Forse anche voi, quando si parla degli Stati Uniti, avete un’idea della terra promessa, il posto in cui tutto è possibile. Anche io pensavo lo stesso…
Diciamo che in parte è anche così, sicuramente qui chiunque può arrivare in alto, professionalmente parlando e mi è capitato varie volte di conoscere giovani che sono riusciti a “sfondare” una volta arrivati negli Stati Uniti partendo davvero dal basso. Un po’ come avveniva per gli immigrati italiani dell’inizio del secolo scorso.
Il mio personale impatto col mondo del lavoro è stato invece più duro di quanto mi aspettassi.
Immaginavo che uscendo da una delle più prestigiose università al mondo e vivendo a New York la strada fosse spianata. Invece mi sbagliavo.
L’università qui ti prepara al meglio ad affrontare il mondo lavorativo: corsi su come scrivere il CV, come fare i colloqui, correzioni del portfolio presso i più grandi studi di Architettura della città, visite agli studi stessi, networking events, e chi più ne ha più ne metta (per chi invece ha fatto qui un MBA la situazione è simile ma moltiplicata all’ennesima potenza).
Ci sono voluti due mesi di ricerca assidua per iniziare uno stage ed ancora una volta il problema principale era uno: il visto. Gli Americani (o chi è in possesso di green card) sono sempre favoriti rispetto ad un possessore di visto temporaneo.
E pensare che io ho studiato qui proprio perché era la mia unica chance per poter poi lavorare!
Il mio visto mi consentiva di poter lavorare solo nell’ambito del mio titolo di studio per un anno dopo la laurea e non consentiva più di 90 giorni di disoccupazione… In pratica la ricerca del lavoro è stata scandita da un countdown continuo e vedevo avvicinarsi sempre di più il giorno in cui sarei stata costretta a lasciare gli USA (e mio marito che lavora qui).
Vi lascio immaginare la mia gioia il giorno in cui ho ricevuto l’offerta di lavoro, per giunta nel posto che preferivo di più in assoluto!
In tutto questo però ho notato due grandi differenze con l’Italia.
La prima è che, malgrado il lungo tempo di ricerca, un lavoro l’ho trovato. Di sicuro vivere a New York mi ha aiutato molto in questo, anche se molti dei miei colleghi sono stati costretti a spostarsi a Los Angeles, Boston o Atlanta. Le offerte di lavoro ci sono. In Italia questo sarebbe da considerarsi un miracolo.
La seconda è la possibilità di crescita che il mondo lavorativo offre. Anche il più semplice stagista è subito coinvolto appieno nelle attività dell’ufficio, tutti sono impegnati a farti crescere professionalmente e se lavori bene vieni premiato. E’ rarissimo che uno stagista non venga poi assunto a tempo indeterminato dopo.
Ricordo il mio primo giorno di lavoro, iniziato con una riunione su argomenti che io ignoravo completamente. Qui è così… ti lanciano nella vasca e devi imparare a stare a galla.
La mobilità è un altro aspetto fondamentale del mondo lavorativo americano. Qui si cambia lavoro molto frequentemente e la cosa è vista in maniera molto positiva. Questo ti da la possibilità di crescere e di ricoprire ruoli di livello maggiore ma anche di poter cambiare sempre e seguire le proprie ambizioni ed i propri bisogni momentanei.
Up or Out… O lavori bene o sei fuori. L’assenza di eccessive garanzie per il lavoratore, fa si che ogni dipendente dia il meglio per poter mantenere il proprio posto di lavoro (anche se questo può diventare un’arma a doppio taglio).
Ovviamente c’è sempre bisogno di un pizzico di fortuna, come nel mio caso ad esempio, quello di aver potuto richiedere la Green Card e quindi di potermela giocare alla pari con gli Americani.
A chi pensa di poter un giorno venire a lavorare qui consiglio sempre di informarsi bene sui visti e sulle varie possibilità che ci sono, ma soprattutto di non sottovalutare l’importanza di ottenere un titolo di studio Americano.
E’ proprio vero che in quanto cittadini Europei liberi di muoverci tra un paese e l’altro dell’Unione, spesso ci dimentichiamo di tutti gli ostacoli che si incontrano quando si è fuori dalla nostra bella Europa.
4 Commenti
Ciao, ho letto il tuo articolo, molto interessante! ma quando dici “l’importanza di ottenere un titolo di studio Americano”
di cosa parli? USA High school Diploma andrebbe bene o serve la laurea? Grazie mille
Ciao Cervino!
Dipende molto da cosa aspiri a fare.
In genere il titolo americano fa la differenza se parliamo di lavori qualificati, per i quali richiede si una laurea o un master.
I motivi principali sono tre: per chi ti assume, è più facile capire che tipo di formazione hai, conoscendo il sistema universitario americano e le varie Università con il loro, relativo o meno, prestigio. Il secondo motivo è che dopo aver studiato qui all’università con un visto studente (F1), lo stato americano ti rilascia un permesso lavorativo (OPT) di un anno, con il quale puoi lavorare rimanendo sul visto studente, fino a che il tuo datore di lavoro non ti sponsorizza per un visto lavorativo (ammesso che voglia farlo e che tu riesca a superare la lotteria). Il terzo è legato alla formazione in sé. Il sistema accademico Americano è molto diverso da quello Americano, e abituarti al loro modo di lavorare, di studiare, ed essere competitivo con loro da questo punto di vista, ti rende la strada più facile per affrontare il mondo del lavoro.
Penso che l’High School diploma può essere facilmente sostituito da un titolo di scuola superiore Italiano, ma comunque è sempre bene vedere il caso specifico.
Salve Susanna,
grazie per l´articolo…molto illuminante!
Vorrei chiederti cosa consiglieresti a persone che volessero emigrare negli USA per lavorare nell´ambito delle lingue, ma non hanno un titolo accademico americano. Grazie!
Ciao Emma!
Premetto che consiglio sempre di rivolgersi ad un esperto di immigrazione (tipo avvocato) per quanto riguarda i visti e le modalità per accedere in America, potresti provare a vedere se trovi qualche ente turistico, agenzia di viaggi, guida, o simili che necessita di un madrelingua italiano o meglio ancora che parli più’ lingue.
Oppure puoi dare un’occhiata all’istituti italiani di cultura o ai vari consolati italiani nel caso ci sia qualche bando che si addice al tuo profilo.
Altrimenti scuole di italiano, scuole di lingua che cercano madrelingua, o simili…
il comune denominatore e’ che chiunque ti voglia debba essere disponibile a sponsorizzarti un visto.
E’ ILLEGALE e VIETATO entrare e lavorare con l’ESTA o visti non lavorativi. Se ti beccano, rischi di essere bannata dagli USA a vita, oltre ad una bella multa (non penso la galera).
Altra alternativa e’ cercare e pagare un agenzia che ti sponsorizzi il visto J1, e trovare un lavoro tramite loro. Ma non so dirti molte indicazioni su questa modalità.
Spero di esserti stata utile!