I primi luoghi che bisogna assolutamente abbandonare espatriando sono i “luoghi comuni”: cosi’ come l’Italia per molti stranieri e’ “mafia, pasta pizza e mandolino”, ogni paese ha i suoi…
Basti leggere i commenti che a volte si trovano su facebook o le becere dichiarazioni di Donald Trump. Oppure, come mi e’ recentemente capitato dopo l’intervista pubblicata su “il fatto quotidiano”, dove racconto la mia esperienza di espatriata in Messico con mamma ottuagenaria affetta da demenza senile…. leggendo con stupore e rabbia lo stupidario di luoghi comuni tra le righe dei commenti dei miei “compatri-di-oti” che si riassumono con:
“Cosa sei andata a fare in Messico che e’ un Paese povero, pericoloso e terzomondista?”, oppure ” non vorrai farci credere che il Messico e’ il Paese di Bengodi, dove la gente sparisce, viene ammazzata o emigra negli Stati Uniti perche’ fa la fame…”
Per prima cosa devo sfatare un luogo comune: Il Messico non e’ un Paese sudamericano, ne’ centroamericano… bensi’ nordamericano, come Stati Uniti e Canada.
Ed e’ ormai molto piu’ simile a questi ultimi che non ai Paesi latinoamericani , purtroppo per certi versi.
Altro luogo comune da sfatare: il Messico e’ povero e terzomondista.
Se a causa di retaggi culturali puo’ essere ancora considerato per certi versi “terzo mondo”, di certo non e’ un paese povero, al contrario, e’ un paese ricchissimo: di cultura, di metalli e minerali preziosi, di petrolio e produzioni industriali. Lavoro ce n’e’ per tutti, la disoccupazione e’ attualmente ai minimi storici ed e’ molto piu’ bassa che in Italia, e persino Stati Uniti…
I Messicani non sono poveri, lo sono le minoranze etniche, ovvero i pochi indigeni sopravvissuti che vengono sottopagati e sfruttati, come in ogni paese del “primo mondo”.
Quelli che passano il confine, rischiando la pelle come “illegales” , per andare a lavorare negli Stati Uniti, non lo fanno perche’ altrimenti morirebbero di fame, ma perche’ con quello che guadagnano in un mese al “otro lado” in dollari, mantengono la loro numerosa famiglia per un anno e, dopo qualche anno, se non sperperano in alchool e vizi, tornano in patria e si costruiscono la casa o mettono su un’impresa.
Altro mito da prendere con le pinze: il Messico e’ pericoloso
Non dico non lo sia… ma lo e’ quanto se non meno molte citta’ Americane ed Europee…
Certo, se si gira soli, di notte, vestiti in modo appariscente, magari con costoso smartphone o macchina fotografica digitale in bella vista, in alcuni quartieri malfamati di Citta’ del Messico, o Guadalajara, puo’ capitarti che ti rapinino. Ma, sinceramente, succede la stessa cosa in certi quartieri di Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova. A me personalmente qui in Messico da 3 anni non e’ ancora successo niente, ho persino dimenticato la mia macchina fotografica, con carte di credito e cellulare in un ristorante e li ho ritrovati… viaggio tranquillamente in metropolitana e sui mezzi pubblici, anche quando vado a Citta’ del Messico (con i suoi 25 milioni di abitanti…) dove trovo persino scompartimenti riservati alle donne per evitare molestie… e dove poliziotte donne regolano salita e discesa per evitare sgradevoli spintoni e sovrafollamenti.
Poi, se ficchi il naso o ti metti in affari sporchi o hai a che fare con traffici illeciti, be’… te le vai proprio a cercare! Ed una cosa e’ certa e non e’ un luogo comune: i narcos esistono e non hanno scrupoli.
Come la camorra o l’andrangheta in Italia.
Poi ci sono i luoghi comuni al contrario… ovvero che in Messico sia tutto lecito, che basti allungare qualche dollaro di mancia per ottenere qualsiasi cosa. Che si possa vivere da nababbi con “pochi euri”…
Niente di piu’ falso: bisogna rimboccarsi le maniche come in qualsiasi altro Paese e la burocrazia e’ a volte snervante, si puo’ vivere discretamente con una pensione Italiana, grazie al cambio favorevole, ma in alcune zone molto turistiche, tipo Riviera Maia, Los Cabos, alcune spiagge del Pacifico, ornai la vita costa quasi come da noi.
Mentre nei luoghi meno battuti si trova ancora una casa di 3 locali in affitto a 200 euro al mese, un pasto al ristorante costa 8 euro, un taxi in citta’ per un percorso medio 3 euro.
Che i Messicani siano pigri, e facciano lunghissime “siestas” e’ poi davvero una leggenda metropolitana: lavorano piu’ di noi, alcuni fanno doppio o triplo lavoro, fanno pochissime vacanze… magari poi hanno poca attenzione al dettaglio e non eccelleno nello zelo…. ma e’ piu’ per pigrizia mentale che fisica.
Quindi, se intendete emigrare o visitare il Messico, abbandonate tutti i luoghi comuni, che in valigia non c’e’ spazio per loro.
2 Commenti
Buonasera!
Prima di tutto mi congratulo con lei, ha fatto un articolo davvero stupendo! Sono un ragazzo messicano e ho vissuto 18 anni in Italia. Ho spiegato non so quante volte ciò che lui ha scritto qui, e purtroppo solo pochi hanno capito e altri ignorano e vogliono ignorare! Grazie a persone come Lei fanno la differenza, ce ne vorrebbero di più!
Grazie mille ancora per questo articolo!
Lo condivido su Facebook 🙂
Grazie… bellissimo articolo
Io vivo a Playa del Carmen da un anno e mezzo e sono innamorata del Messico con tutti i suoi alti e bassi???