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Ma non ti manca l’Italia?

di Francesca Senegal
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Quando torno in Italia, quando scambio due parole sui social-networks con dei conoscenti, quando chiacchiero con gli amici, quando parlo con i turisti, addirittura quando parlo con i senegalesi una domanda frequente è “ ma non ti manca l’Italia??”.

Non esiste per me una risposta a questa domanda, mentirei dicendo che mi manca e mentirei dicendo che non mi manca per niente. Ci sono tante cose che mi mancano dell’Italia, cose e concetti che in Italia avevo e qui in Senegal non ho.

Mi manca la puntualità.

In Senegal, o per lo meno nella mia zona, non esistono orari fissi, apertura e chiusura di uffici, negozi e qualsiasi attività è puramente discrezionale. Aprono la mattina tra le 8 e le 10, chiudono per pranzo tra le 12 e le 15, magari si fanno un riposino fino alle 17 e poi rimangono aperti fino a quando non hanno sonno, o fame. Spesso fisicamente non sono neppure chiusi, il negozio è aperto e semplicemente non c’è nessuno a servirti. Lo stesso problema avviene per gli appuntamenti, se ho un appuntamento alle 9 e mi presento alle 9.30 so benissimo che aspetterò almeno fino alle 10 per incontrare l’altra persona.

In verità credo che non sia la puntualità a mancare veramente ma il concetto di tempo più generale.

Se chiedi l’ora per strada quasi nessuno ti darà l’orario preciso. Non utilizzano le frazioni di ora, ne i minuti. La sola aggiunta che fanno è “moins” cioè meno, ma non come noi che magari diciamo sono le tre meno un quarto, ti dicono giusto “sono le tre meno”. Ma meno cosa ? Boh.

Dell’Italia, soprattutto durante primo periodo, mi sono mancati i supermercati e la scelta dei prodotti.

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In Italia o in generale nei paesi occidentali abbiamo l’abitudine, per esempio, di poter scegliere il dentifricio più consono ai nostri bisogni, qui il dentifricio è uno. Usiamo tutti lo stesso e non devi neppure tirarti matta a ricordarti il nome o il colore della scatola, vai alla boutique e chiedi un dentifricio, quello c’è e quello ti danno.

Anche il detersivo è unico, adatto a lavare il bucato, i piatti e i pavimenti, insomma un multiuso… Per quello pero ci sono ben tre marche diverse, stesso prezzo, stesso prodotto dentro il sacchetto, stesso profumo, ma almeno hanno dei nomi e delle confezioni diverse.

Dall’altro lato della medaglia hai una scelta infinita sui quantitativi. Nelle boutique, piccolissimi stanzini che svolgono il ruolo di negozi di alimentari e non solo, vendono tutto al dettaglio. Leggasi dettaglio come una sola sigaretta, un bicchierino di aceto, una cucchiaiata di senape, un solo bastoncino di incenso, un dado per il brodo, due cucchiai di zucchero e cosi via. Nessun problema. Tutti i prodotti hanno confezioni monodose. E se non ce l’hanno di fabbrica, il caro negoziante fa le sue dosi in simpatici sacchettini di plastica. Tipo spacciatore. Non esistono nella mia zona, a differenza di Dakar, dei supermercati. Tutto si compra nelle boutique sparse più o meno in ogni dove, e aperte praticamente 24 ore al giorno. Esiste qualche negozio specializzato nei prodotti di bellezza , composti per l’80% di creme e latti per sbiancare la pelle. Prodotto altamente inutile per le europee, super venerato dalle africane che sognano una “tinte claire” (carnagione chiara).

Infine in Senegal mi mancano tanto le amiche.

 Può sembrare stupido a dirsi, ma è un sentimento reale e che a volte fa vacillare la mia stabilità emotiva.

Dopo più di un anno non sono ancora stata integrata correttamente nel gruppo giovani donne, rimango per molte mie coetanee la compagna di un uomo del loro villaggio (alias una nemica),  per altre semplicemente una collega di lavoro. Mi mancano le amiche che ti capiscono senza bisogno di parlarsi. Quelle che si presentano a casa tua con del gelato se hai avuto una giornataccia. Le amiche con cui parlare, con sui confidarsi, con cui fare shopping o uscire a mangiare una pizza. Per le chiacchiere fortunatamente c’è internet che mi tiene in contatto diretto con le amiche che non mi hanno abbandonata, molte delle quali a loro volta sono in giro per il mondo. Per la pizza e lo shopping aspetto ancora…

E a voi donne expat cosa manca di più ?

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11 Commenti

lara 09/01/2016 - 07:05

interessantissimo… mi ci ritrovo al 100%! Senegal namenala trop!

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Francesca Senegal 09/01/2016 - 18:17

Ciao Lara,
hai vissuto anche tu in Senegal?

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elisa 09/01/2016 - 10:32

Francesca mi hai fatto emozionare parlando delle amiche! Vedrai che riuscirai ad integrarti 🙂 .volevo chiederti come hai trovato lavoro e qual è il tuo lavoro? Grazie .un abbraccio virtuale

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Francesca Senegal 09/01/2016 - 18:20

Ciao Elisa,
Se leggi il posto “ma sei felice?” li parlo un po del mio lavoro.
come l’ho trovato è stata una serie di eventi fortuiti. In breve, un amico mi ha presentato quest’associazione, quando ho lasciato il lavoro per il quale ero arrivata in Senegal visto che ero sul posto e nn avevo molto da fare , ho iniziato a dare una mano . Da li la loro proposta di collaborazione….

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Simona Cumbria UK 09/01/2016 - 12:15

A me non manca nulla dell’Italia (in generale); più che altro sono rimasta legata alla mia regione, mi mancano cose che qui non posso trovare/reperire e quindi a volte ci penso. Al di là di quello, proprio nulla!
Ma credo che non posso fare un confronto tra ciò di cui parli e la società in Senegal e il fatto di mancarti l’Italia, sicuramente le differenze saranno più marcate.
In quanto alle amiche, devo dire che da cosa leggo su questo sito, avete tutte delle amiche e delle famiglie eccezionali, quasi ‘intergalattiche’… Quando ho avuto giornataccie in Italia, a me il gelato non l’ha mai portato nessuno!! 😀
Al limite mi è stato concesso un’oretta al telefono per sfogarmi……

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Francesca Senegal 09/01/2016 - 18:26

Ciao Simona,
credo che il regno unito per molti aspetti possa sopperire alle differenze con l’italia. Ti parlo di abitudini, usi e costumi e di tutta quella sfera di cose diametralmente opposte tra l’italia e il Senegal.
Se un giorno passo da Cumbria mi presenterò con del gelato….

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Simona Cumbria UK 10/01/2016 - 23:00

Direi usi e costumi, in particolare, che da quel che dici sembrano all’opposto di una cultura occidentale, io non sono mai stata neppure in Africa quindi non mi posso esprimere.
Comunque, se ti può consolare, il numero di italiani che risiedono in UK al di fuori di Londra e qualche altra grande città è bassissimo perchè in molti sottovalutano l’impatto tra le due culture.
Dato che quassù le gelaterie italiane buone sono assenti, ti conviene venire con un frigo da Londra e portarlo da là! 🙂
Un abbraccio e in bocca al lupo per il resto!

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Laura 17/01/2016 - 20:09

Ciao Francesca,
la mia esperienza da expat é abbastanza recente, per cui credo di essere ancora in una fase di innamoramento totale nei confronti dell’Olanda e di Amsterdam. Peró ho deciso di appuntare le cose che man mano mi renderó conto che mi mancheranno dell’Italia. Parenti, fidanzato e amici esclusi.
Per ora, dopo 6 mesi, la lista ha solo due voci: la bresaola e le giornate che iniziano e finiscono col cielo sereno.

Leggendo il tuo post hai risvegliato un ricordo della mia adolescenza, quando andai in Mali (paese di mia madre) e non riuscivo a capacitarmi dell’andamento lento delle giornate. Appuntamenti a orari vaghi, ore di attese negli uffici e sempre nessuna fretta.

Un abbraccio.

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Francesca Senegal 19/01/2016 - 21:12

Ciao Laura,
credo che in tutta l’africa del ouest, ma in generale direi veramente in quasi tutta l’Africa l’andamento lento è all’ordine del giorno… ma chi ha ragione? noi che corriamo da un lato all’altro per far cose o chi va a un ritmo diverso e ha il tempo di godersi la vita? forse la verità sta nel mezzo, o forse non bisogna neanche chiedersi dove sia la ragione. sono modi di vivere diversi e basta. per la bresaola, ti capisco, ho lo stesso problema con il parmigiano ( che in verità ho trovato l’anno scorso in un supermercatino per turisti per la modica cifra di 60€ al kilo, ed ho ovviamente lasciato perdere…) . aspetto chi verra dall’Italia per farmene portare un pezzo sotto vuoto.

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Imelda, Nizza 14/07/2016 - 11:22

In Francia da 18 anni, cosa mi manca? …il calore della gente italiana, semplicemente. In italia è facile fare conoscenza, si dà del tu con semplicità, in generale gli italiani sono i campioni dell’accoglienza! In Francia, ed in particolare in costa azzurra è difficilissimo o quasi impossibile farsi delle amiche (specialmente le famose che ti portano il gelato a casa!!), l’amicizia vera non l’ho mai incontrata, qui, e solo una donna puo’ capire a che punto l’amicizia sia fondamentale per noi. Mi manca la cultura. Ho constatato che l’italiano medio è più colto del francese.
E, devo dire, malgrado tutto, mi manca l’uomo italiano! Intendiamoci, quello vero, non il “bambinone” che trascorre la giornata davanti alla play station, ma quello su cui puoi contare.

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Francesca Senegal 15/07/2016 - 16:50

Ciao Imelda, capisco benissimo le tue difficoltà!
Spero che tu stia bene, siamo tutte con il cuore a Nizza.
Francesca

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