Potere del lunch-box vieni a me!
Il lunch-box – in italiano schiscetta – può essere un alleato ben prezioso per la nostra salute e per le nostre tasche quando si ha l’esigenza di mangiare fuori casa durante le giornate lavorative.
Quando il sito di Donne che emigrano all’estero era ancora in costruzione e gli articoli comparivano solamente sulla pagina Facebook, un utente tirò fuori l’argomento e io – fiera dei miei pasticci culinari – promisi qualche “trucco” per un pranzo – o una cena – al sacco a regola d’arte…ecco qua i miei two cents sulla questione. 😉
Per chi come me ha un rapporto complesso con il cibo, poter controllare anche ciò che viene consumato fuori casa è una salvezza, poco da farci. Soprattutto perché l’alternativa – in termini di tempo e di spesa – sarebbe principalmente composta da cibi poco salutari che mi farebbero sentire in colpa e appesantita per il resto dei miei giorni.
Se qualcuno scorresse ora la mia cronologia Youtube – nemmeno a dirlo – troverebbe un tripudio di “portable lunches“, “back to school ideas” et similia. Oltre all’evidente necessità, insomma, preparare il mio lunch-box è diventato un rito e al contempo un piacere giocoso.
Ecco a voi – ad esempio – una delle mie ultime cene 😉 .
Come vedete, ho un lunch-box molto semplice, in plastica e senza fronzoli ma decisamente efficace. Questo, la mia fedele bottiglia di acqua e un frutto – o un vasetto con della macedonia dentro, o dello yogurt, oppure ancora della frutta secca – e la cena è pronta.
Quella sera, non avendo un’insalata di quinoa o di riso, ho dovuto optare per due mini-sandwich con hummus e cipolle grigliate – un’altra ottima combinazione è: guacamole, pomodoro, insalata e eventualmente cipolla rossa tagliata a velo… provare per credere! 😉 -, dei broccoli stufati e qualche biscotto.
Di norma, cerco sempre di preparare un cereale in chicco, della verdura e uno snack dolce per placare la mia golosità imbarazzante. Un’altra buona alternativa è accompagnare un’insalata mista (e per mista intendo: insalata, pomodori, carote, olive, semini e a volta anche crostini.. mica due foglioline verdi e tristi!) con dei falafel e l’immancabile frutta e/o dolcino.
Insomma, magari non sarà una cena da ristorante stellato ma tra quella e una schifezza presa alle macchinette, un panino del quale non conosco gli ingredienti o direttamente il digiuno beh… per me la scelta è presto fatta. Mi piace scrivere nel mio piano settimanale cosa portare a lavoro, mi diverte assemblare pranzi o cene creativi, gustosi e in linea con il mio modo di vedere l’alimentazione e – cosa non da poco, per me.. – riesco a tenere sotto controllo il mio rapporto con il cibo… ergo il verdetto è presto svelato: mai più senza lunch-box. 🙂
E voi? Lunch-box: odi o amo?