Lockdown a Singapore: musica per le mie orecchie!
Una vita pseudo-normale a Singapore
Dopo oltre due mesi di lockdown, il confinamento in casa a causa del Covid-19 che ha colpito il mondo intero, lo scorso giugno il Governo di Singapore ha riaperto i battenti della Città del Leone ufficializzando l’overture con quella che, nell’operazione anti-virus, è stata chiamata Phase 2.
In diretta televisiva, il Primo Ministro Lee Hsien Loong ha indirizzato un messaggio alla nazione col quale ci ha permesso di riassaporare una semi libertà, fino a quel momento del tutto proibita.
Dapprima, il messaggio è fluttuato di casa in casa ondeggiando come un’eco nell’aria tesa dalla suspense. Poi, si è scaricato addosso alle persone come una gigantesca scossa elettrica!
La popolazione, che finalmente concretizzava il ritorno ad una vita pseudo-normale, ha immediatamente reagito facendo impazzire i cellulari con miriadi di messaggi.
Le vibrazioni erano vere e proprie scintille di felicità! Musica per le mie orecchie!
Il difficile periodo del lockdown
Quella grande gioia è sopraggiunta però anche un po’ inaspettata.
La sorpresa per quella felicità così grande mi ha fatto realizzare quanto, senza rendermene conto, io avessi decisamente subìto il periodo forzato del lockdown.
Gli avvenimenti del Covid-19 sono stati uno shock improvviso che ho rimuginato chiusa in casa, sia per il timore per la mia salute e per quella di tutte le persone, sia per le attuali condizioni del pianeta. Ma anche per l’ansia per il futuro che, almeno dal punto di vista economico, appare molto buio.
Il mio atteggiamento di fondo è sempre stato positivo, ma durante la pandemia la paura deve essersi insinuata dentro, subdola, raschiando e ferendo in qualche modo il mio comportamento equilibrato, coscienzioso e disciplinato.
Ero concentrata a cercare di capire gli effetti di questo virus che, a mio avviso, avrebbe avuto conseguenze ben più importanti di un semplice non poter uscire di casa…
Energia di vita!
Ecco perché la Phase 2 è risuonata come musica per le mie orecchie!
E perché, all’improvviso, un’esplosione nucleare di felicità mi è scoppiata in petto ed è divampata addosso fino a farmi ballare per festeggiare!
Tutti ci siamo messi a ballare in salotto, senza freno, con la musica pompata al massimo accompagnata da urla di felicità!
È stata una liberazione!
La ribelle che avevo imbrigliato nel mio intimo metteva a tacere la ragazza per bene, finalmente: la diligente, l’ubbidiente e la responsabile che ero stata fino a quel momento.
Perché sì, il gas, la resilienza, il sangue freddo e i nervi saldi, sono davvero attributi della grintosa, impetuosa e combattiva altra me. Parlo di quella che si dimena nel da farsi come nei sentimenti, che quando è necessario tira calci ma poi agisce, di quella che non accetta di essere messa a tacere senza un dialogo costruttivo.
La musica ha semplicemente contribuito a risvegliare quella mia energia di vita!
L’importanza della Musica
È stata Rebel Yell, con tutto il Rock scatenato di Billy Idol, ad aprire le danze di quella fatidica sera, e da allora è come se avessi la Taranta addosso!
Uno scadore nell’animo, come si dice in Romagna, che fomenta scintille di entusiasmante eccitazione.
La musica, che è sempre stata presente nella mia vita, continua così a muoversi nell’aria, creando nuove atmosfere. Durante tutto il periodo di lockdown, in più, ha innescato un turbine nei miei sentimenti inducendomi alla perdita della mia posata ragionevolezza!
La diffondo col mio stereo, un Beoplay A9 di Bang & Olufsen, che è diventato una vera e propria dipendenza. La sua potenza e il suo suono cristallino danno voce a tutta la musica che è diventata la colonna sonora della mia vita.
La musica ha intonato le parole che avrei voluto cantare io; ha vibrato al ritmo del Soul, Blues, Rock, Pop, New Wave, Jazz, Dance, Lirica, Country, e di tutta la sua possibile varietà, alternando il tono delle melodie e insinuandosi in testa e in corpo attraverso i brividi della pelle.
Mi ha tenuta pacata nel periodo della pazienza, mi ha cullata nel periodo dell’incertezza, mi ha abbracciata nel periodo del ce la faremo, e mi ha buttata all’aria allo squarcio della tensione accumulata!
Un’arte meravigliosa
C’è sempre stata musica nelle mie orecchie!
Così tanta musica che, alla fine, mi ha fatto sorgere spontanea una riflessione sugli artisti del settore musicale. Oggi più che mai, per questi artisti provo sentita ammirazione e gratitudine, specialmente quelli italiani, più vicini a me, che dopo tanti anni e con sempre grande impegno, hanno continuato a realizzare quest’arte meravigliosa di cui beneficiamo tutti.
Ho provato ad immaginarmeli nel loro processo creativo.
Dal silenzio, che è la loro pagina bianca, questi artisti concepiscono melodie e poesie. Dosano e rimescolano sogni e impulsività con disciplina, ricerca tecnica e rigore di produzione.
Dal loro lavoro prendono vita canzoni che spesso volano oltre il tempo e, scuotendo i nostri animi, ci fanno viaggiare lontano aggrappati alle note e alle parole che ci accompagneranno per lunghi anni a venire, se non per il resto della nostra vita.
Loro creano la musica: quell’arte e sapienza che è uno dei mestieri più belli del mondo!
Ricordi memorabili
E così, durante il mio post-lockdown a tempo di musica, sulle note Punk-Pop-Hard Rock di una delle mie canzoni preferite, mi sono rivista tanti anni fa, in una notte fonda persa in qualche via nascosta di Milano.
Mi trovavo con i musicisti, miei cari amici, che avevano giustappunto performato al Teatro Rolling Stone al concerto di Biagio Antonacci, il Liberatemi Tour: Massimo Varini (chitarre), Eugenio Mori (batteria) e Marco Mangelli (basso), fra gli altri del gruppo.
Cercavamo un locale dove andare a bere e a mangiare qualcosa dopo il concerto quando, all’improvviso, Billy Idol uscì in quella stradina da una porta insospettabile, favoloso come solo lui sapeva essere!
Un colosso di grinta col viso pulito di un bambino, e con la voce intensa, ma anche acuta e roca, e assolutamente romantico-melodica, distintiva del suo rock: siamo impazziti tutti di gioia per l’incontro!
Ascoltando altri tipi di musica, mi sono rivista ancora, tanti anni fa, in un’altra notte persa in chissà quale altra località italiana.
Mi trovavo in un pub con Filippo Neviani, Nek, e il suo team.
Filippo, che aveva appena performato ad un evento, non ebbe esitazioni quando vide un pianista suonare nel locale dove ci eravamo fermati per un ristoro. Si diresse da lui e dopo qualche parola sussurrata all’orecchio, intonò un repertorio di Sting e, accarezzando l’aria con la sua voce morbida come il velluto, ci lasciò tutti senza fiato ad ascoltarlo.
Ecco alcune magie della musica che poi si intessono nelle corde della nostra esistenza…
In attesa di una vita normale
Oggi a Singapore si attende la Phase 3, che dovrebbe allentare ancora un poco la presa restrittiva del paese e forse permetterci di avvicinarci ad una vita sempre più normale.
A differenza di altri paesi, le regole di condotta rimangono severe e il limite di incontro fuori casa ristretto a 5 persone alla volta.
A parte il dispiacere di non poter lasciare il paese per riabbracciare i miei cari, sempre a causa di direttive per proteggere gli abitanti da un ritorno di pandemia, la popolazione è serena e l’estate a Singapore trascorre riscoprendo le bellezze della Città-Stato che abitiamo.
E, mentre la vita continua sospesa nel dubbio per il futuro del mondo intero, io mi sento più vicina a tutti, nonostante le distanze, e continuo a respirare la musica che mi dona pace e speranza: un bene prezioso che non do più per scontato.
Dedicato alla musica, e ai miei cari Eugenio Mori, Massimo Varini, Filippo Neviani Nek e Marco Mangelli che con orgoglio, assieme a Billy Idol, mostro regolarmente a mio figlio nella speranza che anche lui cresca appassionato della loro arte meravigliosa.
Grazie di cuore ragazzi!
Instagram:
#iolavoroconlamusica
@eumori
@massimovarini
@nekfilipponeviani
@biagioantonacci
@alessandromagri100
@billyidol
Le fotografie sono gentile concessione di Catia Camillini, Massimo Varini, Eugenio Mori e Filippo Neviani Nek.
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