Natale e non sentirlo. Ma tra pochi giorni si prende l’aereo direzione casa! Anche se solo per cinque giorni, è bello pensare di stare un po’ in famiglia.
Intanto ci si gode il sabato libero con il fidanzato, visto che domani già mi ritocca lavorare (questo è “lo que tiene trabajar/lavorare, nel turismo).
La settimana scorsa siamo riusciti a scappare e passare una notte nella Cerdanya, una zona compresa tra la Catalunya e la Francia. Avevo un disperato bisogno di natura e montagna che è stato pienamente soddisfatto! Vi lascio una foto delle bellissima camminata tra la neve e il ghiaccio (infatti abbiamo rischiato di camminare con il culo a terra il più delle volte!) fatta intorno al Lago dei Bouillouses, a 2000 metri di altezza.
Oggi invece ci siamo svegliati tardi, e avevamo voglia di una giornata più tranquilla. Dopo aver escluso qualsiasi attività contemplasse il centro di Barcellona, che durante questi giorni pre-festa è vittima di un’ invasione da “ricerca del regalo perfetto”, abbiamo optato per una breve gitarella a Terrasa, cittadina a circa 30 km da Barcellona.
Era ormai troppo tardi per partecipare alle visite guidate che avevo visto disponibili ed eravamo mossi dalla fame, infatti ci siamo precipitati in un piccolo ristorante a mangiare coniglio e pollo alla brace. Complice la digestione, ci siamo spinti camminando fino al bellissimo complesso romanico della Seu d’Egara, che purtroppo era chiuso ma che abbiamo potuto ammirare dall’esterno insieme al bel parco in cui è immerso.
Passeggiando per Terrasa, che soprattutto nella fascia oraria 15-16 era più vuota che mai (tutti in casa a mangiare i cannelloni, tipico piatto da fine settimana in famiglia catalano?!), si possono ammirare degli edifici le cui facciate sono molto belle ed in stile modernista, corrente artistica che si colloca tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, che trova il suo corrispettivo in altri paesi nell’Art nouevau, Liberty, Arte floreale.
Il suo massimo esponente, e più conosciuto livello internazionale, è Gaudì. Chi viene da fuori dimentica spesso che, trattandosi di un movimento, il modernismo in sé NON è Gaudì, ma un’ola di architetti ed artisti che ha prodotto opere di straordinarie bellezza. Questo per dirvi che, se venite e a Barcellona, andate alla Sagrada Familia, alla Casa Battlo etc etc, tutti edifici di Gaudì, ma aprite gli occhi e siate disponibili anche ai lavori dei suoi contemporanei: potreste scoprire dei veri gioielli!
Tornando a Terrasa, oggi è stata una scappata di tre orette, la prossima volta mi dedicherò più ampliamene a conoscerne la parte storica.
Non faceva molto freddo, quindi ho fatto una battuta sul fatto che a Milano sì che lo facesse e la gente avesse ragione a imbacuccarsi. Il mio compagno ha risposto con una battuta dicendo che avevo ragione, che a Milano faceva freddo e non si spiegava come facesse la gente a vivere in una regione, la Lombardia, piena di nebbia, freddo, e senza particolari meriti artistici.
Voleva solamente punzecchiarmi. Il fatto è che un tema su cui sono abbastanza sensibile, dato che è da quando vivevo a Bologna che lotto con gente che mi chiama ciuccianebbia, per poi venire un giorno a Milano, vedere il duomo illuminato dal sole e rimangiarsi tutto quello per cui l’aveva sempre deriso.
Indipendentemente dal fatto che io riconosca che ad un turista per la prima volta in Italia io direi di visitare altre regioni, più ricche artisticamente (e che a me per prima piacciono di più), non sopporto le definizioni. Sono cinque anni che vivo a Barcellona e spesso vado in giro a esplorare montagne, paesini vicini, senza passare il tempo a ripetere che non mi serve vedere un paesino medievale perchè tanto in Italia siamo pieni. Lo visito, me lo godo, faccio anche qualche paragone ma intanto scopro quello che di interessante mi può offrire.
E quando qualcuno qui esprime un parere negativo (non richiesto) su Milano o dintorni, mi ricordo da dove vengo e mi scoppia la bolla di sicurezze che mi sono costruita nella mia nuova realtà spagnola. E’ come se mi sentissi perfettamente integrata, come a casa, e d’un tratto mi cadesse tutto addosso, fossi circondata da estranei e mi assalisse la nostalgia.
Suscettibile sono suscettibile, lo ammetto.
E voi, come reagite quando qualcuno commenta negativamente o fa battute sulla vostra località di provenienza?
Chi sono