clima pessimo (stoccolma) per 9 mesi all’anno, sole inesistente d’estate,ma solo “luce”. L’autunno inizia i primissimi di agosto e può nevicare fino a maggio e ciò condiziona notevolmente la psiche e rapporti umani. Il buio invernale è una cosa da paura,da manicomio,dalle 14 fino alle 9. Però sono gusti..
La distribuzione dei prodotti è poco capillare, a Stoccolma un poco meglio. Qualità bassissima, cineseria dilagante,obsolescenza programmata e molto breve. Alimentari immangiabili e costosi, frutta e verdura della prima scelta equivalgono alla nostra terza,tutto al sapore di “patate”, carne viola da 50€/kg. Dei prodotti italiani neanche a parlarne,prezzi folli. L’auto e la casa sono un lusso, dopo il furto delle mie targhe italiane l’ho immatricolata in Svezia e mi sono visto triplicare bollo da 280€ a 900 e rca da 400€ a 1100, senza casco, altrimenti si supera agevolmente i 1800€.
Gli immobili sono una tragedia; case generalmente brutto e rifinita dal maiale. Ma affittato a Stoccolma città per colpa dei prezzi stratosferici tipo un brutto monolocale a södermalm a partite da 500,000€ , affittarlo 3000€. Un po’ più economici i comuni limitrofi come järfälla, täby o huddinge dove per una cameretta singola in appartamento condiviso non spendi meno di 600€, monolocale 1400. Comprare casa è un lusso come come avere lo yacht ormeggiato a Viareggio a fianco a quello di Marcello Lippi, stipendi mal rapportati, basti pensare che gli svedesi detengono il record mondiale di debito privato quattro volte sopra il reddito disponibile,con la durata media dei mutui di 140 anni,praticamente pagano l’affitto alla banca e mai ripagheranno l’immobile, quindi il banco (banca) vince sempre. Concetto di proprietà totalmente ribaltato rispetto all’Europa continentale, solo leasing per tutto, in perfetto stile comunista. Quando vedo gente da 30,000 l’anno che vive in case da 1-2 milioni di euro mi faccio qualche domanda.
Il problema dei sobborghi è la criminalità diffusa; furti a raffica,rapine, inseguimenti con la polizia, sparatorie quotidiane delle quali sono il testimone e che in Italia non avevo mai visto,nonostante provenga da una delle 10 città peggiori per criminalità. La polizia svedese è di una pochezza assurda, utili solo per il controllo della velocità e alcotest,raramente indagano reati gravi come stupro o omicidio, semplicemente archiviano a avanti il prossimo. Stoccolma vince il premio per il maggior numero di morti d’arma da fuoco tra le capitali e maggiori città Europee. Le esplosioni sono all’ordine del giorno, quartieri interi evacuati ,ma il resto viene catalogato come atto vandalico e non come terrorismo delle gang di “abbronzati” e quindi non fa notizia.
La stampa è un’altra delusione, molto omertosa,i fatti di cronaca nera sono largamente omessi,dando così la sensazione di vivere in un paradiso terrestre,se sei testimone di un crimine ne vieni a conoscenza, altrimenti no.
Il lavoro sta diminuendo di anno in anno,mentre il governo continua ad importare asilanti dal terzo mondo, come se i 700,000 che mantengono siano pochi,ma almeno cosi aumentano i consumi insieme al pil e posso farsi belli in europa, finché gli dura fa avventura.
La sanità è un incubo, totalmente privatizzata peggio che in Italia, medici di bassissima qualità che faticano già con patologie basilari buoni solo a prescrive alvedon per tutto,magari il male passa o muori prima che è meglio per loro. I primissimi di agosto mi faccio accompagnare dal medico con un dolore lancinante della vita e gamba semiparalizzata, gli dico subito “questa è un’ernia del disco facciamo la risonanza “. Questo mi guarda, mi tocca letteralmente con dito e dice “tu stai bene,devi fare solo ginnastica” e mi prescrive il solito paracetamolo e rifiuta il certificatomedica per il lavoro, quindi sono a casa e neanche pagato. La settimana dopo ci ritorno, ripete la diagnosi e ci litigo di brutto e questo mi dice che mi denuncia perché lo stresso. L’importante in Svezia è non stressarsi, poi se tu muori va bene lo stesso,basta che il decesso sia dal lunedì al venerdì, nella weekend non si muore. Se ne lava le mani e cambio ambulatorio, stessa storia stesso litigio, nel frattempo la situazione si aggrava notevolmente e quasi non cammino più, perdita totale della sensibilità degli arti.Mi manda al pronto soccorso ,li mi guardano “cosa ci sei venuto a fare qui?” Sembrano molto disturbati dalla mia presenza, forse perché non ci capisco un c…
Ritorno a casa senza aver concluso nulla e nemmeno un’antidolorifico adeguato intramuscolo perche il pronto soccorso è affollato di drogati e non li prescrivono. Mi ripetono che devo fare ginnastica e di trovarmi qualcuno su Google. Torno dal medico di base e finalmente mi prescrive la risonanza tra 2 mesi e nel frattempo sono passati 3 mesi, 5 mesi dopo ,6 dottori e un chiropratico per sentirmi dire “hai un’ernia l5 s1 grossa,va operata “. Grazie al c…
Generalmente il livello professionale in Svezia è tragicomico in tutti i settori, il livello scolastico è terribilmente basso. Per questo sono tutti laureati, poi quando ti rivolgi a qualcuno ne capisci più te di lui. A molti italiani piace questo livello, almeno possono occupare cattedre senza sciuparsi troppo.