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Parigi: Intervista a Michela Murru e la teoria di Gordon.

di Cristina Basile

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Parigi: Intervista a Michela Murru e la teoria di Gordon.

Apro la prima collaborazione con questo sito web parlandovi della  musicista Michela Murru e sulla teoria musicale di Edwin E. Gordon.

Edwin E. Gordon diceva che il potenziale musicale non è mai alto come al momento della nascita e che inizialmente il rapporto dell’individuo al suono è corporeo. La sua teoria dell’apprendimento volgerebbe al recupero di questa capacità di pensare la musica, persa con l’arrivo della notazione.

Poche le strutture che in Italia propongono questo tipo di propedeutica musicale e pochi i musicisti curiosi di formarsi al metodo Gordon …eccezione fatta per una ragazza.

Incontro Michela Murru durante la festa di compleanno di un’amica.

Stanche ed entrambe in gestazione di sempre più meravigliosi progetti ci mettiamo a parlare circondate da musica e focacce pugliesi.

Michela mi parla animatamente, dai suoi grandi occhi verdi, del suo amore per la musica e di tutti i progetti che le frullano per la testa.

Quattro gli anni collezionati finora a Parigi, nove quelli di studio del violino e molti di più quelli di studio del canto lirico.

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Gli altri amori di Michela sono per gli albi illustrati (specialmente quelli di Beatrice Alemagna) e per i bambini, tanto da scegliere più tardi un percorso universitario in scienze dell’educazione nonché da animare degli ateliers di lettura a Parigi con l’associazione culturale “Fare e Parlare”.

Sbarcata a Parigi con l’intento di passare le audizioni di canto dell’atelier lirique e di coro dell’Opera Bastille, Michela si rende presto conto che la riuscita in un ambiente dorato ma severo come quello dipenda, oltre che dal talento personale, anche dall’allineamento delle stelle il giorno dell’audizione.

Annoiata da alcuni insuccessi e dalla superficialità di chi getta troppo facilmente i curricula perché « Mademoiselle… ne arrivano 40 al giorno » Michela non si da per vinta e continua la ricerca di strutture interessate a quello che in Francia chiamano “éveil musical” o propedeutica musicale come teorizzata appunto da E.E. Gordon e per cui lei aveva iniziato a formarsi in Italia.

Al suo arrivo a Parigi tra le varie difficoltà burocratiche comuni a tutti gli espatriati si sommano i vicini di casa che, dopo un pomeriggio passato ad esercitarsi col violino, intimano su bigliettini di carta la nostra Michela a suonare altrove.

Qualche giorno dopo il nostro incontro fatto di musica e focaccine pugliesi le stelle iniziano a muoversiun canestro non andato a buon fine con l’ultimo cv inviato fa sì che Michela ottenga un posto da insegnante di propedeutica musicale in una scuola privata di musica così da permetterle di mettere in pratica le sue competenze e sviluppare quelle che acquisirà durante la formazione nazionale del metodo Gordon.

Pochi giorni dopo, per frequentare le sale di musica della Citè Universitaire a cui i vicini l’avevano invitata, dalla porta di ingresso, Michela vede inaspettatamente entrare Sonia Prina, cantante lirica di cui la nostra eroina è fan sfegatata.

L’ultima soddisfazione è la corale italiana alla Sorbonne 3, creata sotto iniziativa di Michela che di questa è da qualche giorno ufficialmente la direttrice.

Tenevo a mettervi a parte di questo pezzettino di storia perché avevo voglia di lieti fini e perché la vicenda di questa ragazza è assai emblematica, anche se ristretta alla realtà dei musicisti, di alcune delle difficoltà che pesano su chiunque lasci il proprio paese per seguire una passione e farne un mestiere.

Ultime e non meno importanti ragioni sono invogliarvi a saperne di più sul metodo Gordon dandovi il sito di una delle sedi italiane di riferimento https://www.aigam.it e a mettervi in contatto con la forza di questa musicista che ha sormontato l’allineamento stellare, qualora voleste far parte della sua corale.

violinista

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