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Oktoberfest: un popolo in pantaloni di pelle e grembiule

di Marina Chiericato

– Sei gia’ stata al Wiesn?

– Dove?

– Al Wiesn

– Wiesn?

Con faccia da compatimento – Ma sì, l’Oktoberfest!

– Ah sì! L’anno scorso?

– Ma no, quest’anno. Hai visto? Hanno recintato tutto e un Mass, il bicchiere da litro tipico bavarese, costa 11 euro.

Ecco, questa è la conversazione tipica che si sente in questi giorni per le strade di Monaco.

Conversazione che io, povera forestiera ignorante, mi sono trovata a fare con i miei colleghi di ufficio.

Perchè l’Oktoberfest è sì un evento, ma soprattutto lo è per gli abitanti di Monaco.

Al Wiesn, e non chiamatela Oktoberfest per favore che si capisce subito che siete stranieri, ci si va più volte.

In pausa pranzo, per l’aperitivo, a cena; con gli amici, la famiglia, i colleghi.

C’è sempre un motivo per andarci.

Certo che il Mass a 11 euro, quando normalmente fuori costa 8,5 è una bella spesa.

A fine agosto ho incontrato il mio dentista.

Tutto bene le vacanze, gli ho chiesto.

Ah no sai, non sono ancora andato. E io ingenua: ma sì a settembre e’ piu’ bello andare in vacanza.

E lui: ah no, adesso non c’è il mio collega in vacanza, poi sai, c’è il Wiesn. Andrò in ottobre.

Ma ti pare che non vanno in vacanza perché c’e’ il Wiesn?

Dunque, in questo post cercherò di raccontarvi come si affronta l’Oktoberfest da stranieri che cercano di fare della Baviera la propria casa.

Anzitutto: com’è che si chiama Oktoberfest se poi comincia a metà settembre?

Già mi pare che non partiamo bene.

In realtà, in origine, l’Oktoberfest si svolgeva in ottobre.

Dice la leggenda che, nell’ottobre del 1810, il principe della Baviera celebrò il suo matrimonio.

Tutta la popolazione di Monaco fu invitata all’evento.

La festa fu talmente bella che i sudditi, anche l’anno successivo, chiesero al re di celebrare una festa per l’anniversario di nozze.

E, così, prese il via quest’evento che è ormai parte consolidata della cultura bavarese.

Forse non tutti sapete che Monaco si trova a 530 metri di altezza e questo, nonché la sua vicinanza alle Alpi, le conferisce un clima un po’ montanaro.

Per diversi anni il Wiesn si è svolto sotto la neve e a causa di questo si e’ deciso di anticiparlo alla metà di settembre.

Non che questo garantisca un clima buono – oggi, metà settembre mentre scrivo questo post, abbiamo 10 gradi con vento e pioggia, nonché caloriferi accesi – ma almeno speriamo di evitare la neve. Primo punto chiarito.

Ma perché si chiama Wiesn?

Wiesen in tedesco, lingua che conosco perfettamente :-O  (seguirà magari post su questo tema), significa prato.

In pratica, a due passi dal centro di Monaco c’è un prato enorme, un po’ spelacchiato, dove per due settimane, in settembre, viene allestita l’Oktoberfest.

Vi vengono costruite delle tende più o meno grandi, o delle strutture di legno, all’interno delle quali trovano posto i tipici tavoloni di legno con le panche e il palchetto per l’orchestrina che, rigorosamente, non può mancare.

Intorno, viene allestito un grande Luna Park.

Ruota panoramica, stand per tirare le palline e vincere l’orsetto di peluche, zucchero filato e brezen.

Una festa di paese, in pratica.

Le tende sono, di solito, gestite dai produttori di birra.

Monaco e dintorni ne vantano ben 8, di cui alcuni risalenti al 1200, come Augustiner e Franziskaner, ad esempio.

Quindi, nella tenda Augustiner troverete solo la sua birra. Se volete Paulaner, altra tenda.

Alcune tende hanno una capacità anche di 10.000 persone (vi immaginate la confusione?), altre sono più vivibili.

Chiaramente, le più piccole sono le più ambite e i tavoli vengono prenotati già a febbraio.

Se volete sedervi dentro, che è meglio soprattutto se piove, vi tocca andare nelle tendone.

Al Wiesn si mangia anche, e non si beve solo birra ma anche vino, cocktail e analcolici.

C’è però una condizione: al Wiesn, nella maggior parte delle tende la birra è servita solo in Mass, cioè solo in bicchieri da litro.

Cosa? Che a me nemmeno piace la birra, per berne un litro mi ci va un pomeriggio, poi si scalda, ma un bicchiere 0.3 non si può avere? Guai! L’anno scorso ho preso l’Hugo, un cocktail con prosecco, menta e holunder (non chiedetemi cos’è, tipo uno sciroppo dolce tratto da qualche pianta).

Giusto qualche piccolo numero per capire di cosa parliamo:

  • 7 milioni di litri di birra (in due settimane)
  • 7 milioni di visitatori (ragazzi non bevete niente, solo 1 litro di birra a testa)
  • Si consumano 280.000 salsicce o wurstel e 75.000 stinchi (povere bestie…)

Ma in pratica, cosa si fa dentro queste tende?

L’anno scorso siamo andati all’ora di pranzo in una tenda piccola, invitati da amici che avevano un tavolo.

Ci siamo seduti, abbiamo ordinato da bere e da mangiare e poi, dopo, l’orchestrina ha iniziato a suonare le tipiche canzoni da Oktoberfest di folk bavarese.

Tempo 10 minuti e la gente era in piedi sulle panche a cantare e ballare.

Premetto che non erano ancora ubriachi e che avevano l’età e l’aspetto di gente per bene.

Non si trattava insomma dei soliti studenti partiti in camper da Milano al solo scopo di ubriacarsi all’Oktoberfest.

Ma tant’è, questo si fa al Wiesn.

Va avanti così fino alle 17 quando, per fortuna, ti buttano fuori perché poi, dalle 18, comincia il turno serale che e’ quello impegnativo.

Non bevendo birra, per le meno non in quelle quantità, e non parlando ancora tedesco, è stato per me un evento piuttosto noioso.

Interessante dal punto di vista antropologico ma, magari dopo due ore, andare a fare altro sarebbe stato meglio.

Ma che fai, vai all’Oktoberfest, paghi un Mass 11 euro e ci stai solo due ore? MA CHE SEI MATTA?

La cosa più interessante è come sono vestiti i locali.

Rigorosamente in costume tradizionale, il che significa Dirndl e Lederhösen.

Il Dirndl e’ un vestitino stretto in vita con gonna ampia, corpetto (e tette più o meno in vista), e grembiulino tono su tono sopra la gonna.

I  Lederhösen (che tradotto significa pantaloni di pelle) sono appunto i tipici pantaloni di pelle con bretelle tirolesi, abbinati a camicia a quadrotti e calzerotti di lana.

Detto così:  una carnevalata.

In realtà loro ci tengono molto, non si va al Wiesen vestiti normali, giammai!

Le ragazze, spesso, indossano il Dirndl quando si sposano al posto dell’abito bianco, e dirndl di seta possono arrivare a costare anche 1.000 euro.

I Lederhösen sono dei bei pantaloni di pelle, che noi non metteremmo mai, che non vengono di norma mai lavati (eh si sa, la pelle mica si sporca) e costano intorno ai 150/200 euro.

Come accennavo prima, il tedesco è un po’ braccino e devo dire che, su questo tema, lo sono anche io! Di conseguenza, questi costumi mica si comprano nuovi…

Ma ti pare che spendo 1.000 euro per comprarmi un vestito per andare all’Oktoberfest?

No, si comprano usati, of course.

Per imparare il tedesco, vado una mattina alla settimana ad aiutare in un negozio second hand di Monaco, il cui ricavato è destinato a sostenere progetti umanitari in Africa.

Dal 28 agosto fino al prossimo 2 ottobre  (il Wiesn finisce il 3 ottobre) il negozio si trasforma in punto vendita esclusivo di abiti per Oktoberfest.

Nel senso che la povera sciura che cerca i vestiti per il bambino, o una gonnellina per una serata speciale, o la borsa in super offerta, deve ripassare fra un mese…

Il primo giorno al negozio hanno incassato 5.000 euro. Considerate che l’incasso di un giorno normale e’ di 300.  i proprietari sono andati a casa alle dieci di sera per riuscire a mettere tutto di nuovo a posto per il giorno dopo.

Un delirio.

Le prime tre settimane sono dedicate ai  locals, le successive due sono  per i turisti (e che vuoi andare al Wiesn vestito normale?).

Quindi, non avete più scuse, e non presentatevi in jeans e magliocino blu.

L’altro giorno è arrivata una signora con taglia extra large che mi ha detto: devo trovare un  Dirndl assolutamente!

E, davanti alla mia faccia perplessa, ha replicato  sconsolata: mi serve per lavoro.

Alla fine l’ha trovato e, devo ammettere che non le stava neanche male.

Già sento la domanda: ma te ce l’hai il Dirndl o no?

In verità, ho pensato di comprarlo, ma poi non ce l’ho fatta (…e dai, se non ti senti a tuo agio poi sembri veramente una squilibrata).

Però, ho comprato un gonnone stile tirolese, rosa, usata, a 14 euro; una blusa bianca con manica a sbuffo anche quella tirol style a 7 euro e il grembiule.

VUOI MICA ANDARE AL WIESN CON I VESTITI NORMALI, NO?

 

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10 Commenti

Solare 01/10/2017 - 02:22

Proprio carino e interessante questo tuo post. Soprattutto per una come me che non beve birra, non è mai stata a Monaco e che si è sempre chiesta cosa fosse veramente questo evento. Adesso che ne so qualcosa continuerò ad evitarlo ma se non altro con più consapevolezza ! ?

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marina chiericato 02/10/2017 - 09:07

Grazie! Ma no dai, anche a me non piace la birra ma l’evento merita una visita, magari senza andarci apposta…..E Monaco e’ molto carina!

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Alessandra 01/10/2017 - 09:57

Vivo a Monaco da circa 10 anni, il tuo articolo e’ molto carino! Io alla Wies’n ci andavo (da qualche anno ho smesso) ma odiando la folla, non piacendomi particolarmente la birra, non mangiando carne e non divertendomi al luna-park francamente mi sembrava una perdita di tempo e denaro. Pero’ ero sempre vestita correttamente, Lederhosen o Dirdnl, e alla fine un giro sulla Kettenkarussell, che era l’unica giostra che non mi faceva andare in panico, lo facevo. Alla fine mi piaceva anche andare nella tenda di Käfer per un Kaffee mit Kuchen, dove la tazza in cui bere la puoi scegliere e portare via. Ne ho una piccola collezione e ci bevo il caffelatte del mattino. Ah, e l’Holunder e’ il sambuco, e lo sciroppo da te citato si fa coi fiori. Consiglio anche la marmellata di Holunderblüten, e’ molto buona!

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marina chiericato 02/10/2017 - 09:11

Grazie della suggestion, Käfer non lo conosco, magari ci faccio un salto prima che chiuda, bella l’idea della tazza. Si marmellata di sambuco buonissim, la mangiavo sempre in Valtellina

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Arianna Denti 01/10/2017 - 09:58

Ciao Marina come mi sono ritrovata nel tuo articolo ?. Spettacolare

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marina chiericato 02/10/2017 - 09:15

ahahaha grazie!!

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Fabiana 01/10/2017 - 14:27

Ciao Marina!
Brava molto divertente !!!
Io il il vestito c’è L ho!!
L holunder e’ il sambuco
A me l Hugo piace tantissimo :)) – aspettiamo la seconda puntata sui mercatini di Natale ! Baci

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marina chiericato 02/10/2017 - 09:17

Ciao Fabiana, grazie! L’anno prossimo allora vieni a Monaco che andiamo insieme all’Oktoberfest e facciamo un figurone. E ci beviamo un bell’Hugo!

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Ale 01/10/2017 - 14:38

Si chiama “Lederhosen” 😉

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marina chiericato 02/10/2017 - 09:20

Sorry! E’ che vedo Umlaut ovunque

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