FAQ BILINGUISMO
Care lettrici e cari lettori, seguo spesso sui social gruppi di genitori, in genere mamme, che si pongono varie domande su come crescere i propri figli bi- tri- lingue…
Vorrei riassumere qui le domande e risposte più comuni, in ordine sparso, per cercare di fare una panoramica dei dubbi più frequenti, fermo restando che ogni caso è a sé e merita un’attenzione individuale. Ci sono tuttavia domande a cui la psicolinguistica può rispondere grazie ai numerosi studi effettuati sui bilingue, e qui troverete alcune risposte vagliate anche dalla mia interpretazione personale.
Il bilinguismo è causa di ritardo nel linguaggio?
No, tutti gli studi confermano che non ci sono prove a conferma di questo. Si veda il seguente post.
Il bi- tri- linguismo… può confondere i bambini?
No, l’esposizione a più lingue non confonde i bambini in maniera definitiva, anche se alcuni bambini possono avere tendenza a mischiare le lingue per un periodo limitato. Si veda il post.
Perché mio figlio rifiuta di parlare la mia lingua?
In genere, un bambino rifiuta di parlare la lingua minoritaria per varie ragioni tra cui principalmente il fatto che si sente diverso dai coetanei, che non ha sufficiente motivazione a usarla, oppure che sta attraversando un periodo di opposizione nei confronti del genitore che rappresenta quella lingua. Su questo ci sarà un post più articolato.
Quando posso introdurre la terza lingua?
Non ci sono regole per introdurla, tuttavia non ci sono controindicazioni a farlo in tenera età, insieme alle altre due lingue già presenti. Dipende dalle vostre esigenze familiari e dal contesto.
Come introdurre la terza lingua?
In genere consiglio di ritagliarsi un momento nella routine quotidiana e dedicarlo alla terza lingua. Anche su questo ci sarà un post dedicato.
Ho un bebè, o l’avrò tra poco, come crescerlo bilingue?
I metodi più diffusi con buoni risultati sono il cosiddetto OPOL (one person one language), ovvero ogni genitore parla la propria lingua, e ml@home ovvero si parla la lingua minoritaria in casa e fuori quella del paese in cui si vive. Anche in merito a questo argomento ho scritto un articolo che potete trovare qui.
Posso parlare a mio figlio una lingua che non è la mia lingua madre?
La risposta è sì, attenzione però alle aspettative: il livello che raggiungerà dipende da quello di partenza del genitore, e inoltre il rischio di rifiuto potrebbe essere elevato. Non dimentichiamo inoltre che la lingua serve prima di tutto a comunicare e quindi deve raggiungere questo scopo.
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