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L’espatrio perfetto in dieci mosse (Pt.2)

di Irina Pampararo
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Ciao a tutti, sono Irina e vi scrivo da Bali. Oggi, continuerò con i miei consigli sull’espatrio perfetto, o quasi. Nel post precedente ci eravamo concentrati su come scegliere il luogo in cui trasferirci, ora facciamo un passaggio successivo: facciamoci alcune domande utili a chiarirci le idee.  

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Hai scelto il luogo e adesso? Come sarà la tua nuova vita?   

Una volta che hai capito dove vorresti andare, prova a immaginarti come potrebbe essere il tuo quotidiano e come vorresti che fosse.
Parti dai tuoi gusti e dagli hobby che pratichi: ti piace andare in palestra, in bicicletta, vuoi fare immersioni subacquee o preferisci andare in giro per mostre e musei? Allora chiediti: «Nel luogo prescelto, avrò accesso a ciò che amo?».
Valuta anche cosa offre la ”tua nuova città” senza spendere denaro: se sei immerso nella natura, potrai goderti il tempo libero approfittando di questa fantastica opportunità, un fatto importante e spesso sottovalutato. Chiediti se il sistema dei trasporti è efficace o se devi affittare un’auto o una moto, nel caso non fosse possibile portare la tua. Io, per esempio, qui a Bali utilizzo solo lo scooter: il cima è favorevole e in auto rischierei di rimanere intrappolata nel traffico gran parte del mio tempo.  

La burocrazia è alla base di ogni espatrio perfetto, non dimenticarlo. 

Informati bene sui passaggi burocratici da mettere in pista, dal momento che ogni paese ha i suoi. Ecco alcune domande da porti: «Posso aprire facilmente un conto in banca in loco, devo avere un visto di ingresso, un permesso di soggiorno?».
Vai nei dettagli: pensa a quali documenti ti serviranno, e quali sono le richieste specifiche, per esempio a quanti mesi di validità deve avere il passaporto per poter entrare nel paese in cui vai.
Domandati ancora: «Di quali visti, permessi di soggiorno, certificati avrò bisogno?».
Procurati certificato di matrimonio, stato di famiglia, atto di nascita dei figli e stampa una copia dei documenti importanti. Nel frattempo, scannerizza tutti i documenti, mettendoli nel tuo “online storage”, in modo che possano essere accessibili da qualunque posto.

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Sarai in grado di comunicare? 

La comunicazione è un fattore fondamentale per l’integrazione. Domandati: «Conosco la lingua del posto? La conoscono i membri della mia famiglia,  la possiamo studiare prima di partire, in modo da avere una conoscenza di base?».
Oltre all’inglese, che dovrebbe essere una “conditio sine qua non” per muoversi nel mondo con facilità, consiglio sempre di avere almeno una conoscenza di base della lingua del paese. Poter comunicare con i locali è necessario per integrarsi meglio e per essere accolti con maggior entusiasmo. Se poi si tratta di una lingua ostica allora ci sono due vie… ci si mette una pietra sopra o ci si impegna molto di più.  

 Stabilisci un budget mensile per riuscire nell’espatrio perfetto.  

Definisci il budget e chiediti se vivrai meglio o peggio di come vivi ora.
Qual è il costo della vita effettivo nella città che hai scelto? Per valutarlo parti dagli affitti, dal costo del cibo nel supermercato e quello nei ristoranti, dai costi delle attività e delle strutture che frequenterai.
Se hai dei figli pensa alle scuole: voglio che frequentino quelle locali o quelle internazionali? 
Informati su come funziona il servizio sanitario e cerca di capire se devi stipulare necessariamente un’assicurazione privata o se puoi farne a meno. Approfondisci i costi dell’assicurazione, perché è una voce non indifferente.  Chiediti quanto costa il volo per tornare in Italia a trovare parenti e amici, magari d’estate, quando le scuole chiudono.
Nel mio caso, le voci che incidono di più sono gli affitti, la scuola internazionale, l’assicurazione e il volo per rientrare a casa una volta all’anno.  

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Ecco il nocciolo del problema, la questione economica. Le alternative dipendono dal tuo stile di vita, se sei single, in coppia, hai dei figli.
Chiediti se puoi fare un anno sabbatico, meglio ancora due, per capire se ti trovi bene veramente e per trovare lavoro in loco. A seconda della risposta che ti dai, approfondisci facendo un’ulteriore analisi.

Se hai la possibilità di fare un anno sabbatico, parti avvantaggiato.

A quel punto chiediti: se non trovassi lavoro e dovessi tornare indietro dopo un anno o due, che vantaggi avrei da quest’esperienza, sarebbe comunque valsa la pena?
Sicuramente, se…  

  • hai appreso una nuova lingua, che è sempre un arricchimento culturale.  
  • hai acquisito una nuova competenza, frequentando dei corsi specifici. Da sempre avresti voluto fare un laboratorio di ceramica, scrittura, un corso di cucina etnica? Ora ne hai approfittato.  
  • hai praticato finalmente lo sport che ti appassiona (diving, surf, sci, scalata, yoga o altro)  
  • ti sei riposato, ne avevi un bisogno estremo.
  • hai ritrovato te stesso, eri un po’ in crisi .
  • hai fatto vivere un’esperienza splendida a tuo figlio o hai vissuto un’intensa avventura di coppia con il tuo partner.  
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Se NON hai la possibilità di fare un anno sabbatico, e non sei un nomade digitale, devi trovare un lavoro. 

  • Chiediti subito:  come faccio a trovare lavoro prima di partire?  Voglio trovare un lavoro tradizionale o sono aperto a nuove opportunità?
  • Comincia a pensare a tutte le opzioni, rivedi il Curriculum Vitae mettendo a fuoco i tuoi punti forti, traducilo in inglese o nella lingua più opportuna per il tuo nuovo progetto.
  • Prepara anche un video in cui ti presenti.
  • Riprendi in mano diplomi, la tua laurea, se ce l’hai, i certificati di lingua.
  • Fai la lista delle posizioni che ti piacerebbe ricoprire e di nuovi lavori in cui ti vorresti cimentare.
  • Leggi i forum di expat che vivono sul posto, i gruppi Facebook, i giornali locali con gli annunci di lavoro.
  • Contatta gli uffici di collocamento. 

Pensa in modo creativo, out of the box, fuori dagli schemi.
Questo è il momento di osare. 
 

Ti senti pronto per partire?
Bene. Allora ci ritroviamo nel prossimo post, dove descriverò gli ultimi passi per riuscire nell’espatrio perfetto. 

 

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