Ciao Carlotta, tu sei una biologa marina. Quali scenari si prospettano in italia per chi vuole come te intraprendere questo tipo di studi e di professionalità?
Purtroppo ben pochi. Con questo non voglio dire che non si possa riuscire a fare ricerca come biologo marino ma che lo si possa fare con molta fatica che, a volte, non viene totalmente ripagata.
Emigrare nell’Oceano Indiano per lavoro : scelta obbligata o dettata dal libero arbitrio?
La scelta dell’oceano indiano è stata, originariamente, del tutto casuale. Dopo aver vissuto un’esperienza bellissima lavorando in un centro di recupero e riabilitazione per le tartarughe marine presso la Stazione Zoologica di Napoli, ho iniziato il lungo iter di invio curricula per cercare lavoro in Istituti di ricerca italiana.
Purtroppo, a causa dello scarso investimento del nostro stato nel settore scientifico e non riuscendo a trovare una collocazione stabile, per continuare a unire la mia passione con il mio lavoro, ma non tramite piccoli lavori saltuari come divulgatore scientifico, ho preferito iniziare a viaggiare emigrando prima alle Seychelles e poi in Madagascar.
Adesso vivi in Madagascar: che paese e’?
Il Madagascar è un paese straordinario, un paese che ti entra dentro e ti ruba l’anima, un po’ come Napoli, la mia città.
Paese dai mille colori e mille sfaccettature. Usi, costumi, tradizioni funerarie, lingua diversa a seconda dell’etnia con la quale si viene in contatto.
Io vivo su una piccola isola, con un’unica strada che le gira intorno per 90 km. Parte dall’aeroporto, attivo solo pochi giorni alla settimana visto che il traffico dei voli non è molto intenso, passa per la città caotica, sempre in movimento quando c’è la luce del sole e completamente addormentata quando cala la notte, fino a raggiungere costa più turistica dove i vasà (gli stranieri, alla malgascia), ospiti degli hotel, passeggiano mollemente sulla riva del mare.
Il tutto contornato da bancarelle di meravigliosa frutta esotica esposta qua e là e di bambini che con i loro occhioni non negano mai a nessuno enormi sorrisi.
La popolazione è ospitale e sorridenti anche se molto povera.
I malgasci amano mostrare agli stranieri la loro terra ed insegnargli la loro difficile lingua. Non sono particolarmente avvezzi al lavoro e difficilmente rinunciano ai loro culti.
L’animismo è molto radicato in questa popolazione che va in chiesa la domenica per ascoltare la messa cattolica ed al contempo officia uno zoro, sacrificando uno zebù per il matrimonio della figlia per ingraziarsi gli spiriti degli antenati.
La pesca è la maggior fonte di rendita, oltre al turismo, praticata con piccole imbarcazioni, le piroghe, costruite in legno, a mano, da attenti maestri “armatori”. Il fish market è direttamente in mare o sulla spiaggia al rientro delle imbarcazioni che trovano la strada di casa quando il vento da est spinge le loro vele quadre alla magione.
Le donne aspettano i loro mariti sonnecchiando all’ombra di verdi palme, pronte con grandi ceste che adageranno sulla testa, per portare il bottino a casa. Nonostante il mare sia quasi la loro unica fonte di vita, molti malgasci non sanno nuotare e sono spesso convinti che il Loloranu li trascinerà sul fondo del mare senza che nessuno li possa salvare.
Che consigli daresti a chi lo volesse visitare come turista?
Il Madagascar, all’insaputa dei più, è la quarta isola più grande del mondo, quasi due volte e mezzo l’Italia.
Quindi, se pensate di riuscire a visitarla tutta in un unico viaggio, siete sulla strada sbagliata a meno che non abbiate molto tempo a vostra disposizione.
Data la grandezza dell’isola, vi troverete ad attraversare una miriade di paesaggi e climi diversi, dalla foresta tropicale, a quella spinosa dai giganteschi baobab che si trovano quasi esclusivamente qui (almeno 6 delle 8 specie esistenti) alle lunghe distese di esile riso, attraversato da mondine malgasce con grandi cappelli di paglia.
Nonostante le meraviglie paesaggistiche che la natura ci offre, chi viene in Madagascar deve essere pronto a vedere un paese in estrema povertà. In molti ancora non sanno leggere e scrivere, l’ospedale spesso è distante chilometri, l’acqua corrente e la luce sono privilegi solo per pochi.
Chi arriva in queste isole, spesso, è spaventato da questa povertà che si rivela alla vista di una vita in piccole capanne, e di persone scalze e con vestiti poco “stirati”. Ma non è questa la vera povertà, sono semplicemente le loro abitudini.
Purtroppo, il non avere ospedali ben funzionanti e scuole che diano la giusta istruzione ai bambini, fa sì che questo popolo sia tra i cinque più poveri del mondo.
Lo straniero è visto con tanta ammirazione, quindi è sempre necessario fare molta attenzione ai gesti che si compiono: non regalate caramelle ai bambini che non potranno lavarsi i denti ma dategli occhiali da sole e spazzolini in legno che potranno aiutarli a non danneggiarsi.
Non andate al mercato senza una vostra subika (borsa in paglia tradizionale) altrimenti il sacchetto di plastica che vi daranno verrà bruciato o disperso in mare. Cerchiamo di preservare ciò che di veramente unico ed intoccato c’è ancora. Il turista molesto è sempre dietro l’angolo….
Il Madagascar è circondato da piccole isole e quelle dell’arcipelago di Nosy be, sono perle di rara bellezza, dove si incontrano animali a volte mai visti prima, camaleonti piccoli come una falange, gechi foglia completamente mimetizzati sui tronchi, lemuri ciondolanti sugli alberi in attesa di dolci banane.
Insomma, per vedere il Madagascar e le sue meraviglie bisogna guardarsi intorno, entrare in angoli nascosti, sbarcare su piccole isole ancora angoli di paradiso.
L’oceano: quali sono gli aspetti più interessanti del mare malgascio?
Durante l’inverno australe (da fine agosto a metà ottobre), il mare intorno a Nosy be, sulla costa occidentale del Madagascar, offre uno degli spettacoli naturali più affascinanti del mondo.
Grandi gruppi di megattere (Megaptera novaeangliae) svolgono la loro migrazione annuale dall’Antartide alle acque protette del canale del Mozambico, dove le femmine partoriscono e coccolano i loro piccoli, mentre i maschi cercano la compagna per la nuova stagione riproduttiva così da improvvisare spettacolari rituali di corteggiamento con grandi salti fuori dall’acqua che permettono allo spettatore di ammirarli in tutta la loro bellezza.
Le madri nuotano vicino ai piccoli, allattandoli e curandoli, così da regalare a chi osserva, momenti di tenerezza difficilmente visibili altrove. La balena megattera è un animale sociale che vive in piccoli gruppi e può crescere fino a 15 metri di lunghezza e pesare 45 tonnellate, eppure quando scivola rapidamente attraverso le acque sembra incredibilmente agile e tranquilla.
Ascoltare il loro canto è un’esperienza che ipnotizza. I canti provengono da ogni direzione, è come trovarsi in un anfiteatro sottomarino che solo Madre Natura può aver creato.
I Giganti soffianti all’arrivo del primo caldo, verso metà ottobre, capiscono di dover nuovamente intraprendere la migrazione verso Sud, lasciando il posto agli squali balena.
Questo nome spesso ci tradisce, facendoci credere che questi grandi animali possano essere un incrocio tra uno squalo ed una balena….IMPOSSIBILE! Come dire che la zanzara tigre è un incrocio tra una zanzara ed una tigre…
Questi pesci (squalo), grandi come le balene, infatti, possono raggiungere dimensioni fino a circa 15mt. Gironzolano mollemente in superficie per le acque di Nosy be, in attesa di qualche tonnellata di plancton che li possa nutrire.
La popolazione locale li chiama Maro Kintana, poeticamente tradotto come cielo stellato, assolutamente quello che ti sembrano quando li incontrate. Sono giganti innocui con i quali facilmente si può fare il bagno. Nonostante la grandezza, questi animali sono ancora molto sconosciuti, non si conoscono le loro tratte migratorie e le loro abitudini, al contrario delle grandi tartarughe verdi, le Kelonia Mydas, che stazionano davanti le coste di Nosy Sakatia, nutrendosi quotidianamente di fanerogame marine che lì crescono a iosa.
Questi cheloni vivono dai tempi dei dinosauri e non hanno cambiato quasi nulla del loro aspetto, e della loro biologia.
Nonostante respirino l’aria le possiamo trovare per molte ore, fino a quattro, sott’acqua. Grazie ai loro adattamenti perfetti alla vita acquatica, compiono delle lunghe apnee ma un’unica fase della loro vita è ancora sulla terra ferma: la deposizione delle uova.
Le tartarughe depongono le uova dopo 20-25 anni dalla loro nascita, quando hanno raggiunto la maturità sessuale ed i piccoli tartarughini che sono rimasti 45-90 giorni sotto la sabbia, durante la notte discendono rapidamente il dolce declivio della spiaggia, seguendo la luce della luna riflessa in mare. Una volta toccata l’acqua, cominciano ad esplorare questo mondo iniziando, così, il loro viaggio.
Il mare di Nosy be offre colori, abitanti e ospiti tipici della barriera corallina: dai grandi a piccoli organismi macro, cavallucci marini, pesci foglia, frog fish, minuscoli nudibranchi che si faranno fotografare solo da occhi attenti e pazienti.
Cosa dovremmo tutti noi sapere del mare?
Il Mare ha molto da dire, da insegnarci. Lui non si sente mai lento. Non si preoccupa se le sue onde sono veloci, alte, schiumose o cupe.
Lui è così. E’ se stesso. Solo quello importa. Si ama esattamente come è. A volte impetuoso e scuro, a volte piatto e lucente. Sta lì, disteso sulla schiena del mondo con l’unica gioia infinita di guardare il cielo ed innamorarsene. Ogni giorno.”
Se tu non fossi una biologa marina cosa saresti?
Un’insegnante. L’idea di trasmettere tutte le mie conoscenze e poter regalare a qualcuno un po’ di quello che hanno insegnato a me, mi rende felice. Il pensiero di piantare tanti piccoli semi di conoscenza, sperando che diventino dei grandi alberi è l’avverarsi di un racconto che mi raccontava sempre mio nonno quando ero bambina.
Il tuo primo pensiero appena sveglia?
Chissà il mare cosa mi regalerà oggi!
E l’ultimo prima di andare a dormire…
Alla mia mamma, dall’altra parte del mondo.
Special Guest
16 Commenti
Bellissima intervista. Anche questo contribuisce a far sì che le nuove generazioni possano apprezzare la scoperta di nuove terre, la natura, nuovi paesi che offrono possibilità di lavoro diversificate, ma che soprattutto insegnino ad amare persone con concezioni di vita diverse, con le loro ritualità ed i loro usi e tradizioni. Il fatto di sapere poi, da napoletano, che Carlotta sia napoletana come me, mi riempie d’orgoglio.
Io amo la mia terra natia quasi come la mia seconda casa africana, dico sempre che ci sono poche differenze tra le due….entrambe da capire per amarle visceralmente
Sei grande tu vivi il sogno di ogni una di noi .invidio la tua tenacia e la tua esperienza meravigliosa
Grazie.
Ciao Carlotta,
Leggere la tua intervista mi ha emozionato molto.
Le tue parole mi hanno trasportato in quel mondo fantastico e bellissimo nella sua semplicità.
È da un anno che il Madagascar mi pulsa nel cuore, grazie al racconto di amici. Non vedo l’ora di vivere questa esperienza di puro contatto con la natura….entro quest’anno.
Grazie di aver riscaldato il cuore con il tuo racconto ?
Grazie Carlotta, ho fatto leggere il tuo post a i mie figli! E ti dicono: ” Signora Carlotta grazie ho imparato molto su il mare e il lavoro di biologa” Ciao da Norwich UK Edward e Jacquline.
Non posso dire altro che…corri a vivere questa terra!!!!scrivimi quando hai deciso di venire che ci incontriamo!!!!
Correte a vedere il mare!!!!qualunque esso sia, ascoltatelo che ha sempre storie interessanti da raccontarvi…anzi, provate ad appoggiare una grande conchiglia sul vostro orecchio e vedete cosa vi sussurra e se nn riuscite a capire proprio tutto, chiedete alla mamma qualche piccolo suggerimento.
Grandissima Carlottina …. un bacione e buona Pasqua …!!!
Grazieeeee e Buona pasqua anche a te ricky
Un onore conoscerti e aver potuto ascoltare le tue preziosissime conoscenze sulla magnifica Nosy Be.. Farai sempre parte dei miei ricordi di quel bellissimo viaggio..
Grazie….onore mio!!
Carlotta è riuscita a trasformare una vacanza in un viaggio, trasmettendo tutto l’amore e la conoscenza dei posti più incantevoli. Sarò sempre grata per quell’esperienza, accolti come se fossimo amici da una vita, già dal primo giorno di conoscenza. Visitare il paese atteaverso i lorp occhi è un’esperienza che auguro a tutti.
Grazie mille Carmen! Sei davvero troppo carina!!!!
Concordo pienamente con tutti i tuoi interlocutori . Hai fatto innamorare tutti del Madagascar .Scusami se ti disturbo , volevo sapere se fosse possibile parlare con te privatamente : magari con SKIPE ……ho Whatsapp …Tanti auguri per il tuo avvenire…
Grande Carlotta, spero tu stia ancora da quelle bellissime parti. Io sono stato a Nosy-bè, a Saint-Marie, Tamatave, Andirabè, Ambositra, Fianarantsoa, arrivando fino al Parco dell’Isalo. Luoghi meravigliosi, natura stupenda, anche se a volte massacrata, gente fantastica, mai conosciuto persone più accoglienti e disponibili, anche se molto povera. Ma vivere circondato da persone quasi sempre sorridenti deve fare bene al cuore. Brava che hai trovato la tua, almeno per il momento, strada. Da noi, in questo periodo, l’aria è ancora più triste e pesante del solito.
Spero di poter tornare presto a passeggiare per le sue strade e ad immergermi nelle sue acque.
Un abbraccio dall’Italia…!