Mangiare a Zante: pillole di cucina greca.
Quando vivi all’estero ti capita spesso e volentieri di imbatterti in ristoranti che millantano di essere “italiani”, salvo poi cadere nei più banali errori. Dal momento in cui ti viene proposta la pasta come accompagnamento alla bistecca, ecco che, da buona italiana quale sei, le avvisaglie che siamo lontani dal nostro caro “made in Italy” crescono in modo esponenziale. Io amo la cucina greca dell’isola in cui vivo, fatta di sapori mediterranei, pomodori, verdure, pesce fresco, origano, timo e rosmarino che crescono selvatici.
È costituita da diverse tipologie di carne, dal pollo al maiale o all’agnello. Ho anche fatto pace con l’aglio e con la notevole quantità di olio di oliva, rigorosamente prodotto locale, che vengono sparsi come “se non ci fosse un domani”, ma invece il domani c’è e il tuo alito te lo ricorda… Diciamolo: cosa piace più di tutto alle persone nel mondo? Mangiare cibo italiano. La pizza e la pasta sono icone culinarie diffuse ovunque. E tra le tipologie di pasta più famosa cosa troviamo? Lei, la carbonara.
Mangiare la carbonara a Zante
Vivo a Zante da quasi due anni e sono stata a mangiare in tanti ristoranti, per lavoro o per piacere, e ho sempre speso del tempo per leggere gli ingredienti della carbonara. Se in Italia i puristi si lamentano della pancetta al posto del guanciale, sull’isola natia di Ugo Foscolo ho letto le combinazioni più strane. Tralasciando i pochissimi ristoranti che propongono la vera ricetta, la fantasia ha preso il sopravvento.
Allora via con la – banale – panna, alla quale ogni tanto si aggiungono prosciutto, funghi, aglio e/o cipolle, senza dimenticare poi il classico “cheese” che, se va bene, è parmigiano. Del pecorino non c’è che un’ombra, ma potrebbe anche essere una qualunque variante dalla dubbia consistenza, latte di capra compreso. Non ci sembra che manchi qualcosa? Ah giusto, le uova forse? Quante volte le persone hanno strabuzzato gli occhi di fronte al mio elenco della carbonara originale mentre pronunciavo la parola “uova”. Ma davvero? Eh, proprio così…
Bisogna anche dire però che non si deve fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono, oltre a ristoranti fedeli alla ricetta originale, ristoratori che, pur conoscendola, la adattano alle esigenze del turista medio non italiano. Questi, forse, non conosce ciò che si trova davvero all’interno della carbonara oppure gli va bene così, anche nella versione funghi e panna inclusa.
Parlando di pasta in generale, a Zante ho visto di tutto con i miei occhi e non solo ingredienti sbagliati. Come dimenticare il ragazzo inglese che chiede un coltello per mangiare un piatto di spaghetti alla carbonara? Un coltello per fare cosa esattamente? Semplice, per tagliare la pasta e mangiarla poi con il cucchiaio. Dopo aver assistito a questa scena, credetemi, uno alza le braccia, pensando che tutto sommato la panna non è poi così un abominio… Forse è una battaglia persa, soprattutto quando il suddetto piatto iconico romano viene servito bollente, con la besciamella, in una terrina di terracotta uscita direttamente dalle fauci del diavolo che si sta ribellando! E in Italia ci preoccupiamo solo del guanciale al posto della pancetta… Principianti!!
Mangiare a Zante: l’autenticità prima di tutto.
La verità è che mangiare italiano, italiano vero, a Zante è difficile ma non impossibile, anzi. Ci sono dei locali che hanno rigorosamente prodotti, ricette e personale italiani. Lì è il paradiso degli occhi, oltre che del palato. Io nel dubbio, la carbonara la faccio a casa con le uova delle galline dei vicini, pepe, pecorino e scendo a compromessi solo con la pancetta. Quando vivi all’estero e vuoi un piatto italiano, che ti manca, ti aspetti una certa tipologia di gusto e se viene disatteso ci rimani male e allora va benissimo mangiare cibo locale, buono tra l’altro. Meglio una “original moussaka” che una “fake carbonara”.
Concludendo…
Il mio consiglio agli italiani a Zante? Leggete le recensioni dei ristoranti se proprio non potete fare a meno di una carbonara durante la vostra vacanza. Ancora meglio: mangiatevela in Italia, assaporate invece il cibo locale, la carne, le verdure, gli aromi. Sorseggiate una bella birra fresca greca o un ouzo con ghiaccio e godetevi la vista di quel mare cristallino, in una terra satura di storia e cultura antiche. Il valore aggiunto di un viaggio è lasciarsi alle spalle i piatti che tanto amiamo nel nostro Paese natio per assaggiare quelli tipici della gente del posto. Zante è zona mediterranea, i sapori non si discostano poi così tanto da quelli con cui siamo cresciuti. Se proprio non ce la fate, poi, beveteci su: un bel brindisi fa sempre bene!
2 Commenti
Da bambina, lo ricordo bene, il mio piatto preferito erano i fusilli alla carbonara di mia mamma. Gli ingredienti erano uovo praticamente strapazzato, pancetta affumicata e cipolle decisamente ben abbrustolite, altro che caramellate dolcemente…
Non sarà stata la ricetta romana ma, davvero, mi riempivo cuore e pancia ogni volta che me la presentava.
Spesso, o almeno io la penso così, le ricette tradizionali sono fatte non solo per esser tramandate bensì per essere prese e stravolte, per regalarci ricordi ed emozioni di prima classe. Se, per esempio, io mi trovassi un piatto del genere, con tanto di besciamella, in quel di Zante, mi piace pensare che ricorderei piuttosto il tramonto sul mare, la brezza sul viso, il sole nel cuore.
A presto, Ileana! Un abbraccio
Io ho spesso associato il gusto di un piatto a un ricordo, una persona, un’emozione. Condivido con te che spesso il cibo sia una sorta di scusa per trasportarsi verso qualcosa che va oltre regalandoci un’esperienza a tutto tondo. E ogni tanto bisogna sganciare gli ormeggi delle consuetudini e abitudini e viaggiare anche attraverso il cibo verso nuovi orizzonti. Se vieni a Zante andiamo a mangiare la carbonara al forno!