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Londra: fare impresa al femminile

di Katia
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Intervista a Mirella che da diversi anni vive a Londra.

Di  recente si è lanciata nella creazione di una APP volta all’aiuto di tutti gli italiani expat, in questa intervista parla del suo lavoro e della sua esperienza di emigrata. 


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In treno

Raccontaci gli esordi del tuo espatrio

Sono arrivata a Londra circa 5 anni fa, pensavo di fare un corso di inglese e poi tornare in Italia, e invece sono rimasta. Con Londra è stato subito amore, non è una città facile anzi, è una sfida continua, nulla ti viene regalato ma nello stesso tempo questa città ti trasmette una voglia di metterti in gioco, di crescere e di migliorare che la rende unica al mondo.

Sei una chimica Farmaceutica e una “Science Writer”: puoi dirci in cosa consiste il tuo lavoro?

Mi occupo di tutto quello che è comunicazione nel mondo medico e scientifico. Scrivo per diversi magazine online, collaboro con una radio e mi occupo di divulgazione scientifica. Come hai detto, provengo dal mondo scientifico, da chimico farmaceutico cerco di raccontare la scienza sperando nel mio piccolo di essere un ponte tra quest’ultima e la società.

Hai sempre desiderato scrivere o l’attività è nata per caso?

Mi è sempre piaciuto scrivere ma era solo un hobby. Sono diventata una Science Writer per puro caso. Sono arrivata nel Regno Unito senza conoscere la lingua e la scrittura mi è sembrato un modo per imparare più velocemente l’inglese. Ho pubblicato il primo articolo in inglese e da quel momento sono seguite altre opportunità, tra cui anche un esperienza alla BBC, e passo dopo passo è diventato il mio lavoro.

Di cosa ti occupavi prima di diventare una science writer?

Lavoravo in progetti di marketing nel settore medico farmaceutico.

So che oggi hai un altro progetto, una APP nel settore medico: ce la illustri?

Si, certamente. Con questo progetto torno nel settore farmaceutico. Vivendo a Londra, ho notato le difficoltà che si incontrano quando non si conosce il sistema sanitario di un paese straniero e non si parla bene la lingua del posto. Healthy Abroad   è un APP che, come suggerisce il nome, aiuta chi è all’estero e necessita di un servizio sanitario. L’app permette di trovare – indicando un luogo – medici, terapeutici e farmacisti che parlano la tua stessa lingua. Inoltre, è presente un formulario che connette il formulario italiano con quello del paese estero in cui ci troviamo. Cercando un farmaco, dunque, sapremo se questo è venduto nel paese dove ci troviamo, e avremo tutte le informazione per l’acquisto.  Healthy Abroad sarà presto disponibile per tutti gli italiani che si trovano nel Regno Unito e in seguito in altri paesi .

 

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Diretta italy made me da ambasciata italiana a Londra con Prof . Di Lauro

Quindi sei anche una imprenditrice. Ritieni sia più facile fare business per una donna in U.K. rispetto all’Italia? 

Beh, lo sono da poco quindi devo ancora sperimentare molte cose sulla mia pelle. Tuttavia, penso che Il Regno Unito e in particolare Londra, sia un luogo che favorisce e promuove in ogni modo la nascita di imprese e progetti. Non è solo per le leggi ma per le opportunità continue che offre. Tantissime persone si sono trasferite e si trasferiscono ogni giorno nella capitale britannica solo per aprire un’attività, un motivo dovrà esserci!

In base alla tua esperienza le donne hanno più chance di emergere qui in UK o dipende solo dalle proprie capacità personali

Le capacità personali sono fondamentali, ma devo dire che in particolare per chi ha una famiglia il Regno Unito, forse, offre di più in termini di pari opportunità. Non ho un esperienza diretta non essendo ne sposate ne mamma, ma credo che l’Italia potrebbe fare di più.

Ritieni che in futuro aumenterà il numero delle donne imprenditrici? 

Si, decisamente. Conosco moltissime donne imprenditrici sia in Italia sia nel Regno unito. Sono in contatto con varie associazioni e ho anche scritto per un magazine che si occupa di Donne di successo, credo che questo sia solo l’inizio.

Cosa ti piace di Londra e del Regno Unito in generale?

Londra è una città sempre viva, affascinante e intensa.  Samuel Johnson aveva perfettamente ragione, quando diceva chi è stanco di Londra è stanco della vita. Continuo ad amare il mio paese e la mia bellissima Napoli ma oltre ad essere napoletana sono anche Londinese.

Cosa è cambiato dopo il referendum per la Brexit?

Per ora non è ancora cambiata nulla materialmente,  c’è un aria di incertezza generale e di tensione, a volte. Tuttavia, le procedure per il cosiddetto Brexit richiedono un paio di anni almeno e inizieranno solo quando verrà richiesta l’applicazione dell’articolo 50.

Cosa consiglieresti di mettere in valigia a chi decide di espatriare in UK?

Coraggio, voglia di mettersi in gioco e tanta pazienza. Dal punto di vista pratico, direi informazioni verificate su come aprire un conto in banca, cercare casa e richiedere il National Insurance number.

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Con il Premio Nobel in Fisica prof Kajita

Special Guest

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