Home AutriciFabiola - Maiorca Futuro? Ho smesso davvero di pensarci…

Futuro? Ho smesso davvero di pensarci…

di Fabiola

futuro“C’era una volta una formica che pensava sempre al futuro.

La formica passava tutta l’estate a lavorare, raccoglieva i semi, faceva le scorte per l’inverno e non si riposava mai. La sua amica, la cicala, la prendeva in giro: “Perché non vieni a ballare e cantare con me?”, le chiedeva ogni giorno; ma la formica non le faceva caso e lavora e lavorava. La bella stagione terminò: il sole sparì e  anche il cibo a disposizione e  la piccola formica riuscì ad affrontare l’inverno senza morire di fame.”

La storia della formica potrebbe essere la mia storia prima di arrivare a Mallorca.

Come se riempire il mio tempo di lavoro mi desse felicità.
Nelle orecchie mi risuonano le frasi dei datori di lavoro e dei parenti: “Se non lo fai da giovane, poi quando lo fai?!”oppure “Devi costruirti ora che hai le energie.”

Mi risuonano anche le critiche dei  conoscenti: “Goditi la vita” o, “Non puoi pensare solo al lavoro”.

Certo,  facile a dirsi quando hai un appoggio dalla tua famiglia, quando sai che anche se fallisci hai le spalle coperte; a me, invece, nessuno avrebbe potuto aiutare.

Ero terrorizzata da ciò ed ero cosciente che, se volevo un futuro, dovevo rimboccarmi le maniche e andare a prendermelo.

Ho spostato a Londra quell’immagine di me “busy” e, mentre a Milano tutti gli sforzi erano invano o poco efficaci, nel territorio britannico potevo gustare i frutti del duro lavoro.

Ricordo ancora le mie giornate: da una parte all’altra della città per cercare di raggiungere il successo e la carriera, lavoravo 7/7, facevo due lavori, quando avevo il “day off” da una parte, lavoravo dall’altra, spendevo mattinate in iblioteca a studiare business, a cercare di capire come fare soldi.

Ammetto che era tutto uno stimolo a fare di più, a creare qualcosa, mi sentivo felice perchè vedevo i miei sogni prendere forma.

Quello che la favola non ci racconta è che, per quella formica, sarebbe arrivata un’altra estate e non avrebbe mai smesso di lavorare; così vive tutto il mondo. Nessuno o quasi è libero dal lavoro.

La differenza sta nella ricchezza: guidare un Aston Martin e spendere 1.000 € per un paio di Jimmy Choo che si usano una volta nella vita, o andare in bicicletta con un paio di Superga usate già da qualche anno.

Cosa volevo io dalla vita? Era davvero per me importante vendere il mio tempo di gioventù per un paio di stivali?

Ottenni la carriera e sono sicura che, se fossi rimasta a Londra, avrei potuto avere ancora di più.

L’universo era dalla mia parte e mi confermava che, davvero, ci si può costruire partendo da zero.

Ma una vocina interna mi diceva che quella non era la mia strada: così, me ne andai da Londra e,  arrivata a Mallorca, sono stata completamente assorbita dalla mentalità spagnola.

futuro

Qui non esistono piani o agende, la gente non corre, non suona il clacson, fa la fila al supermercato e aspetta a lungo il bus.

Sì, lavoro molto anche qui,  ma  l’approccio alla vita è differente.

Si cerca di sfruttare ogni istante libero, anche  durante l’alta stagione nessuno si fa mancare i momenti di riposo: si finisce di lavorare e si va in spiaggia, si va in palestra o ci si beve un calice di Sangria con gli amici.

Il day off si dedica alla famiglia, si fanno escursioni per l’isola, ci si rilassa.

C’è chi decide di essere un po’ formica durante l’estate e trascorrere poi i restanti mesi viaggiando per il mondo; c’è chi usufruisce del “paro” (disoccupazione) per tutto l’inverno recuperando le energie perse.

C’è chi vive sei mesi qui e sei mesi  nel proprio Paese o c’è chi si gode la bellezza dell’isola tutto l’anno.

In ogni caso, l’importante è potersi deliziare con il sapore del tempo libero.

Mi confronto con altri  giovani: arrivano tutti alla fine del mese sperando che  presto sia liquidato lorolo stipendio e  quei soldi vengono spesi per godersi la vita; raramente ho sentito qualcuno parlare di “start up” o di progetti a medio-lungo termine.

Mi rendo conto che viviamo in un mondo d’incertezze: le guerre e i fallimenti sono all’ordine del giorno, come se davvero in questa vita fossimo solo di passaggio.

Forse, e dico forse, è meglio riuscire a godersi una giornata quando si può piuttosto che riempirla di lavoro; meglio un esperienza o un viaggio piuttosto che un numero in più sul conto in banca.

Resto padrona del mio destino, ma lascio che sia la vita a guidarmi.

La costruzione di qualcosa era il mio motivo di vita, mi veniva la pelle d’oca quando a Londra ottenevo quello che volevo, ammetto di aver versato tante lacrime di gioia.

Poi, il mio motivo di vita si è trasformato nel semplice vivere bene e ora sono serena, tranquilla, in pace con me stessa.

Se non fossi stata formica per un po’ non avrei potuto premettermi il futuro che volevo. Il mio futuro l’ho creato io, ma ora penso a viverlo e a fare un po’ la cicala.

Nella favola di Esopo  la cicala fa una brutta fine, ma questa è la mia versione:

“C’era una volta una cicala. La cicala passava le sue giornate a cantare e ballare,  quando era sera e la formica andava a dormire, la cicala lavoricchiava per riuscire a permettersi di danzare con il sole. Arrivò l’inverno: la formica continuava a preoccuparsi della prossima estate con la pancia piena, mentre  la cicala mangiò un po’ meno  ma pensando serena a vivere la sua vita!”

Non pensare al futuro è giusto? Non lo so…

È sbagliato? Probabile…

Mi sento più felice a vivere così? Sì, e per ora questo mi basta; in futuro vedremo… per ora non ci penso!

futuro

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9 Commenti

Maria teresa laissu 10/06/2017 - 10:35

Sei molto saggia, brava sono pochi i giovani che arrivano a capire questo in tempo , di solito si capisce quando si è un po vecchietti ? continua cosi e diffondi il tuo pensiero . Ciao ?

Rispondi
Fabiola 10/06/2017 - 14:37

Grazie mille Cara,

Mi fa molto piacere il tuo commento e, sicuramente, mi invoglia a scrivere di più.

Un forte abbraccio

Fabiola – Mallorca

Rispondi
irene 10/06/2017 - 14:20

Mi piacerebbe conoscerti visto che anch’io sto pensando di trasferirmi en la isla. Grazie

Rispondi
Finally Mallorca 10/06/2017 - 18:25

Si può essere formica per un po’ più di anni e in quegli anni scegliere comunque di andare in giro in bici e con scarpe vecchie per poi permettersi di pensionarsi con 20 anni di anticipo…e magari trasferirsi a Maiorca :-). Se uno ha un lavoro che piace viene facile essere formica e con un po’ di intelligenza, coraggio e pianificazione i soldi guadagnati gli daranno la libertà. Come hai scritto tu essere formica per un po’ di anni ti ha permesso di ottenere il futuro che volevi. Non smettere mai di essere un po’ formica, ti regalerai un futuro fantastico :-).

Rispondi
Fabiola 18/06/2017 - 21:39

Grazie mille!

Spero che anche la tua nuova avventura stia andando bene, ma ne sembri già entusiasta e questo mi fa piacere.

Un abbraccio

Fabiola – Mallorca

Rispondi
Chiara - Parigi 09/04/2020 - 07:17

Mi sembra di sentir parlare me tra i 18 e i 26 anni: prima studia, laureati in tempo, finisci tutti gli esami, ingrana con il lavoro e poi fai tutto il resto. Non mi pento di nulla, ma con il senno di poi avrei fatto il contrario, pensando a tutte le occasioni perse per sentirmi felice e libera.

Grazie Faby ❤️

Chiara – Parigi

Rispondi
fabiola 09/04/2020 - 07:36

Cara Chiara,
stessa cosa è successa a me. Ho iniziato a lavorare a 19 anni e non avevo una vita fino ai 23, a Londra pure arrivai a quello che volevo ma la vera vita l’ho scoperta dopo il mio secondo espatrio. Non esiste un momento giusto… ognuno ha il suo percorso, però l’importante è che abbiamo aperto gli occhi, ne siamo consapevoli e continuamo a vivere con questo spirito.

Si tratta semplicemente di vivere tutta la vita che cè con il sorriso sulle labbra.❤

un abbraccio enorme.

Fabiola – Mallorca

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Alessandra Cina/Ucraina 09/04/2020 - 08:31

Bisognerebbe ricordare a quella formica che corre e corre che tanto alla fine la destinazione è solo una. Forse potrebbe imparare tanto dalla cicala.

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fabiola 09/04/2020 - 09:30

Cara Ale,
Esatto. Chissà come sarebbe stato il mondo se invece della favola di Esopo, fossimo cresciuti con le nostre ?

Che poi sono anche più belle le favole che viviamo noi, che quelle che ci raccontavano da bambini <3

Un abbraccio gigante.

Fabiola – Mallorca

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