Ho incontrato Dio all’estero
Non è mai facile parlare di Dio, specialmente in tempi storici come i nostri.
Ho pensato a lungo a cosa potessi raccontare della mia vita da expat, a parte trovare lavoro, costruire una vita nuova o avere a che fare con i medici del paese ospitante, ma credo che per quanto strettamente mi riguarda, sicuramente condividere la mia esperienza spirituale mi sembra la cosa più autentica da fare.
Non mi aspetto che domani qualcuno si converta, ma che si possa rivedere in un percorso simile, forse.
Io sono sempre stata attratta dalla spiritualità, essendo Napoletana poi questo si è fortemente mischiato con superstizione e folclore, cosicché la mia religione, se così si può chiamare era qualcosa a metà strada tra la fede cattolica e la santeria del sud America. I santi la facevano da padrone, a Dio nemmeno ci pensavo, mi riferivo ai santi per passare un esame all’Università o per realizzare qualche sogno, come un bambino scrive a Babbo Natale, con la stessa speranza e innocenza.
Poi, mi sono trasferita prima in Inghilterra e successivamente in Scozia, e lì tutto si è trasformato.
Li, ho avuto modo di conoscere Dio, quello dei musulmani, unico e poderoso, quello degli ebrei,infuso di tradizione e rispetto, degli induisti, dei buddisti, dei cristiani in tutte le loro sfaccettature: cattolici, evangelici, born again, e mi si è aperto un mondo che mi ha fatto mettere totalmente in discussione la mia percezione divina.
Dio non era quella cosa lontana che non si avverte, che non si teme perché, tanto, non si sente. No, era un’ entità viva, presente in ogni giorno per amici e amori, ed io non sapevo da che parte stare, guardavo stupita e meravigliata quanto gli altri intorno a me avessero coltivato un rapporto con Dio, e sapevano mantenerlo, mentre io credevo a tutto e a niente.
In un periodo di totale smarrimento, mi affacciai alla New Age.
Mi incuriosiva e nello stesso tempo mi faceva sentire fortemente in controllo delle cose attorno a me, mi sentivo capace di poter pilotare gli eventi della mia vita, con cristalli, incensi, carte che rispondevano alle domande di una donna che perde tutto quello in cui ha creduto per anni e che spera in una ricompensa divina dopo tanto dolore.
Portai la mia passione per l’occulto e la New Age fino all’estremo, perché a me le mezze misure non sono mai piaciute, frequentando per qualche breve periodo una Spiritualist Church dove, al posto di preti o imam o rabbi, c’erano medium, che promettevano di parlare con i defunti e di donare messaggi dall’aldilà.
E poi…la svolta.
Ho cercato Dio, quello che tanti mi avevano presentato ma che io avevo minuziosamente scansato, per anni, fino al momento in cui, una sera, decisi di chiedergli di farsi sentire anche da me, di entrare nella mia vita e di cambiarla, di farmi sentire di appartenergli.
Lo feci senza pensare, ma con il cuore aperto. Mese dopo mese, giorno dopo giorno, ora dopo ora, la parola Dio si stampava sempre più nella mia mente, fino a farmi decidere di abbandonare la New Age, lo spiritualismo, e tutte le pratiche affini, concludendo che volevo fortemente appartenere allo stesso Dio che ispirava e rendeva migliori i miei amici, fidanzati, conoscenti.
E così sono tornata a casa, nella Sua casa, e tutto il resto non ha contato più.
Quando Dio entra nella tua vita, spazza via tutto quello che ti ha circondata fino al giorno prima del Suo arrivo.
Tutte le amicizie che ruotavano intorno alla new age si sono dissolte, senza neanche capire perché.
Dio non ha risposto a tutte le domande che chiedevo alle carte, ma ha fatto di più: mi ha regalato uno scudo per fronteggiare le avversità con coraggio e con la consapevolezza; mi ha dato la certezza che non sono sola e che non sarò mai in controllo di quello che succede, ma va bene così perché Lui è in controllo.
Devo ammettere che, quando raccontavo del mio spiritual side, attraverso tarocchi e rune, ero molto più interessante e popolare, ma da quando ho dichiarato la mia fede in Dio, a volte vengo derisa, oppure mi si chiede: “ma che ti è successo?”, quasi fossi impazzita, come se ci fosse qualcosa di strano nel mio voler vivere con Dio.
Ma io ho scelto la coerenza, credo in Dio e vivo in linea con la mia fede.
Chi sono
4 Commenti
Com’è bello il tuo racconto, ti capisco perfettamente… Ho avuto una svolta simile nella mia vita qualche mese fa. Sembrava come se avessi tolto gli occhiali invisibili e tutto è stato chiaro… Avrei aggiunto il nome di Gesù ma ognuno vive il Dio nel modo suo… Tanti saluti!
Grazie tante Elena, Gesu’ per me e’ fondamentale, ma volevo raggiungere quanti piu’ credi possibile,e allora ho preferito adoperare solo il nome di Dio.
Ti abbraccio
Che bel sentiero e che bel racconto franco. Mi è piaciuto un sacco pur avendo una mentalità praticamente opposta. O forse solo complementare 🙂
Ciao Alessandra, grazie tante!