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Una volta expat lo sarai per sempre: anche in Italia.

di Katia
clelia

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Una volta expat, lo sarai per sempre: anche al tuo rientro in Italia

Esiste una parola portoghese che deriva dalla cultura galiziana, una parola intraducibile in italiano, saudade. Intraducibile perché saudade è un miscuglio di malinconia e mancanza, persino per ciò che non hai ancora perduto ma sai che perderai, mista tuttavia a un ricordo felice che continua a restare felice, nonostante tutto.

Il quadro mai dipinto, M.Bisotti

Testimonianza inviataci da Clelia C. ex Valencia

In questo mese di Novembre rimbalza sempre nella mia testa la parola expat, ormai giungo al mio primo anno in Italia dopo quasi sette anni all’estero, anni di piena convinzione che sarei rimasta, ormai, fuori dal mio Paese.

Letteralmente expat si definisce “colui che è espatriato, residente all’estero” ma io, e credo che molti giovani la penseranno come me, lo ritengo un valore, non un’etichetta per dire “vivo all’estero”.

Si tratta di quel valore che acquisisci durante questa esperienza, quel valore che ti fa crescere velocemente e ti forma, ti porta ad arrangiarti in varie situazioni, ad adattarti a molte altre, cercando sempre un giusto accordo tra le tue tradizioni, i tuoi modi di vivere e quelli della nuova cultura in cui vuoi inserirti, ambientarti, per sentirti uno di loro.

Acquisire questo valore ti rende più cosmopolita, più cittadina del mondo. Perchè ti toglie quelle ancore che sono strettamente tipiche delle tue tradizioni e della tua cultura e ti apre ad accoglierne di nuove, diverse, con positività, curiosità e interesse.

Ed ecco che, dopo anni che hai vissuto in vari posti ed hai incontrato diverse persone, dalle più svariate etnie e usanze, vivendo le situazioni più diverse, ti ritrovi ad essere più flessibile, più paziente, più sorella di tutti, più accondiscendente.

In fondo, sei un po’ come una grande scatola aperta con diversi giochi dentro, cui chiunque può attingere, e con ancora spazio dentro per metterne di altri.

Ma ahimè, come tutte le cose, anche questo valore aggiunto ha un lato negativo, ovvero non ti sentirai mai, in nessun posto, del tutto a casa; in qualsiasi posto andrai, compreso il tuo Paese natio, ti sentirai sempre mancare una parte delle tue

radici, forse perchè a questo punto le tue radici sono sparse ovunque tu vada. Quindi, sai che potrai vivere in diversi posti ma non sarà mai quel posto del tutto casa tua. Sai che potrai adattarti a diverse abitudini o caratteri, sai che puoi essere forte e contare su te stessa…ma ti dispiacerà vedere persone chiuse nelle loro credenze, poco flessibili, poco aperte ad accogliere il nuovo con curiosità ed interesse.

Ritornando in Italia ho ritrovato nell’italiano medio molta ipocrisia e poca apertura mentale.

Sono tutti bravi e grandi viaggiatori quando si tratta di parlare di sé, ma quando chiedi cosa porti di buono a casa dopo quel viaggio, a parte le feste, il sole ed il mare, quasi nessuno riesce a percepire lo spirito di una civiltà, di una popolazione. Ho notato che spesso si tende a criticare, perchè c’è sempre qualcosa di negativo o di diverso rispetto alla nostre abitudini. E’ anche vero che bisogna vivere a lungo in un posto per respirarlo e capirlo del tutto.

Credo fondamentalmente che ciò che accomuna tutti noi expat, ex-expat e generazione Erasmus (come adesso chiamano la vecchia fuga dei cervelli) sia la voglia di uscire dagli schemi prestabiliti, la voglia di mordere letteralmente la vita con positività, di ridere a crepapelle anche per sciocchezze, di diffondere un atteggiamento di apertura, di vivere con leggiadria, che non è superficialità e non va neppure confusa con la pesantezza della vita. Molti non ci capiscono, ci definiscono idealisti, sognatori. Beh che dire…mi dispiace per loro!

Ad un anno dal mio rientro in Italia, non so ancora rispondere alla domanda se me ne sia pentita o se ho voglia di tornare indietro.

Mi sento cittadina del mondo, so che ovunque voglia spostarmi, in qualsiasi momento, potrei farlo. E’ vero che per essere capaci di vedere cosa siamo dobbiamo allontanarci e poi guardarci da lontano. So che fuori c’è un pianeta che ti accoglie, ancora tutto da scoprire e da vivere.

Quindi, salpate le ancore e lasciatevi guidare dalle acque 😉

Special Guest

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