Uno dei servizi pubblici dei quali ho sicuramente fatto più’ uso nei miei 18 anni londinesi e’ quello sanitario, sia per me sia per i miei figli.
Il servizio sanitario inglese e’ pubblico, si chiama “NHS” (National Health Service) e da inglese di adozione quale mi considero, per me e’ intoccabile. Creato nel 1948, e’ un sistema completamente gratuito, o quasi: chi non riceve sussidi, paga il ticket per le medicine (£8.20) ma ha diritto ad esami, ricoveri e dottore completamente gratuiti. Per i bambini, tutto e’ completamente gratuito fino ai 16 anni, compreso il dentista (anche gli apparecchi) e l’oculista (compresi gli occhiali da vista). I metodi anticoncezionali, compresa la pillola del giorno dopo, sono gratuiti e durante la gravidanza non si pagano i medicinali; fino all’anno del bimbo la mamma ha il dentista gratuito. Dentisti che operano come parte dell’NHS sono molto diffusi, e sono in genere anche molto validi. Per chi non ha esenzioni, i costi variano dalle £18.50 (controllo) ad un massimo di £250 (capsula).
L’appuntamento con il dottore della mutua dura al massimo 10 minuti, e non considerano più di un malanno alla volta. A differenza di quanto succede in Italia, bisogna essere veramente malati perché il dottore prescriva qualche medicina. In genere dicono di tornare un paio di settimane dopo se non ci si sente meglio! A parte che ora che si ha l’appuntamento, tranne in casi di emergenza, si e’ gia’ guariti! Gli antibiotici vengono prescritti raramente e solo in caso di bisogno; non ho mai visto prescrivere supposte, considerate una “violenza”, ne’ aerosol.
Per i casi più’ gravi od in caso di approfondimenti il medico della mutua prepara un “referral” per uno specialista: in pratica, contatta lo specialista del caso dell’ospedale di zona chiedendo che il paziente venga visitato e spiegando il motivo della richiesta. Il paziente riceve poi una lettera direttamente a casa con la data, l’ora ed il luogo dell’appuntamento. Le attese dipendono dall’ospedale e dai centri, io credo di avere aspettato al massimo due mesi.
La figura tanto amata dalle mamme italiane, il pediatra, non esiste. Mi spiego meglio. Qui il pediatra e’ uno specialista, dal quale si viene mandati solo se il bambino ha qualcosa di grave. I neonati vengono seguiti da una figura diversa, quella della “health visitor”. Ogni “surgery” (il dottore della mutua non e’ mai un solo dottore ma un mini ambulatorio con dottori, infermieri e personale amministrativo) ha le proprie health visitor, personale qualificato che aiuta le mamme a gestire la crescita del bambino. Ma preparatevi, le cose sono piu’ sbrigative. Ogni bambino avrà un libretto rosso (“red book”) sul quale la health visitor segnerà le date più importanti: le vaccinazioni, le misure, il peso e quant’altro. Il tutto e’ gratuito.
Pensate che prima del 1948 tutto era a pagamento, e non tutti potevano permettersi di poter vedere un dottore in caso di bisogno. L’idea quindi che ha portato alla creazione dell’NHS e’ senz’altro un’idea nobile, quella che la sanità sia accessibile a tutti indipendentemente dal reddito. Purtroppo questa nobile idea deve fare i conti con i costi ad essa legati, ed il servizio e’ perennemente in deficit: negli ultimi anni, operazioni considerate non necessarie non vengono più eseguite ed addirittura anche l’accesso ai medicinali per i malati di cancro non e’ sempre garantito. Non mi voglio dilungare sui perché e percome, mi limito solo a dire che il costante afflusso migratorio degli ultimi 20 anni (cominciato con Blair, e poi dovuto anche all’ingresso di nuovi paesi nella CEE) ha sicuramente messo sotto pressione il servizio sanitario, e non solo.
Il servizio sanitario e’ anche vittima del cosiddetto “health tourism” (turismo sanitario). Si tratta di persone, in genere dai paesi più poveri, che vengono in UK con un visa turistico ed una volta qui, si fanno curare per malattie anche gravi. In teoria, questo e’ un servizio per cui dovrebbero pagare ma purtroppo non e’ mai il caso.
Come alternativa al sistema pubblico, esiste un sistema privato in costante evoluzione.
Un dipendente privato di una grande società ha in genere l’assicurazione medica privata pagata dal datore di lavoro. A scelta del dipendente, la copertura può anche comprendere il coniuge ed i figli. Il costo e’ sostenuto dal datore di lavoro; il costo per il lavoratore e’ riflesso nelle tasse, in quanto l’assicurazione e’ considerata un benefit tassabile. L’assicurazione può comunque anche essere acquistata privatamente, con costi mensili che variano a seconda del livello di copertura scelto. Alcune compagnie pagano anche una surgery privata, dove gli appuntamenti sono più veloci da ottenere.
Il settore assicurativo privato e’ in espansione anche perché, per tagli di bilancio, alcune procedure non sono più disponibili come NHS o richiedono tempi molto lunghi. Chi ha l’assicurazione privata in genere ne usufruisce.
Io sono stata ricoverata varie volte sia nel pubblico sia nel privato, e sono appena stata dimessa da un’ospedale privato per un intervento di ernia. Nel pubblico ho avuto due parti cesarei, sono stata ricoverata due volte per meningite e ho avuto qualche emergenza, compreso un ginocchio rotto. Nel pubblico e’ stata ricoverata mia figlia diverse volte per l’asma; la prima volta aveva solo 1 anno. Verso i suoi 6/7 anni, quando ha anche avuto la tubercolosi, conoscevamo tutti i dottori del PS pediatrico di Homerton! Per non parlare poi delle corse con il figlio! Mi sono sempre trovata bene con le varie surgeries e sono anche molto contenta del mio dentista della mutua.
Devo dire pero’ che il trattamento dell’ospedale privato e’ qualcosa di eccezionale. In questo mio ultimo “soggiorno” ho avuto non solo la camera privata con bagno e televisione ma anche un servizio di catering con menu’ alla carta! Insomma sono ingrassata stando in ospedale, e non ne avevo bisogno! piatti di ottima qualità e con addirittura la specialità del giorno! e gli infermieri che arrivano appena suoni il campanello, e non dover aspettare ore prima di venire dimessi!
Per rendere l’idea la differenza e’ come volare in prima o business class e volare in economy!
Detto questo, io mi sono rivolta al privato solo perché il mio dottore della mutua non voleva operare la mia ernia con la scusa che NHS non passa l’operazione perché e’ un tipo di ernia che si può riformare. Incredibile ma vero, a questo hanno portato i tagli.
Comunque, io stanca di vedere questo bitorzolo spuntare dalla mia certo non modesta pancia mi sono decisa ad usare l’assicurazione privata, e per fortuna! il dottore ha detto che ne avevo proprio bisogno e che se si dovesse riformare si riopera di nuovo!
Per dovere di cronaca vi informo che a Londra ha recentemente aperto uno studio di dottori italiani che credo stia avendo ed avrà molto successo in quanto molti italiani pensano di dover necessariamente avere un dottore italiano anche all’estero. Io sinceramente non ne vedo il motivo e non ne faro’ uso: perché pagare per un servizio quando ce n’e’ uno pubblico che funziona?
Avrete notato spero che ho volutamente evitato di dire se il sistema inglese sia migliore dell’italiano o viceversa; personalmente preferisco quello inglese. Posso solo concludere dicendo che ogni sistema ha pregi e difetti, e che la malasanita’ non e’ specifica di un paese….e parlo con esperienza, visto che mi occupo di sinistri di malasanita’ europea!