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Lesotho-Belgio: andata senza ritorno

di Laura Saija

Lesotho-Belgio: andata senza ritorno

“Hai detto trasferirsi?”

Avrete già capito che la parola trasferimento non mi fa più un baffo. È avvenuto cosí tante volte che anche questa sarà una ripetizione di un’esperienza già fatta. Un ritorno.

Non fosse che stavolta, ci sono un intero continente e un oceano di mezzo. E un nuovo lavoro.

Il mio ‘mandato’ al Sud del continente africano sarebbe dovuto durare sei anni. Purtroppo o per fortuna, sono una che impara presto e, quando il lavoro non mi offre ulteriori sfide, di solito, ne cerco un altro. Non ditelo al mio capo eh! non è sempre gentile andare via quando ti hanno insegnato tutto.

Lui è stato comprensivo. Sapeva che avevo voglia di fare di più, che cominciavo ad annoiarmi e che, piuttosto che scegliere un altro paese senza cinema né palestra ,avrei considerato l’opzione di un ritorno alle origini. All’Europa.

“Ma torni a casa ?”

Questa domanda mi è stata posta incessantemente dalle facce più sconvolte e con espressioni di sdegno che solo una donna nei 40 senza figli può capire : sì, hai presente avere 40 anni e dover giustificare a mezzo mondo la decisione di non avere figli?

Ho provato più o meno quel feeling. Come se lasciare quella carriera – in cui avevo la triste impressione di non potere avanzare – fosse un delitto.

Scelte, gente, si chiamano scelte. Se io non giudico le vostre perchè voi perdete tempo prezioso a guardare alle mie?

Ebbene, alla mia età, in quella fase della vita in cui ti senti matura abbastanza da sapere cià che ti rende felice ma non tanto vecchia da vivere in un posto senza un cinema, ho deciso che preferisco studiare e lavorare in un campo che mi interessa molto e che ho lasciato in standby per sette anni. E allo stesso tempo, tornare ad avere una vita più attiva come piace a me. La vita urbana, quella di lavoro e anche di aperitivi con le amiche, di corsi di violoncellocucitoyogaepliates e di cinema quando fuori piove. Una vita certamente più stressante, che conosco bene dal passato, e che, nonostante tutto, mi piace molto.

Scelte, giuste o sbagliate che siano, sono scelte.

Le chiamo scelte di vita, a volte senza ritorno e altre volte con nuove partenze.

Per un po’ d’ora in avanti, e fino al prossimo cambio radicale, mi leggerete dal Belgio.

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6 Commenti

Finally Mallorca 23/11/2018 - 18:10

Ti capisco :-). 40+ e non volere figli, ma anche il passato, perché 30+ e non volere figli o 20+ e non volere figli non sono stati semplici!!! Cambiare di nuovo Paese!!! Quante facce sconvolte ho visto nella mia vita a causa delle mie decisioni. Ma sai come si dice, “ci sarà sempre qualcuno pronto a giudicarti non importa quello che deciderai di fare, per cui fa’ la cosa che ti rende felice” :-).

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Laura Saija 25/11/2018 - 19:30

Per non parlare di quando ti chiedono se preferisci viaggiare al fare dei figli. Di solito rispondo: “e tu preferisci le arance o gli sci?”

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Elisa Clemente 25/11/2018 - 11:19

Ci vediamo in Belgio!

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Laura Saija 25/11/2018 - 19:31

Elisa scrivimi pure in privato. La comunità italiana in Belgio è talmente estesa che rischiamo di non trovarci!

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Alessandra 25/11/2018 - 13:04

Bravissima!Si vede che sei convinta e decisa della tua scelta..ed è solo questo ciò che conta!!!Una curiosità mi è rimasta però:di cosa ti occupi ora???

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Laura Saija 25/11/2018 - 19:32

Ciao Alessandra, adesso mi occupo di gestione di progetti di ricerca e anche di comunicazione

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