Le relazioni umane sono la cosa più affascinante e complicata che ci sia.
Il livello di “difficoltà” dipende dal nostro approccio nei confronti dell’altro.
Possiamo evitarle, ma non possiamo fare finta che non esistano.
Non scegliamo le relazioni familiari e, il più delle volte, neanche quelle professionali: ma quelle di amicizia e di coppia sì.
Da quando vivo all’estero, ho tagliato drasticamente le mie amicizie.
In generale ho pochi amici con la A maiuscola. Più uomini che donne. Tante conoscenze.
Da poco sono ritornata alla stabilità, almeno in termini di dimora fissa, e mi sono resa conto di come è cambiata la mia attitudine nei confronti delle relazioni interpersonali.
Viaggiare mi ha aiutato ad aprirmi con le persone, eppure adesso mi sembra difficile instaurare rapporti senza doppi fini. In particolare mi riferisco alle relazioni uomo-donna.
Non uso social networks per conoscere gente del sesso opposto, né Apps come Tinder o Meetic, che ultimamente spopolano.
Se fossi iscritta a uno di questi social, gli uomini interessanti che ho conosciuto negli ultimi tempi sarebbero stati scartati drasticamente.
Mi rivolgo a tutti gli uomini e, indirettamente, alle donne, affinché non aspettino il principe azzurro. Non esiste.
Se da bambine abbiamo superato il trauma di Babbo Natale, possiamo superare anche questo.
LETTERA SEMI-SERIA ALL’UOMO CHE VERRÀ. PERCHÉ SEI IN CAMMINO, VERO?
Caro UOMO,
Non mi interessa la tua nazionalità, la tua lingua, la tua razza, la tua religione. Fammi solo il favore di avere un nome che sia facile da pronunciare.
So quanto sia difficile concentrarsi e quanto, in generale, gli uomini ritengano prolisse le donne. Quindi cercherò di sintetizzare quello che voglio dirti in 3 fasi. Tu leggi fino in fondo.
FASE 1: APPROCCIO
1) Proprio tu, che magari stai leggendo, se in qualche modo sei arrivato a me tramite “la rete”, avrai quasi sicuramente passato ai raggi X il mio profilo, quindi cerca un argomento di approccio non banale. A un “Ciao, come stai?” risponderò con un “Bene, grazie.” Sarai punto a capo.
2) Se ti rispondo, non vuol dire che sono interessata a te, o a chattare con te. Può essere cortesia. Se ti dico che non mi piace chattare, non insistere. Se sei a “due passi da me” e vuoi conoscermi, chiedimi di vederci. Il famoso caffè funziona sempre. Hai la fortuna che per me “I due passi” hanno un raggio chilometrico abbastanza ampio.
3) Evita nomignoli come “bellezza”, “dolcezza”, “tesoro”, “piccola” o via dicendo… mi viene l’orticaria. Se ci sarà una FASE 2, allora ne potremo riparlare. Ho un nome e mi piace, quindi usa questo e non ti sbaglierai.
4) Sappi che non sono alla disperata ricerca di una relazione e non sento il ticchettio dell’orologio biologico, avrà la batteria scarica, perciò rilassati. Mi sono resa conto che i periodi migliori della mia vita sono stati quelli in cui ero single, quindi devi avere davvero qualcosa di speciale per farmi cambiare idea.
FASE 2: CONOSCENZA
5) Non sono il tuo modo di vestire, il tuo lavoro, la tua auto o i tuoi possedimenti a impressionarmi. Sii te stesso, con i tuoi calzini colorati o monocromatici. Ama il tuo lavoro e, se non ti piace, fai qualcosa per cambiarlo. Non mi interessa un maniaco del lavoro che rimanda ciò che è vita. Se l’auto non ce l’hai non mi importa, se sei disposto a camminare pur di vedermi.
6) Non prenderti troppo sul serio, la vita alle volte è già pesante così. Goditi la leggerezza dell’essere, continua a guardare il mondo con gli occhi di un bambino e gioca. Troverai una compagna di giochi. Ti consiglio la lettura di “Il Piccolo Principe”, grande capolavoro scritto per gli adulti ma non si sa per quale ragione venduto nella sezione bambini.
7) Parliamo di sesso. Anche tu sei tra quelli che sono turbati se una donna ti dice “voglio fare l’amore?” Capisco che il sesso sia ancora un tabù in molte culture ma, suvvia, un po’ di apertura mentale. Anche perché, se non solletichi la mia curiosità, non otterrai nulla. Salvo che ci sia tra di noi chimica allo stato puro, per il resto è tutta una questione di allenamento.
8) Non mi posso sognare cosa ti passa per la testa, quindi sei pregato di esprimere con parole chiare quello che vuoi, senti o provi. Non ho ancora il dono della chiaroveggenza. Capire una persona è un’impresa ardua, alle volte non mi capisco neanch’io ed è tutta la vita che convivo con me stessa. Se facilitiamo la comunicazione, sarà più facile arrivare alla FASE 3.
FASE 3: RELAZIONE
9) “Metà della mela”, “Dolce metà” “Media Naranja”, “Cara-metade”, “Better Half”, “Moitié”. A me questa cosa dell’altra metà mi sembra una stupidaggine. Sono intera, per mia fortuna, e non penso che la mia vita si possa completare stando con qualcuno, forse migliore. Preoccupati di avere una tua vita e, se vuoi, mescoliamola per fare una macedonia. Ma niente mela perché sono allergica.
10) Sono vittima della “sindrome da Crocerossina” ma mi sono stancata della parte. Tutti abbiamo un passato, qualcuno più tortuoso di altri, in fatto di relazioni. Cerca di essere positivo verso il futuro. Non credo nel “Per Sempre” ma questo non vuol dire che non si possano fare progetti. Anzi, io sono un vulcano di idee.
11) Sono per la parità dei sessi: quindi, se io ho imparato a cambiare una lampadina e a usare il trapano, tu dovresti essere in grado di badare a te stesso e non pensare che io mi sostituisca a tua madre.
12) Se, per qualche ragione, ti sei perso in chissà quale parte del mondo, mandami la posizione con il GPS, perché i segnali di fumo ancora non so riconoscerli. Al contrario di quanto si dica sulle donne, ho un ottimo senso dell’orientamento.
Non ti aspetto, ma quando arrivi spogliati.
Spogliati del tuo passato, delle tue paure e di tutte le pressioni sociologiche che vertono sulla coppia.
Io sono diversa da tutte le altre e anche tu.
Sii fiducioso.
Lasciami arrivare fino alla porta del cuore e spalancala, perché io possa entrare.
Chi sono
SAN VALENTINO
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15 Commenti
Mi piace la fine del tuo articolo e spero trovevrai qualcuno che comincio da zero con te senza str…egonerie del passato. Maa occhio che la differenza culturale esiste ed e’ parte del gioco, anche tra un palermitano e un milanese. Accettala a braccia aperte!
Grazie Laura.
Ho sempre avuto relazioni con uomini italiani. Adesso sono prontissima ad accettare una differenza culturale considerando che la stessa non ha mai dato frutti positivi.
Wow letto tutto d’un colpo. Adesso ne arriveranno a centinaia dopo questo bel manifesto, tienici aggiornata.
Hahaha. Ne basta uno.
Bellissimo. L’ho proprio “sentito” e lo condivido
Vale, ma l’hai già trovato il tuo lavoro “libero”….. la scrittrice. Spero di leggere ancora tanto altro.
Grazie Mori. Quindi scambio numeri per lettere? Ci sto provando. 😉
Semplicemente… meraviglioso. Condivido soprattutto la parte in cui dici che non sara’ il lavoro che fa o i tipi di vestiti che porta a fare colpo, ma il semplice fatto di essere se stesso. Conosco molte donne che hanno una lista di requisiti indispensabili nell’uomo “ideale”, e molto spesso lavoro e abbigliamento figurano tra questi. Io credo che altre cose dovrebbero avere la priorita’, ad esempio condividere dei principi di vita.
L’importante che sulla tua lista ci siano i requisiti che vanno bene a te. 😉
Complimentoni davvero.
i calzini , questo oggetto affascinante , soprattutto con le …flip flop!! ( e qui immagina l’emoticon con l’occhiolino )
Fantastica!!! Me le segno!!!
Ps: Ma il tuo blog e’ chiuso?
Ciao Monica, è ancora on-line ma da tanto che non scrivo perché sono impegnata in altri progetti .
Non sono riuscita a entrarci, mi diceva solo error 🙁