Oggi voglio dare spazio ad una mia amica: si chiama Eleonora, vive a Londra e l’ho conosciuta su Facebook.
Ci siamo successivamente incontrate anche nel mondo “reale”.
Eleonora si occupa di mille cose, tra le quali di “Talia…e la valigia delle idee”, una charity che lavora principalmente per creare uno spazio dove i genitori possono divertirsi con i propri bambini, una rete comunitaria di sostegno, che promuove la socializzazione e il tramandare cultura e tradizioni italiane ai piccoli bilingue, e di Maes.
Elena – Londra
Ciao Eleonora, presentati.
Mi chiamo Eleonora Giovannardi, ho 35 anni e vengo da Rimini, la patria della piadina, dei passatelli e del buon vino.
Ho due bimbi, Alessandro, di 3 anni, e Anna, di 1.
Insieme riescono a non farmi annoiare mezzo secondo durante il giorno!
Per fortuna ho anche un marito che mi sostiene e che suona divinamente la chitarra: Fabio Crociati. La musica ci ha fatto innamorare e da sempre colora la nostra vita.
Da quanto tempo sei a Londra, e cosa ti ha portato qui?
Sono a Londra dal 2014; mi ha portata qui il lavoro di mio marito e la convinzione che questa città possa regalare qualcosa di grande a me e alla mia famiglia.
Tuo figlio è cresciuto a Londra, tua figlia vi è anche nata: come hai vissuto l’esperienza, non avendo vicino la famiglia?
Il mio primogenito è nato in Italia e ci siamo trasferiti che aveva solo due mesi.
L’impatto è stato veramente forte, mi sono trovata a essere mamma per la prima volta e sola in un paese straniero quindi diversissimo dal mio.
Mi ha accolta un muro di solitudine enorme e mille paure di non farcela a gestire mio figlio così piccolo da sola tutto il giorno: mio marito esce alle 6 del mattino e torna alle 19.
Ma non mi sono data per vinta e Londra mi ha aiutata tantissimo offrendo milioni di attività per bimbi e possibilità di incontri fra mamme.
Ho iniziato a frequentare tutte le attività dei “Children Centres” e, a novembre 2014, sono diventata ambasciatrice di “Mumsnet” per la zona di Canary Wharf, dove abitavo prima.
Ho iniziato a organizzare incontri per mamme durante i quali i bimbi potessero giocare e divertirsi.
E da lì ho iniziato a fare tantissime cose per sopperire alla solitudine e aiutare chi si trovava nella mia stessa situazione.
Ringrazio la mia famiglia per essermi sempre stata vicina nonostante la lontananza fra chiamate skype e viaggi.
Anna invece è nata in UK.
La gravidanza è stata molto diversa dalla prima, avevo Alessandro di 1 anno e mezzo e non avevo nessun aiuto se non, per fortuna, l’appoggio e l’amore di mio marito, che ringrazio per tutto quello che fa e ha fatto per noi.
In più in Italia mi controllavano continuamente, mentre qui in UK se tutto va bene ti vedono 3 volte: una via di mezzo fra i due iter non sarebbe male!
Quando ho partorito ho avuto mia madre per 15 giorni e poi mia suocera per altri 20 giorni e mio marito in paternity leave, che qui è di due settimane invece che di due giorni; quindi, sono stata fortunata!
A casa quale lingua parlate?
A casa parliamo solamente italiano, ci tengo che i bambini non perdano la loro lingua madre.
Quando Alessandro ha iniziato a parlare e prediligeva l’inglese, ho persino montato la parabola a casa per vedere anche la TV in italiano… libri in italiano… musica in italiano… italiano ovunque!
Cosa ti manca dell’Italia?
Dell’Italia mi mancano il mare, il sole, il cielo azzurro e le verdure che sanno di verdure! Ma non si può avere tutto e, valutando pro e contro, UK forever.
Cosa ti piace di più di Londra e cosa di meno?
Di Londra amo il riuscire a sentirmi a casa e in armonia con le altre culture; mi piacciono il rispetto e il senso civico, mi piace la meritocrazia, mi piace che i negozi siano sempre aperti, mi piace non dover prendere per forza la macchina, mi piace che i prodotti per i bambini costino meno che in Italia.
Mi piace meno il cielo prevalentemente grigio, il troppo bere come normale routine, il sentirmi a volte sola nonostante sia circondata da milioni di persone, e non mi piace il troppo classismo.
In quale paese vedi il tuo futuro?
Non riesco a pensare troppo distante, ho troppe cose da fare adesso per pensare a poi.
Sicuramente vedo il mio futuro dove sta bene la mia famiglia, in qualsiasi parte del mondo.
Brexit: cosa è cambiato secondo te dopo il referendum?
Dopo il referendum è scoppiato il caos… gente arrabbiata, impaurita, offesa… altri contenti, rivendicatori di non so quali diritti.
Nei fatti non è cambiato nulla e ancora non sappiamo dove andranno a parare, di sicuro è un momento storico e politico molto difficile e delicato.
Ci sono tanti interessi, vedremo quali vorranno proteggere.
Se l’Inghilterra, dopo Brexit, dovesse risultarmi scomoda per qualche motivo, sono sempre pronta a fare le valigie e andarmene altrove.
Ma fino a quando non sapremo le cose, non voglio pronunciarmi in merito onde evitare altro casino.
Raccontaci di Talia e del progetto Maes.
Talia e la Valigia delle Idee è la mia charity che ho istituito insieme a Sara Marchesi, una donna/mamma dinamica e dalle mille risorse.
Organizziamo feste e sessioni per famiglie italiane e bilingue con lo scopo di condividere e tramandare la nostra cultura italiana attraverso il gioco, la musica, l’arte e la lettura animata.
Allo stesso tempo, creiamo uno spazio dove i genitori possano fare comunità e dividere le gioie e i dolori della vita londinese.
Abbiamo una mission: aiutare MAES THERAPY (www.maestherapy.com), una fisioterapia innovativa per bambini con problemi di movimento e coordinamento causati da una varietà di condizioni, ad esempio paralisi cerebrale, paralisi di Erb, trauma cranico acquisito.
Il movimento è libertà e, se possiamo dare ad un bambino la libertà di correre e condurre una vita normale, allora noi diciamo sì a MAES THERAPY.
Abbiamo ricevuto l’appoggio del Consolato Italiano a Londra, dell’Italian BookShop, di LondonOneRadio come media sponsor, della Scuola Italiana a Londra: insomma gran parte della comunità italiana ci ha abbracciati e ne siamo veramente orgogliosi!
Il 7 luglio è partito a Greenwich il primo playgroup settimanale italiano a Londra e ci auguriamo di farne partire altri in tutta la città.
Consigli per chi vuole partire?
Armatevi di pazienza e di tanta buona volontà!
Essere una mamma expat ha i suoi pro e i suoi contro, ma una cosa che non deve mancare è la voglia di darsi da fare e integrarsi nel paese in cui si decide di andare.
Fare l’italiano all’estero non funziona.
Ci sono cultura e stili di vita diversi che bisogna fare propri, altrimenti non si vivrà mai bene l’abbandono del proprio Paese d’origine.
C’è qualcosa che vuoi dire e che non ti ho chiesto?
Voglio ringraziarti per l’intervista e per avermi dato voce, è importante condividere nel bene e nel male.
Spero che TALIA possa conquistare tutte le mamme italiane che sono a Londra e le loro famiglie.
Partecipa al concorso letterario DCEE, indaga sulle tue paure! Hai tempo fino al 31 luglio! Leggi il BANDO.
Chi sono
1 Commento
Grazie Elena ♥️