Mi vesto come mi pare e sono cicciottella quanto mi pare!
Logicamente mi piacciono le femministe. Come potrebbe essere il contrario? Insomma pari diritti alle donne.
Lo vedo nella mia vita, mi arrabatto molto più di tanti uomini e guadagnomeno soldi. Perché è anche di quello che parliamo, di soldi. E poi parliamo di libertà, senso di sicurezza e ancora molto altro. Non ve lo sto qui a dire e a ripetere, lo sapete meglio di me.
Logicamente sono femminista e ne sono orgogliosa. Ancora logicamente non credo che il termine “femminismo” sia una brutta parola come, a volte, viene additata da alcuni e alcune. Può venir intesa male, questo è vero, essere utilizzata impropriamente in contesti che poco hanno a che fare con il femminismo. Noi femministe non siamo mangiatrice di uomini, vogliamo solo ciò che è umano: pari dignità e pari diritti.
Logicamente e umanamente sono femminista, perché mi oppongo a tutte quelle bambine che vengono date in mogli quando hanno ancora da vivere la loro intera infanzia in giochi e corse.
Sono femminista perché noi donne insieme siamo forti e potremmo cambiare molto però… c’è un “però” . Non nella logica e non nell’umanità o nella sensibilità di essere femminista, c’è un “però” dovuto al saper scegliere. Saper guardare intorno a noi e vedere chi dice di essere femminista e chi dice di non esserlo, e chi non crede di esserlo ma lo è. Logicamente sono femminista ma non tutte coloro che si dichiarano tali lo sono. Non ce lo dimentichiamo.
All’estero ho organizzato incontri sulle donne, ho partecipato a gruppi di donne per le donne, mi sono ritrovata a parlare con donne locali e donne come me immigrate. E dopo la discussione abbiamo organizzato altri incontri, siamo state “organizzate” in incontri. Bello! Ci sarebbe molto da dire ma non è questo l’argomento del post di oggi. Forse a questo punto dovrei chiarire la chiave di lettura di questo scritto. Ancora una volta è l’incontro con altre persone e il vedere dietro la maschera che portiamo tutti, compresa io.
S’indossa la maschera del femminismo per molte ragioni ma, a volte, è solo qualcosa che posiamo sul volto e niente più: non è chi siamo e ciò in cui crediamo. Poi il termine “femminismo” si presta ad essere distorto, almeno in un certo senso, perché storicamente è diventato tutto e il contrario di tutto.
Qui non stiamo a definire, sottilizzare. Dico che sono femminista perché credo nei pari diritti di uomini e donne e nella loro pari dignità. Molte donne che ho incontrato pensano lo stesso.
Come accennato all’estero ho partecipato ad eventi e sono stata attiva per promuovere questa pari dignità. E’ stato gratificante, una fiaccola si è accesa dentro di me: sono esperienze che non si dimenticano.
Come ogni immigrata ogni tanto torno a casa. Sono italiana e rivedo amici e amiche del passato. Rivedo conoscenti, alcuni con più piacere e altri con meno. Bene, in queste occasioni mi è capitato di essere stata criticata per le calze che non si intonavano alla gonna, o i capelli troppo biondi o le unghie troppo rosse, a volte per le unghie con troppo poco smalto, o i capelli troppo classici: insomma, indossavo tutta roba non da vera femminista. Le femministe non si fanno bionde, secondo alcune.
E allora rispondo qui, su questo post una volta per tutte. Le donne hanno il diritto di vestirsi come pare a loro e di essere magre, cicciottelle o ciccione, di avere i capelli color paglia o rosa: perché non c’è un look da femminista.
Quel che ho pensato sentendo certi commenti è stato chiedermi se chi profferiva tali parole scherzava o faceva sul serio, perché in quel momento non riuscivo a credere a quello che le mie orecchie udivano.
È inutile che con il megafono si urli dell’importanza del femminismo se poi non si rispetta il modo di essere dell’altro.
Il femminismo non è una divisa. Se a me piacciono le unghie color rosso lacca e i capelli biondo platino sono fatti miei. Se voglio essere una bambolona tutta curve sono ancora fatti miei. Questo non toglie che nella mia vita io sia – non solo logicamente ma anche praticamente- femminista.
All’estero questo succede meno: scusate, mi spiego meglio. Si incasella meno il look. Si guarda meno ai rotoli di ciccia, alle curve. Almeno, parlo di dove ho vissuto: in Germania e in Irlanda. E da questi paesi dobbiamo imparare. Molto.
Logicamente sono femminista. Umanamente non potrei altro che essere femminista.
Però, ragazze, mi vesto come mi pare e sono cicciottella quanto mi pare! E per chi ancora incasella, inscatola… beh per voi, ripensate le vostre categorie e poi buttatele al mare!
Chi sono
4 Commenti
BELLISSIMA, SEI BELLISSIMA! Questa la mia prima reazione. Ti leggo e non mi sembri diversa da me, sono i valori, quelli veri che contano e non i 3 chili in piú che si hanno. E lasciamo dire: basta parlare di uguaglianza trai sessi, facciamola una volta per tutte. Insomma la penso come te e pensare che non ho mai pensato di essere femminista, ma solamente di volere il giusto per tutti, incluse donne, bambini gay e tutti i diversi di questo Mondo e non solo la categoria uomini. Anch’io sono diversa mi sento diversa e non per questo meno…. qualche cosa, ma ricca. Ciao e garzie di aver scritto quello che avrei voluto scrivere!
antonella
Grazie! Mi fa piacere che condividi il mio pensiero!
Bellissimo articolo!
Grazie! È stato anche uno sfogo personale. Poi ho anche pensato: “secondo me anche altre donne pensano e provano li stesso”.