Da pochi giorni è finito il mio secondo agosto all’estero e ho come l’impressione che, per il secondo anno di fila, l’estate non sia neppure iniziata per me.
Nel 2015 mi trovavo a Londra ed il clima britannico mi regalò un agosto quasi “primaverile”, con giornate lunghe e cieli tersi, ma durante tutta l’estate londinese non potuto indossare un paio di pantaloncini e una t-shirt per più di due volte: le temperature non lo permettevano.
Quest’ anno invece mi trovo in un paese dove l’estate dura ben otto mesi; anche se, anziché approfittarne per andare al mare, su quest’isola dire estate equivale a dire “lavoro duro”.
Da Giugno le strade iniziano a riempirsi di turisti, diventa quasi difficile muoversi e camminare per le vie del centro, non si trova uno spazio libero dove stendere il proprio telo sulla spiaggia, i prezzi aumentano e Mallorca perde anche un po’ della bellezza di cui mi sono innamorata a Marzo, quando ho messo piede qui la prima volta.
Mi ricordo il giorno del mio arrivo: era domenica e pochissime persone gironzolavano per la città; trovare un supermercato aperto era come sperare in un miracolo, tanto che sono stata quasi considerata un aliena quando ho chiesto in giro dove poter comprare del cibo: “Hoy es domingo, ninguno tiene abierto“, mi rispondevano tutti.
Dopo aver vissuto tredici lunghi mesi con la gente londinese, sempre indaffarata e di corsa, ricevetti una bella lezione di serenità ed ebbi una profonda sensazione di pace.
Durante il mese di aprile in spiaggia c’eravamo io e altre cinque persone: tornando nel medesimo tratto di spiaggia nel mese di agosto non ero quasi in grado di riconoscere lo stesso paesaggio.
Inoltre, adesso che vivo in un posto di mare, le persone vengono più volentieri a farmi visita dall’Italia, cogliendo l’occasione per farsi le vacanze.
Su questa nota vorrei aprire una piccola parentesi.
Ho vissuto tredici mesi a Londra e, per quasi un anno, non ho visto nessun familiare, nessun amico che si sia preso la briga di venire a farmi visita. Io, per scelta, non sono tornata in Italia fino a Natale e dunque non ho avuto contatti diretti con le persone importanti della mia vita.
Questo mi ha fortificata molto perché mi sono abituata a non provare dispiacere di fronte alle promesse non mantenute del tipo “ti vengo a trovare di sicuro”. Confesso di aver versato parecchie lacrime e, tra la delusione e la nostalgia, è stata dura ma sicuramente mi ha forgiato il carattere, insegnandomi a cavarmela da sola e a fare leva sulle mie risorse. Sono arrivata al punto di non farmi ferire dalle promesse facili tanto che, chiunque voglia venire a trovarmi sa che la porta è sempre aperta.
Chiusa questa parentesi devo dire che allo stesso tempo, quando sono venute le persone del mio cuore a farmi visita , mi hanno riempita di gioia. Per la prima volta in venti mesi sono venuti a trovarmi e questo mi ha reso molto felice, ho addirittura stentato a credere che avessero davvero prenotato il volo quando mi hanno annunciato la visita.
Poter condividere momenti con la mia famiglia in un luogo che amo mi ha reso felice, e so che ha fatto bene anche a loro vendermi serena e sistemata in un bel posto.
A volte tramite un messaggio o una telefonata è difficile spiegare certe emozioni, certe cose solo vivendole in prima persona si possono capire.
Agosto e’ stato un mese intenso: il lavoro si è intensificato e il tempo libero l’ho impiegato per stare con la famiglia e con gli amici in vacanza.
La cosa strana è che chi viene qui a trovarti ha la mentalità vacanziera: non bada a spese, ha voglia di fare e disfare, e tu ti ritrovi combattuta tra il voler far come loro e la razionalità che ti spinge a pensare alla vita quotidiana con le sue spese controllate e le responsabilità del caso. Spesso rimani combattuta tra la felicità di averli con te e, allo stesso tempo, benché dispiaciuta il giorno che vanno via, sei contenta di poter tornare alla tua vita ordinaria.
A volte a me capita di pensare all’esistenza che sto conducendo qui e molte volte stento a crederci, non mi sembra reale. Sembra quasi che quel 28 gennaio 2014, quando ho preso il primo aereo con destinazione Londra, abbia chiuso gli occhi e iniziato un lungo sogno. Ora il sogno dura ormai da venti mesi. Nel frattempo ho iniziato a vivere, a vivere “davvero”. Le persone a me care se ne sono accorte e ne hanno tratto un indubbio beneficio in termini di serenità interiore, sapendomi felice.
Sto finalmente realizzando ciò che volevo: vivere la vita che ho sempre voluto vivere.
E non è finzione, è realtà.
Chi sono
8 Commenti
Ciao… Mi chiamo Kicca e ho qualche annetto piú di te ma una vita un po’ simile sotto certi aspetti… Io sono 13 anni che vivo a Mallorca e 18 fuori casa…. Hai spiegato alla perfezione come ci si sente.. Come mi sentivo 18 anni fa. Como mi sento ora. Come si sentono molte amiche mie. E Come ti sentirai tu tra molti anni…vivere a maiorca é un lusso, una favola, ma che spesso può significare solitudine e sacrifici che solo chi emigra, anche se circondato da molti amici, può provare… Buona fortuna cara!!
Cara Kicca, si è vero, a volte è difficile ma credo che la felicità che trovi emigrando valga tutta la solitudine e i sacrifici del Mondo! 🙂
Per fortuna viviamo in un isola che ci regala tanto! 😉
Un abbraccio.
Fabiola
Bellissimo articolo e se potassium ti raggiungerei. Vivo a Londra da 14 mesi e anche a me manca decisamente il mare, anche se Londra è una città che ho imparato ad amare per certi versi.
Anche io verrei a trovarti! Chissà un giorno! In bocca al lupo!
Cara Francesca,
Anche io ho amato Londra, e ti dico la verità ogni tanto mi manca. E’ una città stupenda e io credo che ho preso tutto quello che potevo prendere da Londra.
Se posso darti un consiglio, cambia solo il giorno che ne sarai satura, ( sempre che lo sarai. 😉 )
Un abbraccio
Fabiola
Ciao ragazzi, anch’ io in questa stupenda isola Ho ritrovato una seconda vita, dopo 23 anni nel mio paesino Della ” bassa padana ” Ho deciso di cambiare vita andando a Valencia, innamorato del sole e della spagna decisi di cambiare tutto, dopo un anno passato sotto la crisi Valenciana decisi di andaré nella grande londra in cui la mía idea era quella di diventare qualcuno potendo crescere in questa grande metrópoli, dopo 18 mesi intensi ví dentro de mi un cambio, un amore per questa citta Incredibile dove non importa da dove vieni o di che colore sei, pero sólo quanto vali, per dopo questi mesi dentro di me entró un cambio, la voglia di mare e di spagna tornó e decisi di venire a Mallorca per una stagione, ed eccomi qui,3 anni dopo costruiendo il mio futuro dove la parola crisi non esiste e per noi lavoratori della ristorazione questa isola puó darci un futuro migliore con spese relativamente basse e un sole per una buena parte Dell’ anno e un inverno che sembra piu una primavera nella nostra Italia del nord, Alla fine cosa posso dire, como dicono qui ” hay que bien se vive en Mallorca “
Caro Roberto,
Ho fatto più o meno il tuo stesso percorso e concordo con quello che hai detto sia per Londra che per Mallorca.
Credo che Londra sia un po una “scuola di vita” e quello che impari la, se lo applichi qui a Mallorca riesci a vivere bene e sereno.
Un abbraccio
Fabiola
Carissima Fabiola, quando hai scritto dei tuoi ospiti mi è venuto da sorridere :-). Vivo da più di 12 anni in Svezia, e a parte i miei genitori e mio fratello che sono venuti a trovarmi molte volte, l’unica visita dall’Italia è stata della mia più cara amica, ci sono voluti 12 anni ma alla fine è venuta a trovarmi! Nessun altro in tutti questi anni l’ha fatto!! Ora progettiamo di trasferirci a Maiorca e la lista dei conoscenti, parenti e amici che vuole venire a farci visita là sta diventando lunghissimaaaaaa :-). Strana la vita :-).
Cara,
Anche io avevo una lista lunghissima di persone che avevano detto che mi sarebbero venute a trovare a Londra, pero’ e’ anche vero che a Maiorca verranno tutti più volentieri perchè coglieranno l’occasione per farsi le vacanze 🙂
Vedrai ti piacerà motlo qui!
Un abbraccio
Fabiola