Il primo mese a Manila è passato. Siamo partiti il 13 luglio lasciando l’afa di Roma per scontrarci con l’umidità costante del South-East Asia. Non è il nostro primo rodeo in questa parte del mondo, per cui sapevo bene cosa aspettarmi in termini di clima e stavolta sono partita preparata: ombrello, scarpe chiuse, tessuti naturali e prodotti giusti per i miei capelli che tendono al crespo con l’umidità!
L’arrivo a Manila è stato molto tranquillo, meglio di quello che mi aspettassi. Anche se, ad essere onesti, mi sono imposta di non avere aspettative.
Niente aspettative: il segreto della felicità?
A volte, non avere aspettative è il modo migliore per vivere un’esperienza senza stress. Quando si è palesata l’opportunità di trasferirsi a Manila, mi è venuto un semi coccolone, lo ammetto. Dubbi e paure, legate all’idea che si ha delle Filippine, facevano capolino. Ad amplificare tutto questo, ci si è messa anche la pandemia. Le informazioni che avevo risalivano ad un mondo pre-pandemico. Non avevo informazioni recenti, se non da qualche gruppo a cui mi ero inscritta, in cui si parlava solo di PCR, quarantene e poco altro. Andrea, che aveva avuto modo di vedere la città per una settiman , qualche tempo prima, mi aveva assicurato che sarebbe stata una bellisisma esperienza e che mi sarebbe piaciuta molto.
Combattendo contro la mia natura, mi sono imposta di non cercare informazioni, di non pensare al peggio, ma di arrivare con una mente aperta, pronta ad esplorare e trovare la mia strada in questa particolare città.
Questo modo di affrontare il trasferimento, mi sta aiutando ad assaporare meglio tutto ciò che accade attorno a me, aprendomi a nuovi orizzonti ed opportunità.
Primo mese a Manila: le prime impressioni sulla megalopoli
Let’s be honest: Manila non è esteticamente una bella città, come tutte le città dei Paesi in via di sviluppo. Palazzoni, colate di cemento ovunque, centri commerciali come se piovesse (siano benedetti per l’aria codizionata!), macchine e traffico ovunque. Diciamo, che farsi una passeggiata non è una opzione. Però vi sono delle zone moderne, costruite secondo il modello occidentale, in cui si può camminare senza problemi e che sono esteticamente più piacevoli. Noi abbiamo trovato casa nella zona più moderna di Manila, chiamata BGC. Adesso non ho più scuse per non camminare!
Ma mentre la superficie può sembrare poco invitante, è l’underground che rende questa città pazzesca!
La prima settimana qui abbiamo assaporato la vita notturna, fatta di bar hopping (sostanzialmente si passa da un bar all’altro), con un panorama musicale di prima categoria. Infatti, ovunque tu vada, c’è musica dal vivo, dj set, karaoke! E’ proprio vero: i filippini hanno un talento per le arti canore.
Vi sono tantissimi hotel che organizzano eventi gastronomici e non, rooftops molto belli da cui si ha una vista mozzafiato sulle luci della città.
Siamo anche stati ad eventi culturali, come una mostra di arte contemporanea di artisti filippini, dove ci siamo innamorati di una scultura che non ci potremo mai permettere! Insomma, basta cercare bene e si possono fare tantissime cose interessanti. Non appena finirà la stagione dei monsoni, pianificheremo qualche weekend nelle isole dell’arcipelago, così potrò finalmente avere una abbronzatura degna delle mie origini siciliane!
Food walking tour
Ma la cosa più interessante fatta fino ad ora è stata un food walking tour nella Chinatown più antica del mondo, nel quartiere Binondo (dal tagalog binondoc, ossia “montuoso”, dovuto alla sua natura sali e scendi), con una guida d’eccezione: un ragazzo filippino, innamorato di Manila e della sua storia, conosciuto una sera in un bar che è diventato il nostro “safe place”. Binondo è affascinante, con un vibe molto particolare. Le strade brulicano di vita, di gente che vende qualsiasi cosa agli angoli delle strade, di cavi aggrovigliati e che si reggono per puro miracolo, traffico allucinante e un odore particolare che io definisco “smell of Asia“, un misto tra durian e cibo fermentato, che ti entra nelle narici e rimane per un lungo periodo.
A Chinatown si può trovare il meglio della cucina cino-filippina ( Chinoy) negli angoli e nei posti più improbabili: fried siaopao, wonton, dumplings e anche il gelato all’ube, una tubero dolce e dal colore viola, dalle note di frutta secca!
Una meravigliosa scoperta!
Il meglio di Manila: le persone
Sicuramente le persone sono l’aspetto più positivo di Manila. In generale i Filippini sono un popolo pacifico e molto educato, la cui religione cristiana fa sentire la sua presenza. Fino ad ora, ho trovato disponibilità ed educazione, soprattutto quando si tratta di piccoli gesti di galenteria come aprire la porta quando ti vedono arrivare in lontananza con mille borse! Certo, non è tutto oro quel che luccica e anche loro, come tutti, hanno delle limitazioni. Ad esempio, il fatto che ci siano più persone del necessario rende il processo molto lento e a volte poco efficiente, ma è solo questione di abituarsi un minimo.
La cosa a cui trovo difficile abituarmi è il ma’am, una forma di rispetto usata molto nei confronti degli stranieri ma anche tra di loro quando vi è una differenza di rango. Mi fa sentire molto vecchia!
Le prime settimane qui, abbiamo trovato un locale gestito da un gruppo di ragazzi latini, che è già diventato un po’ il nostro punto di ritrovo, il luogo dove vai quando non sai dove andare e dove incontri le stesse persone che ormai ti considerano parte del gruppo e ti fanno scoprire nuove gemme. Questo è sicuramente in salto di qualità rispetto a Parigi, dove difficilmente riuscivi ad iniziare una conversazione con un estraneo.
Quello che più mi piace delle Filippine è che sembra molto più semplice fare amicizia con persone del posto e non solo tra stranieri, che è una cosa bellissima soprattutto se, come me, cerchi sempre di intergarti un minimo. Il mio prossimo passo sarà prendere lezioni di tagalog!
Per ora posso dire che non ci si annoia mai e si incontrano sempre persone nuove, pronte ad accoglierti come se fossi lì da sempre.
Speriamo di continuare verso questa direzione!
3 Commenti
Affascinante🌸
Grazie mille! Manila ha un fascino tutto suo, non perfetto ma meglio del previsto!
che bello, le filippine sono il sud america dell Asia. Dalle mie ricerche personali le antiche tradizioni di quei luoghi assomigliano molto a quelle delle Ande…Apo sai chi e? In Peru si chiama APU. Sei ancora li?