Il matrimonio della mia amica Jing
Sono le otto di sera di un mercoledì qualunque, finisco di allenarmi in palestra e riprendo tutta la mia roba nell’armadietto, controllo il telefono e leggo un messaggio di Jing. Lei è una mia vecchia collega universitaria che, dalla Cina, si era trasferita a Napoli per studiare. Successivamente era tornata a vivere in Cina, a Xian, la città dell’esercito di terracotta.
Il messaggio è il seguente:” Ciao Emi, sei ancora single, giusto?”
Meraviglioso! Mi sembra di essere alla cena del 24 dicembre quando i parenti mi chiedono perché, neanche per quel Natale, non abbia portato un ragazzo e perché io non voglia pensare al mio futuro da genitrice!
Dopo questa riflessione tra me e me, decido di telefonarle. Le rispondo che sono sempre una zitella e lei è la persona più felice del mondo!
Ha un’amica single che può farle da damigella, yeahh!!!!!
Ed eccomi: dopo due mesi da questa telefonata, in viaggio per Xian, per fare da porta fedi alla mia amica.
Ho molta ansia, ho sempre avuto la febbre alta ai matrimoni di tutti i miei cugini, credo di essere intollerante alla frase:” per sempre felici e contenti”, ma soprattutto, ho paura che il vestito che dovrò indossare il giorno seguente non sia della mia taglia!
Sono una donna meridionale alla quale piace mangiare, molto formosa e il mio corpo non è proprio uguale a quello delle cinesine che hanno la retromarcia sia fronte che retro. Jing, però, su questo punto mi ha rassicurata:“faremo le prove la sera, i vestiti sono taglia unica e con i lacci dietro, si possono stringere”. “Mah, vedremo!”, penso io.
Arrivata a casa sua, mi ritrovo circondata da una miriade di familiari stupiti del fatto che parlassi e capissi il cinese e da tanti palloncini.
Si! Non potete capire! Abbiamo dovuto gonfiare tanti, tantissimi palloncini rossi con scritte romantiche, ed addobbare la sua camera.
Ho mandato la foto ai miei genitori e mio padre pensava fossi stata invitata ad un diciottesimo.
Iniziano già le prime stranezze!
La sera, quando tutti vanno via, rimaniamo io, le altre damigelle e la futura sposina.
Jing va a prendere un bustone e inizia a estrarre questi vestiti pieni di tulle e brillantini. Sono tutte emozionate e ridono come piccole oche. Io, all’angolo, le guardo interdetta.
Non sono brutti quei vestiti da damigella, sono solo enormi, pesanti e di un colore simile a quello delle meringhe!!!
Io sono stata fortunata. Il mio, sebbene fosse un po’ grande, è guardabile, mentre quegli delle altre sono: uno più corto delle gambe della ragazza, quindi sembrava che le si fosse rotta la lavatrice in casa; uno ha la cerniera rotta e la mamma di Jing ha deciso che il giorno seguente, prima di andare al ricevimento, glielo avrebbe cucito addosso; e l’ultimo è proprio l’antisesso.
Trascorsa la notte, ci svegliamo alle cinque ed inizia la fase trucco e parrucco.
Ci vengono regalate delle vestagliette di seta, molto stile santarellina/porellina. Facciamo tante foto durante le quali guardiamo la sposa, fingiamo di essere felicissime, corriamo (che poi me lo sono sempre chiesta: “perché si corre nelle foto dei matrimoni, dove si va???”), ci abbracciamo (ma io queste non le avevo mai viste se non 24 ore prima).
La sposa indossa tre abiti per la cerimonia. Il primo e il secondo sono bianchi, e l’ultimo è rosso. Con quello bianco molto pomposo si siede sul letto con le gambe incrociate come una divinità indiana.
Noi, nel frattempo, nascondiamo le sue scarpe dentro una teca di vetro chiusa a chiave e iniziamo a preparare tante prove di resistenza alla quali si sottoporrà la sposino ed i suoi amici.
Lo sposo, per poter avere il lusso di trascorrere tutta la vita con la sua donna, deve riuscire ad aprire la porta della stanzetta dove lei lo aspetta emozionata e desiderosa.
Niente è gratis in questo mondo!
Quindi, il futuro marito deve, prima di tutto, dare a tutte le damigelle tante buste rosse con dentro soldi, deve superare prove paradossali come ballare, essere picchiato con delle clave, baciare i suoi amici, fare delle flessioni e azioni varie. Onestamente, non ho ben capito perché questo poveretto debba essere umiliato davanti a tutti.
Comunque, solo e se troverà le chiavi ed aprirà la teca, potrà aiutare la sua amata ad indossare le scarpe e da questo momento potranno percorrere il cammino della vita insieme.
Finito il momento ludoteca, si assiste alla cerimonia del te’. Gli sposini bevono il te’ con i genitori della sposa, lui lo versa ai suoceri e promette di rispettare la loro figlia. Molto emozionante.
Dopo ciò ci si sposta tutti insieme a casa dello sposo dove, qui, è la sposina che serve il tè ai suoceri ed anche lei promette rispetto per tutta la vita.
Finiti tutti questi riti si va al ristorante, dove io speravo di farmi una mega abbuffata.
Invece no, anche qui dobbiamo correre, abbracciarci, essere felici ed in posa per fare le mille mila fotografie. Finito ciò, io speravo sempre di mangiare,… ma no! C’e’ la sfilata!
Sì, una lunghissima passerella su cui entrambi i genitori della sposa, questo mi è piaciuto molto perché differente dal matrimonio italiano, accompagnano la figlia e la consegnano al futuro marito.
Poi, sfiliamo noi damigelle e paggetti, facciamo discorsi dove ammettiamo di nostra spontanea volontà (ci e’ stato imposto dal wedding planner) di essere felici di conoscere Jing ed il suo uomo e che sono ragazzi pieni di ottime risorse.
Va bene, finito questo momento d’imbarazzo si mangiaaaa!… Noooo! Vengo a scoprire che noi, in quanto damigelle e paggetti non possiamo mangiare con gli altri invitati. Noi siamo speciali, dobbiamo aspettare che tutti finiscano di mangiare e recarci in un’altra sala per mangiare soltanto con gli sposini.
What?????? Abbiamo pranzato alle cinque del pomeriggio!
Sono veramente grata al ragazzo del bar del ristorante: per disperazione, durante l’attesa, sono andata a prendere un caffè e mi ha regalato due biscottini. Grazie ragazzo del bar!
Credo che ricorderò con piacere tale giornata, molte cose sono differenti dai matrimoni italiani, e’ proprio vero: “paese che vai, usanze che trovi”.
Auguri Jing e Man!
Chi sono
7 Commenti
Bellissimo …anzi bellissima esperuenza leggere le tue ” avventure” mi affascina e mi piace brava
Grazie mille Rosa ♥️
Ahaha geniale!
Mi sono sentita meringa e ho sofferto una fame pazzesca…
Viva gli sposi sempre e dovunque!
Ahahaha una meringa affamata 😝
Si! Ho anche avuto la notizia che adesso aspettano una bimba 👶🏻
Perfetto, hai portato fortuna!
Proprio ieri parlavo con una collega pachistana che mi ha illustrato un loro matrimonio. Anche da loro lo sposo deve affrontare varie prove per conquistare la sposa. E si prepara dei regali da offrire alle damigelle in caso non riuscisse a superare una o piu’ prove. Questi regali possono anche essere molto sostanziosi. Lei mi parlava dell’ equivalente di 1000 euro in contanti, un paio di orecchini e un braccialetto con delle belle pietre di valore. Insomma le damigelle sono quelle che be escono vincitrici 😊
Ebbene sì! Ma io lo seppi solo dopo. Fui l’unica a non prendere nemmeno una busta 😭