Elisa sta facendo il dottorato in biologia molecolare e bioinformatica con un contratto di 3 anni alla clinica universitaria di Kiel, nello Schleswig-Holstein, a nord di Amburgo.
Ha trovato il lavoro su uno dei siti del settore che si chiama NatureJobs e si è trasferita per questo.
Vive in Germania da un anno e mezzo con il suo ragazzo italiano.
“Ci trasferiamo in Germania” “Ah dove?”
“A nord di Amburgo, praticamente siamo quasi in Danimarca” “Ah…. Ho sentito dire che I tedeschi del nord sono ancora più freddi…”
Uno pensa che la freddezza dei tedeschi sia uno stereotipo, di certo non pensavo di farmi influenzare da questi pregiudizi. Dopo aver vissuto sei mesi in Baviera, ero forte della fantastica esperienza vissuta e pensavo che più a nord non sarebbe stato diverso. A conti fatti, è diverso.
Dire che i tedeschi sono freddi e basta è un insulto, sanno essere le persone più cordiali e gentili del mondo. Appena intravedono una difficoltà linguistica da parte tua cercano di venirti incontro e sono molto curiosi: “Da dove vieni? Cosa fai qui? Ah che bene che parli il Tedesco.” Anche se in realtà spiccichi due parole in croce.
Vecchiette che attaccano bottone in ogni dove, al supermercato, alla fermata dell’autobus, proprio come succederebbe a casa, in Italia.
Naturalmente esistono le eccezioni, ma rimangono casi isolati, è molto difficile trovare un Tedesco sgarbato, e molti pensano a questo quando li definiscono “freddi”, ma freddi non è invece sinonimo di “non gentili”.
No, la freddezza qui è di diverso tipo, a parte che nelle temperature. Ed è estremamente difficile tentare di spiegarla a chi non l’ha vissuta di persona, ma ci voglio provare lo stesso.
Sono piccole cose, a malapena tangibili. Come prima cosa, ci mettono molto più tempo di noi a fare amicizia, noi Italiani possiamo essere amiconi dopo 10 minuti. I tedeschi no, appaiono distanti e disinteressati, al punto che I primi giorni di lavoro pensavo di stare antipatica a tutti. Mi sentivo come se per loro non esistessi, la sensazione che mi davano era che, che io ci fossi o meno, a loro non sarebbe cambiato nulla.
Abituata come ero in Italia ad aspettare il gruppo per andare a pranzo tutti assieme, sono rimasta sconvolta nell’adattarmi qui alla regola, non scritta e mai spiegata chiaramente, di trovarsi in atrio alle 11:30, chi c’è bene, chi non c’è non importa. Anche se lavoriamo nello stesso ufficio e un “allora andiamo a pranzo?” me lo potevi pure dire quando mi sei passato davanti. Come pure il fatto che finito di mangiare, si alzano e vanno via senza aspettare troppo gli altri. Dopo un anno, la cosa non mi appare più così brutale, ma all’inizio è stato un po’ traumatico.
No, è ben difficile trovare un Tedesco sgarbato, ma forse la loro indifferenza nei confronti dei rapport umani è ancora peggio. Già mi aspettavo capi che mi avrebbero urlato dietro al primo errore.
Che sciocca, loro non urlano, non si alterano, non perdono la calma, non alzano mai la voce e non hanno mai un tono infastidito. Sì, sono di ghiaccio in questo senso, e di solito più glaciali sono più sono arrabbiati.
Per me, Italiana, abituata a leggere le emozioni e reazioni sul viso di chi mi sta attorno, è disorientante. Se sono felici non si esaltano, se sono tristi o arrabbiati non lo danno a vedere, insomma è difficile capirli. Ovviamente questo comporta anche che il MIO esaltarmi a un risultato positivo o il brontolare e arrabbiarmi per qualcosa di negativo, sia visto come una specie di numero da circo, o da istituto psichiatrico.
Professionalmente il fatto che non si arrabbino è ben più produttivo, non ottieni niente arrabbiandoti naturalmente, ma ragazzi sfogatevi un pochetto dai! A volte vorrei urlargli: “Lasciatevi andare!”
Poi ho deciso che non mi importa cosa pensano di me, mi vedranno come un fenomeno da baraccone? Gli farò sollevare le sopracciglia alzando la voce? Bene, che facciano pure, io voglio saltare quando sono felice, infervorarmi per qualcosa che mi interessa e sì, anche perdere la calma e la pazienza ogni tanto!
Scultura di ghiaccio io? No grazie
Special Guest
34 Commenti
Mi hai fatto impazzire…
assolutamente mi ritrovo in quello che dici..
ho sempre amato la Germania per la sua osservanza delle regole.. ma questo quando ci venivo in vacanza..
Ora ho dovuto trasferirmi qui dalla Turchia (il che accentua ancora di più questo comportamento rigido!) e mi trovo in pieno accordo con te.
I tedeschi sono proprio così, non tutti, ma quasi!
Il mio ragazzo turco, che vive qui con me e che sta vivendo un periodo difficile, pochi giorni fa mi ha detto che anche volesse sfogarsi sarebbe impossibile qui: i tedeschi non urlano, non litigano, non sembra nemmeno si arrabbino.. altro che la scazzottata turca!
Non dico che quest’ultima sia un bene.. ma nemmeno tutta questa rigidità fa proprio piacere!!
Brava, bel post!! 🙂
Ciao Federica,
capisco il disagio tuo e del tuo ragazzo. Quello di non potersi sfogare è un problema che ho anche io. Ma bisogna dargli e darvi tempo. Dopo un po`ci si fa l’abitudine e loro si aprono anche un pochino magari. Poi, come dicevi tu, ce ne sono di più o meno aperti.
Dì al tuo ragazzo di fare qualche sport che gli permetta di sfogarsi, perchè sì al lavoro è impossibile, sono tutti così misurati! 😉
a
il tema e´assai interessante. io me ne occupo, di straforo, da molti anni. i tedeschi hanno quasi sempre ragione. perche´sono molto razionali. e´come se avessero un marchingegno, un “chip” interiormente che gli dice, prima, che subentri l´ emozione, quello che e´giusto o sbagliato. e´come se sapessero a priori che questa nuova relazione che sta nascendo tra se e l´ altro e´destinata a finire. perche´questo e´il ciclo delle cose, dei rapporti umani. “amano” molto gli animali, perche´sono puri, sono veri. mentre gli esseri umani sono deboli, falsi, ipocriti. quindi non li stimano molto.si affidano alle regole (verordnungen) perche´questo permette loro di non dovere mettere in gioco la coscienza, i sentimenti; che sono per definizione fallaci.in genere, con gli stranieri si lasciano andare un po´, perche, a mio parere, si sentono in campo neutro, ma non appena le cose prendono una piega troppo “umana” si sentono in pericolo e si chiudono in modo per noi inspiegabile. questo potreppe spiegare molte cose dela passato.mi fermo qui , ci sarebbe molto
da dire
Quello della piega troppo umana è proprio vero 😀 ho visto gente fuggire appena annusava un’aria un argomento simile 😀
Forse bisogna imparare a leggerli. Forse la paletta espressiva rimane chiara se si aspetta un pochino.
Infatti sto aspettando di trovare la chiave di volta, che sicuramente c’è, però trovo interessante come sia diverso da quello a cui ero abituata.
Sì! Sono d’accordo, quando si vive in un altro paese c’è bisogno di tempo per imparare a conoscere mondi diversi. D’altro canto impariamo anche noi a capirci. Hai ragione! Non vedo l’ora di leggere un altro articolo! Abbracci, Barbara
Aufuri per il tuo dottorato!
Certo che anche tu, cosa ti aspettavi di trovare a Kiel?? Ho girato la Germania in lungo e in largo x lavoro, e non ho mai visto un posto peggiore!!
Sai non sei la prima, la gente qua è divisa in due fazioni, quella che ama e quella che detesta Kiel! Ero ingenua, lo ammetto….
Salve a tutti, Elisa hai pienamente ragione. Tutto quello che hai scritto nel tuo blog è vero, solo che non sono d’accordo su una cosa, che i tedeschi non si arrabbiano. Io sto vicino a Stoccarda e devo dire che tramite le varie esperienze lavorative ho potuto constatare che quando un tedesco si arrabbia o te lo faccio notare dalli sguardo o magari ti dice una massima o un motto che qui si usa per farti capire che hai sbagliato. Certo non si arrabbiano come noi, io sono siciliana e devo riconoscere che quando noi ci arrabbiamo ci stiamo poco a perdere le staffe ?
Comunque concordo molto con Francesco, aggiungo che però dai tedeschi c’è molto da imparare. Io mi trovo molto bene in tutti i sensi e per tante cose e il pregiudizio diciamo che avevo prima è svanito. Ma non lo reputo neanche giudizio perché quando una persona ha dei pregiudizi nei confronti di un altra nazione è facile giudicarla, sempre per paura. I tedeschi sono diventati con noi italiani flessibili e amano la nostra cultura 😉
No ma infatti lo so che a loro modo si arrabbiano anche loro, solo che è difficile per me capirlo, lo fanno in modo così diverso da noi appunto. Anche se, come dicevo, professionalmente i loro modi sono tremendamente più sensati e produttivi, e come dicevi tu, c’è davvero molto da imparare da loro
Ahahahahahhahahahahahahahhahahahaha
Articolo stupendo!
Dopo due anni in Germania, posso concordare appieno!
Credo che molto vada anche a fortuna, dipende anche da dove si capita.
Infatti AMBURGO vieni in baden württemberg vedrai che cordialitá!!!
Ciao….qualcuno ha esperienze di relazionibuomo tedesco donna italiana? Come sono gli uomini tedeschi nelle relazioni?
Ciao Serena, prova a leggere questo 🙂 https://donnecheemigranoallestero.com/coppia-mista-sicilia-bayern/
Ragazzi, la Germania cosi´ come l´ Italia e´ diversa da nord a sud, da est ad ovest. La Germania “bavarese” per esempio, in cui ho vissuto 1 anno, e´ molto perbenista e di facciata: sono molto cordiali a primo impatto, molto aperti e quasi ti senti a casa; dopo un po´ ti accorgi che e´ solo una componente di facciata, in realta´ i bavaresi sono molto chiusi, conservatori e non amano i rapporti sociali, tanto e´ che stanno antipatici un po´ a tutta la Germania. Sono molto criticoni ed hanno un astio verso tutto cio´ che non sia Baviera, sono estremamente contenuti (sempre per la storia del perbenismo) tanto che i vicini austriaci li chiamano “quelli con la mazza nel c**o” (scusate l´espressione). In compenso pero´ ad ovest (Regione Bonn-Coblenza) tutto sembra essere diverso: le persone qui sono molto piu´ chiuse a primo impatto (molto piu´ tedesche diremmo), ma dopo 2 parole si aprono molto in piu´ rispetto ai bavaresi, hanno un animo piu´ internazionale e sono piu´ “emotive”, al momento qui mi trovo davvero bene. Vi consiglio di girare un po´ e cercare la regione a voi piu´ consona. Purtroppo so anche io di Kiel che non e´ un posto proprio “meraviglioso”.
Io ho vissuto sette anni ad Augsburg in Baviera e ho avuto grande difficolta’ a farmi amicizie tedesche.Mi relazionavo solo con colleghi stranieri.Io trovo quella parte dei tedeschi freddi come i norvegesi .Anche in quel caso,solo davanti all’ alcool mi sembravano piu’ sciolti.
Non ho vissuto in Baviera ma ho vissuto diversi anni in zone del centro-nord della Germania e racconto la mia esperienza.
Anche io ho frequentato una minima parte di stranieri, ma mi sono relazionato maggiormente con tedeschi, quasi tutti conosciuti senza “la necessità” di bere o altro…Essendo in Germania mi sembrava anche “ovvio” e interessante conoscere gente del luogo. Con gli italiani(e spagnoli) che ho conosciuto non sono stato fortunato… alcuni addirittura(senza generalizzare) hanno subito cercato di fregarmi, o fingevano di essere socievoli perchè volevano sfruttarti per qualcosa, cambiavano completamente quando non ottenevano quello che volevano.
Vedevo altri italiani piuttosto chiudersi tutte le sere in un classico ristorante italiano con la musica di Nino D’angelo.. gente che dopo anni in Germania, quasi non conoscevano una parola di tedesco …questo è un esempio estremo di persone finiscono per isolarsi da sole. Considerando i rapporti sociali che ho avuto con tedeschi, devo dire che anche dal punto di vista della durata non è andata poi male.. molti mi sono rimasti anche dopo essere andato via dalla Germania, e li ho ritrovati quando ci sono tornato in seguito.. (oggi è più facile che in passato con un semplice numero di telefono, una app rimanere in contatto e sentirsi anche con persone all’estero, questo mi ha aiutato).
Ho frequentato locali la sera.. non sono un tipo che sta a casa(impegni permettendo)… A volte sono andato in locali nei quali amici non volevano venire da “solo”, insomma.. in fondo non posso dire di essermi sentito particolarmente a disagio come altri mi raccontavano.
Non metto in dubbio le altre esperienze.. ma mi sembrava interessante aggiungere la mia.
Premetto che non voglio generalizzare ed è un argomento “molto” soggettivo.
Quella dei tedeschi freddi credo sia davvero un luogo comune in generale. Vorrei esprimere la mia opinione parlando non solo della Germania ma anche citando alcuni paesi dell’Europa centro-settentrionale visto che sento spesso italiani lamentarsi di non trovare la socievolezza italiana, trovare persone fredde ecc..
Io ho vissuto in diverse zone, italia(sia sud e che nord) Berlino, Bassa Sassonia, altri paesi europei.. Irlanda.. Olanda per un breve tempo. Riguardo alla Germania qualche persona fredda o antipatica esiste, e ne ho trovate..certo.. come in tutte le parti del mondo.
Ma se devo dire la mia.. mediamente ho trovato i tedeschi molto meno freddi dei “bolognesi” per fare un esempio.. rispetto a certe zone italiane della “rossa” Emilia “per esempio” per me sono le persone più socievoli al mondo!
Non ho visto molti italiani mettersi a parlare con uno sconosciuto su un treno, mentre mi è capitato in Germania di andare alla carrozza ristorante insieme a persone conosciute in quel giorno o in Belgio di chiacchierare col vicino per tutto il viaggio. Certo.. ci sono parti diverse della Germania, è un paese enorme.. con enormi differenze culturali.
Ma per parlare dell’argomento devo “generalizzare” per poter tirare le somme delle mie esperienze.
Se dovessi scegliere una città per la socievolezza delle persone sceglierei Dublino mille volte rispetto all’Italia, poi esistoon pro e contro.. ma come mi trovo “da zero” a socializzare con gli irlandesi non mi sono mai trovato con nessuno. Poi c’è da dire che ci sono diversi “modi” di socializzare.. non voglio approfondire il discorso altrimenti mi dilungherei troppo.
Poi conosco alcuni italiani che per 20 anni di fila… escono con la stessa comitiva, le stesse persone…
non sono pochi, si possono considerare socievoli? io mi annoierei terribilmente a vivere come loro. La mentalità da “comitiva” in altri paesi dell’Europa centro settentrionale è molto meno diffusa.. e questo dal punto di vista sociale lo trovo interessante.
Penso che il loro controllarsi sia la chiave della civiltà
Dopo 6 anni di Parigi e dopo aver avuto a che fare con molteplici italiani all’estero, comincio davvero ad apprezzare la freddezza nordica. Ovviamente non generalizzo, ma gli italiani sanno essere “amiconi” quando si tratta di fare comunella e sfruttare le persone a loro piacimento, per poi mettertela a quel posto quando trovano qualcuno di più “simpatico” con cui stare. A Parigi ho conosciuto francesi, turchi, nepalesi, libanesi, tedeschi etc.e gli italiani sono gli unici che mi hanno creato problemi. Ho trovato un’ipocrisia allucinante dietro vari “tesorina, bellina, amica mia” e altri insopportabili nomignoli. Quindi io dico Viva la “fredda discrezione” dei popoli del Nord che almeno sono coerenti e non ci tengono a essere tuo amico ad ogni costo, e che soprattutto non si permettono di prendersi una confidenza esagerata dopo aver parlato con te per 5 minuti.
Sicuramente francesi e tedeschi saranno molto diversi, ma almeno secondo la mia esperienza i francesi avranno bisogno Di un paio di settimane per rompere il ghiaccio, ma una volta rotto sanno essere le persone più gentili, simpatiche, disponibili ed aperte al dialogo che ci siano. Basta solo trattarli con rispetto perché, se qualcuno li disprezza, lo notano eccome. Sono pur sempre esseri umani. Vivere qui mi ha anche aiutata a riscoprire quella sana “discrezione e timidezza” che a volte non guasta, neppure ad una persona socievole come me.
Leggendo le prime parti di questo articolo ho sorriso e non perché lo trovo superficiale, ma perché in grossa parte non rivedo nessuna di queste informazioni nella mia esperienza, specialmente a Sud. Si parla di tedeschi disponibili, che ti aiutano, ma chiariamo bene prima di parlare, soprattutto le situazioni e la durata di un dialogo. I tedeschi sono tali in determinati contesti e per ETICHETTA, ma a livello personale e lavorativo la questione cambia. Se non fai parte di una cerchia sociale rimani inevitabilmente escluso, specialmente se sei un ragazzo.
In grossa parte opportunisti, dispotici e razzisti contro gli stranieri, sempre pronti a parlare alle spalle alla prima occasione. Sembrano i classici bambini che lanciano il sasso e poi non nascondono la mano.
E questa è la mia(e sarà fino alla partenza) esperienza in Baviera.
Concordo invece sullo stereotipo dei tedeschi a Nord, specialmente Amburgo, città che difficilmente definirei fredda(magari per il tempo), ma decisamente molto più ospitali rispetto ai cugini a Sud, che tra l’altro molto spesso non perdono occasione di gettare fango su città quali Lipsia, Chemnitz, Amburgo o Lubecca(e ce ne vuole per dire che fa schifo!).
E no, non sono il classico italiano estroverso, bensì riservato, oltre ad aver vissuto anche in paesi scandinavi, dove a differenza non ho mai avuto problemi,anzi, però per quanto riguarda la Germania devo dire di esserne rimasto molto deluso, luogo nel quale decisamente non vedo una prosecuzione della mia carriera lavorativa(ramo scientifico).
Non mi ci ritrovo affatto in quello che hai scritto. Non urlano? Ma stai scherzando? Mi sa che ci sei ancora da poco qua, io non vedo l’ora di tornarmene definitivamente in Spagna, sono 6 anni che patisco in mezzo a queste capre
Io sono metà olandese (da parte di madre) e metà italiano (da parte di padre). Per il mio lavoro di informatico (programmatore) ho avuto la fortuna di poter vivere in diverse parti del mondo: Olanda, Irlanda, Germania, Inghilterra, Francia, Canada, USA, Sud Africa, Belgio, Paesi Scandinavi, e Svizzera. In Germania ci ho vissuto quasi 11 anni e più precisamente a Monaco di Baviera. Vorrei aggiungere che a parte l’Antartide, il Burkina Faso e qualche nazione in guerra, ho visitato per vacanza quasi ogni nazione del mondo. Bene, posso assicurarvi che non ho mai visto in vita mia gente razzista, musona, odiosa, altezzosa e superba, arrogante, negativa e cattiva come nel sud della Baviera. Devo dire che da metà olandese non ho mai avuto molta simpatia per i tedeschi: tuttavia tutte le volte che sono andato nel Baden-Württemberg mi sono sempre trovato bene e ho trovato sempre gente molto cordiale. Ma la gente di Monaco di Baviera l’ho trovata veramente orribile e satanica: non mi meraviglio che l’Anticristo Adolf Hitler abbia fondato il suo partito nazista proprio a Monaco. Gli occhi della gente che abita nel sud della Baviera sembrano quelli di un serpente viscido e velenoso. Ho visto tante volte anche dentro la metro gente anziana che guardava con assoluto disprezzo e odio anche bambini solamente per il colore della loro pelle. Sono anche molto razzisti con i loro connazionali tedeschi che non hanno avuto la sfiga di nascere in Baviera o di essere di stirpe di bavarese. Sono tra l’altro un popolo molto brutto fisicamente. Le donne sono grasse e senza alcuna femminilità. Non hanno ne la bellezza nordica delle donne scandinave o olandesi, ne lo charme delle donne latine: sono il nulla più assoluto, sono chiuse e musone, brutte e sono al contempo pure così arroganti e presuntuose. L’unico posto al mondo dove non mi dispiacerebbe se qualcuno ci buttasse delle bombe atomiche è proprio la Baviera. E che dire dell’Oktoberfest? Una volta perché indossavo una polo azzurra con una piccola bandiera italiana, la tipa (una giovane stronza e antipatica) che stava all’entrata del tendone della Paulaner, faceva entrare cani e porci ma alla fine non ha fatto entrare me perché non ero un tipico bavarese con la camicia a quadretti blu e bianchi (i colori di quella merdosa e schifosa Baviera). Ho un odio per quella terra maledetta da Dio, dove in ogni strada si respira la puzza massonica e del nazismo (nella orribile architettura, nei numerosi palazzi abitati da Adolf Hitler, dalle sculture e altri simboli massonici sparsi in tutta la città, e da quell’energia negativa nazista che si respira in tutta la città). Il giorno che decisi di lasciare definitivamente la Germania fu per me un atto liberatorio e un giorno di grande felicità e libertà. Non capisco proprio perché alcuni deficienti egoisti continuino a dire che Monaco di Baviera, la Baviera in generale o anche la Germania siano un bel posto. Per me sono stati il posto più brutto del mondo. Il giorno più bello fu quando arrivai nella vicina Svizzera, che in base ai miei pregiudizi consideravo peggio della Germania e invece mi sono dovuto ricredere. Prima di tutto la Svizzera non fa parte di quell’organizzazione criminale, ipocrita e antidemocratica chiamata Unione Europea, che invece di unire i popoli ha messo le nazioni membri una contro l’altra e dove invece della solidarietà fra tali nazioni vige un egoismo, un odio, una competizione e senso di supremazia della nazioni più forti verso quelle più deboli. Ho vissuto un anno in un paesino sul lago di Zurigo. La gente era sempre sorridente, cordiale e ti salutava tutte le volte che ti incontrava per strada con un simpatico grüezi. Il clima era sempre piacevole, la natura stupenda, i sentieri di collina sempre ordinati, puliti e indicati con bellissimi cartelli indicativi gialli. Gli stipendi (per i lavori di informatico) 10 volti più alti che in Germania (dove invece c’erano degli stipendi vergognosamente da fame), con tasse molto basse e la possibilità di mettere da parte ogni anno come risparmio almeno 100 mila franchi. Purtroppo poi dovetti rientrare in Italia perché mia madre stava male e infine sono rimasto bloccato in Italia a causa del Coronavirus che aveva bloccato tutte le frontiere. Mi piacerebbe poter tornare in Svizzera, mentre credo invece che non metterò mai più piede in Germania, specialmente in quella terra satanica chiamata Baviera. Non capirò mai, infine, tutti quei deficienti lobotomizzati che vanno tutti gli anni all’Oktoberfest indossando quei ridicoli e disgustosi costumi bavaresi: c’era sempre un’energia così nauseante e negativa, gente sempre ubriaca, infelice e guardie all’entrata di ogni stand veramente arroganti e che ti facevano entrare solamente se li mettevi in mano 50 Euro. Per diversi anni sono dovuto andare all’Oktoberfest perché le ditte per le quali lavoravo organizzavano ogni anno delle serate con cene e bevute e per non risultare come un asociale qualche volta ci sono andato ma malvolentieri. Sono così felice di non abitare più in quell’inferno e sconsiglio ad ogni italiano o qualsiasi altro cittadino europeo di non andare mai a vivere in Baviera: li ho trascorso gli anni più infelici della mia vita e mi sento veramente uno stupido per non essermene andato immediatamente via da li: meglio tardi che mai!
Alex le tue osservazioni sono pazzescamente interessanti…mi hanno fatto sorridere e preoccupare.
Certo, hai molta esperienza di vita estera, mi piacerebbe farti delle domande, come potrei fare?
Grazie
La Baviera fa schifo!
Peggio è un’inferno
Buonasera,
l`esperienza di Elisa è stata scritta nel 2016 ma dopo aver letto i vari commenti ed in particolare il contributo di Alex mi sento in dovere di scrivere qualcosa della città dove vivo da tanti anni.
Al di la delle esperienze personali con le persone conosciute (che sono appunto personali e quindi non generalizzabili) ci sono anche i fatti.
A Monaco di baviera sono presenti abitanti provenienti da 190 nazioni diverse. Più del 27 % dei suoi abitanti ha un`altra cittadinanza ed un altro 15% ha genitori non tedeschi o non è nato in germania. Non male se si pensa che Amsterdam ha ad esempio solo un 17% di cittadini con altra nazionalità.
Per quel che riguarda l`Oktoberfest, si tratta di una grandiosa operazione commerciale (15.000 persone ci lavorano solo nella gastronomia per 6,5 milioni di frequentatori nel 2019) che porta tanti soldi/ tasse ai commercianti e alla città. Si può vivere tranquillamente a Monaco senza andarci ed evitando la zona dove si svolge per due settimane, la città ha tante altre forme di socializzazione da offrire….
Ad Amsterdam ci sara anche il 17% di cittadini con altra nazionalità che a me poi risultano il doppio……
Ma io facce di merda come in Germania non ne ho mai viste da nessuna parte.
In quanto alla Baviera è verissimo sono dei serpenti di un’ignoranza bestiale non c’è posto più brutto della Germania per vivere….l’integrazione è una parola tabù togliamo il classico italiano che da trent’anni in Germania non spicca una parola di tedesco….ma tutti gli altri italiani che cercano d’integrarsi MISSION IMPOSSIBLE .
In Olanda e tutto diverso e non parlo di Amsterdam ma posso citarti Rotterdam den haag utrecht eindhoven dove è facile conoscere la gente e farci amicizia non a caso gli olandesi odiano a morte i tedeschi!!!!!!!!
Dio mi guardi dagli italiani che dai tedeschi mi guardo io…
Beh, che dire…articolo interessante, e i commenti ad esso ancora di più.
Dopo più di due anni dall’ultimo commento postato, vi dirò la mia: sperando possa essere di aiuto al prossimo/alla prossima che si trovi in Deutschland.
Premetto che, ovviamente, ognuno di noi può parlare solo per la propria, personalissima, esperienza; che generalizzare non è mai cosa buona e giusta (trattasi, in realtà, anche questa di una generalizzazione…); che ci sono infiniti fattori che influiscono sull’ambientarsi in un paese straniero, sulle relazioni umane che ivi si possono (eventualmente) costruire, in definitiva sul come VIVERE lì la propria vita.
Argomento complessissimo, ripeto. Vi do la mia. Sfogandomi anche un po’.
Ho vissuto in Germania, per scelta, undici anni esatti. Scelta lavorativa. Livello professionale alto, a tratti altissimo (ho preso lì, nello specifico a Monaco di Baviera, la specializzazione medica…ci sono andato per quello). Lingua imparata a tempo record (sarò immodesto, ma non esagero). Ragazzo giovane, single, estremamente libero, flessibile. E felice. Ancora.
Quando studiavo la lingua (Goethe Institut di Brema, che poi è situato all’interno dell’università) la vita lì era bellissima.
Certo, a causa di molteplici situazioni favorevoli, a posteriori me ne rendo conto.
Poi è venuto il lavoro.
Allora…onde evitare di scrivere un Roman, e cominciando -finalmente!- a dare un po’ la mia opinione sui tedeschi, più che sulla Germania in sé…mi trovo molto in accordo con quanto hanno scritto qui sopra Luk (2017) e Alex (2020).
I tedeschi sono merda.
Ho passato undici anni interi in Deutschland, in realtà -e non lo scorderò mai- ca(r)pii molto di essi già una settimana/dieci giorni dopo che vivevo in quella cazzo di fogna.
Sì, lo devo scrivere. Proprio così. Dopo tutto ciò che ho raggiunto lì (C2, come anche gli altri precedenti livelli di certificazione linguistica, al Goethe Institut; specializzazione medica a Monaco di Baviera; cittadinanza tedesca, con tanto di complimenti personali ed elogi multipli da parte del giudice che allora me la conferiva).
E devo dire, soprattutto ricordando l’ultimo passaggio che ho citato, questo appunto della cittadinanza, che mi fa molto male scrivere queste cose. Esattamente come mi fa male se ripenso alla mia ex ragazza (e collega) di vicino Heilbronn: nulla di chissà quanto duraturo, ma una persona, sotto alcuni punti di vista, stupenda. O se penso a quelle pochissime persone tedesche che, in undici anni, mi sono state vicine, e ho la fortuna di risentire ancora, “ab und zu”.
Ma la mia opinione di quel popolo, ovviamente generalizzando, come tutti facciamo, è assolutamente negativa, perché troppi sono stati lì i momenti brutti rispetto a quelli belli (che pur vi sono, ad onor del vero, stati).
È uno schifo, credetemi. La vita lì è davvero…particolare.
Socializzare è pressoché impossibile (parlo dei Deutschen, non degli Ausländer); i crucchi sono, per natura, molto diffidenti, chiusi e concentrati su se stessi. Sul lavoro, poi, non ne parliamo (medico ospedaliero, quasi sempre in cliniche buone e medio-grandi): ti pugnalano alle spalle, ti smerdano oggi sì e domani pure, ti aggrediscono praticamente a loro piacimento.
Finché vedono che non reagisci.
E lì, il discorso cambia.
Non si vive bene in Germania, credetemi.
Diamine, dipende anche (l’ho detto all’inizio di questo sermone) da quali basi parti in Italia.
Ma tutti gli stranieri che vedevo, praticamente erano emarginati/allontanati/ghettizzati, perché è questa la fottuta cazzo di realtà, è questo ciò che gli altri non dicono perché hanno paura di tirarsi merda addosso e non vogliono ammettere di aver fallito, è questo che dico io in primis, pur avendo condotto in Germania, comunque, una vita decente, ma mancava sempre qualcosa, cazzo, manca sempre qualcosa là.
Non è normale mettersi d’accordo per un appuntamento/un’uscita un mese prima/a volte anche sei mesi prima (non sto scherzando). Peggio ancora ricevere buca, magari all’ultimo momento. E rimanere, puntualmente, soli. In terra straniera. Alé.
Prima di concludere, qualche appunto, doveroso, o precisazione, che dir si voglia:
– in base ad una nota statistica degli studenti Erasmus, mentre la nazione dove si socializza con la facilità più assoluta risulta essere il Messico, quella più ostile ai rapporti interpersonali, indovinate un po’ qual è???
La Repubblica Ceca. Seguita a ruota dalla Germania!!!
– Prima scrivevo che, all’inizio di questo mio pezzo di vita in Germania, ebbi come un “presagio”, dieci-quindici giorni dopo che ero lì, e dissi a me stesso “Vuoi vedere che i tedeschi sono così schifosi?”. Sono trascorsi da quel momento undici anni, di esperienze ne ho fatte tantissime e, in realtà, non stavo a rimuginare su quelle vecchie, anche perché ne avevo di nuove, ecc.: però la mia impressione iniziale, dopo così tanto tempo, si è purtroppo confermata.
– A differenza di Alex (commento del 2020, sopra), io la Baviera la salvo rispetto al resto della Germania (qualcuno dice anche “Bayern ist nicht Deutschland”, eh). Concordo con Luk quando parla di “socievolezza iniziale” dei bavaresi, ma poi della loro tendenza alla critica -il più delle volte completamente sbagliata, oltre che immotivata e gratuita-, del loro razzismo verso tutto ciò che non viene da là (in questo sono, purtroppo, ridicoli), e sinceramente anche del loro carattere chiuso, strano ed asociale. Sì, insomma, a mio giudizio, Baviera meglio, ma non aspettatevi certo miracoli.
– Tante persone vivono male in Germania, essendo poi diverso anche il modo di intendere la vita…e le patologie psichiatriche fioccano. E i delitti vari associati pure.
– Quando, a volte (soprattutto durante i primi anni della mia vita in Deutschland) un crucco attaccava l’Italia, criticando stereotipi vari ed ironizzando su luoghi comuni, io inizialmente pensavo fossero cattivi, razzisti, spocchiosi. Parlando poi con qualche autoctono anche di maggior spessore culturale (qualche collega, ma non solo), notavo che, dietro le loro parole (quantomai) dure, si celava una critica costruttiva, con l’intento di spronare il Belpaese a migliorare e risolvere alcuni suoi -annosi, gravi e noti- problemi. Poi invece ho realizzato: il crucco è profondamente invidioso dell’Italia, ed anche della mentalità e dello stile di vita italiano.
Il vero tedesco, l’Italia se la sogna di notte.
Grazie a tutti per aver letto interamente il mio commento. 🙂