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Un origami sul volo per Dublino

di Roberta Lista
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Sono arrivata esattamente 14 giorni fa.

Sembrano pochi ma la sensazione è che in ogni singolo giorno sia successo quello che ad una persona normale accade in una settimana.

Ho lasciato il lavoro appena 10 giorni prima della partenza e ho affrontato il lungo viaggio verso casa mia in autostrada, da sola, per la prima volta. Mi sono sentita fiera di me stessa: sapete, l’autostrada è sempre stata una delle paure più grandi per me che ho sempre vissuto in campagna. Una specie di entità con una vita tutta sua che ti inghiotte e ti costringe ad andare sempre dritto e non sbagliare mai corsia, non sbagliare mai l’uscita.

Tuttavia mi sono detta: come posso pensare di affrontare il viaggio verso Dublino se non dimostro a me stessa di potercela fare?

Ebbene è stato ridicolmente facile. Nella mia testa mi ripetevo la frase che ho trovato scritta nella homepage di questo sito:

“Il bello delle donne è che hanno paura,
ma alla fine trovano il coraggio di fare tutto.”

Il ritorno a casa dopo il viaggio in autostrada

Quando sono arrivata a casa, i tempi erano talmente stretti che non ho potuto godere appieno dei pochi giorni passati insieme alla mia famiglia dopo quasi un anno di assenza.

Ci siamo goduti, però, le luci di Salerno, i pranzi e le passeggiate. Ho ascoltato con orecchio attento i racconti di generazioni passate, storie di onore e vergogna, coraggio e miseria. Come potevo trovarle noiose solo qualche anno fa?

Ho visitato luoghi che adoravo, paesaggi che sono stati miei e che per anni ho dato per scontati, così come le attenzioni di mia madre, le buffonate di mio padre. Ogni tanto mia madre tratteneva a stento le lacrime: “Non potevi rimanere qualche giorno in più?”

Non potevo dirle che, prima partivo, prima risolvevo tutti i problemi burocratici che questo espatrio comporta. Di conseguenza meno tasse pagate in Italia, più tempo per trovare un lavoro, una casa, prima di finire i pochi soldi che mi rimanevano dal lavoro appena lasciato.

Lasciare i miei genitori all’aeroporto è stata dura. Ai miei occhi li vedevo divorati dalle preoccupazioni, improvvisamente invecchiati.

La sola cosa che non mi ha fatto crollare è stata partire con la speranza di trovare condizioni lavorative tali da garantire di poter tornare a trovarli con il cuore sereno. Un contratto, uno stipendio dignitoso, delle ferie. Tutto quello che un Lavoro può offrire, non solo doveri ma anche diritti.

E’ stato con questo pensiero che ho trattenuto le lacrime fino a che non sono entrata nel Gate B12, dove finalmente mi sono lasciata andare.

Il volo e l’origami

Dopo l’entrata nel gate tutto è accaduto velocemente, tanto da non lasciarmi il tempo di pensare. L’aereo si è staccato da terra e con esso il carico di ansia che mi portavo dietro dalla preparazione alla partenza.

Non saprei dire quante volte ho anticipato quel momento nei miei sogni, nei 6 mesi precedenti. Mentre l’aereo accelerava e si alzava con il consueto senso di vertigine, mi sembrava di diventare leggera. Sotto di me le nuvole si trasformavano in un tappeto di soffice ovatta a chilometri di distanza. Era fatta, ero partita.

Mi stavo ancora riprendendo dal decollo quando uno steward si è avvicinato chiedendomi, con fare cortese, conferma del mio nome. Ho annuito sorridendo e lui mi ha recapitato un origami a forma di ninfea, un diario scritto a mano e dei biscotti fatti in casa.

Nella lettera nascosta dentro l’origami ho trovato racchiuse parole di Forza, Coraggio, Speranza. Parole sincere, che nascondevano preoccupazione per il futuro ma anche ottimismo, fiducia e amore.

Il mio compagno ha fatto in modo che ricevessi tutto questo prima di raggiungerlo, poco dopo che il mio cuore si era sollevato insieme all’aereo.

E’ stata un’ emozione indescrivibile.

Il diario raccontava la sua vita da expat in attesa del mio arrivo. Parole che si possono specchiare tra le pagine di questo sito e che accomunano tutti coloro che vivono fino in fondo questa decisione difficile, lontano dai propri affetti e dalla propria terra. Donne o uomini, italiani o stranieri, poco importa.

Quando finalmente l’ho visto in fondo al corridoio dell’aereoporto ci siamo abbracciati a lungo, in silenzio.

Da qui comincia ora la nostra nuova vita.

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12 Commenti

Giuseppina 31/01/2018 - 07:46

Che bello leggerti Roberta .. vedrai quante sorprese ti darà l’Irlanda e quante emozioni . Io sono qui dal 2005… se mai ti andasse di prendere un tè assieme contattami pure .. mi trovi su Facebook con il nome “giusi barreca”… un abbraccio

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Roberta Lista 31/01/2018 - 17:23

Certamente Giusi, mi farebbe tantissimo piacere! Tornerò a Dublino questo fine settimana, anche se poi partirò per la seconda esperienza workaway dove starò un mesetto 🙂 a presto!

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Rita 31/01/2018 - 08:12

Mi hai fatto commuovere … mi è sembrato di rivivere la mia storia e le mie sensazioni .
Expat da un mese esatto nei Paesi Bassi ( Eindhoven per la precisione ) , mancanze e soddisfazioni si alternano, ma è solo l’inizio e a quanto pare è tutto normale .
Anche io ho seguito mio marito ?
Rita

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Roberta Lista 31/01/2018 - 17:24

Vedrai che con un pò di forza e coraggio si potrà affrontare tutto 🙂 E’ bello sentire che non siamo sole! Come dici giustamente tu ” è solo l’inizio”…in bocca al lupo per tutto!

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Laura Saija83 31/01/2018 - 13:31

Da veterana dell`espatrio non ho piu` quelle belle sensazioni di leggerezza, purtroppo soffocate dallo stress, ma mi ricordo di me su un autobus da Rio a BH con il primo sorriso di serenita` dopo mesi di preparazione. Buona avventura a te adesso!

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Roberta Lista 31/01/2018 - 17:26

Prima o poi so che verrà il carico da 90 di nostalgia, responsabilità, preoccupazioni…ma spero il più tardi possibile 🙂 Sicuramente so cosa ” perdo” andando via dall’Italia e dalla situazione in cui vivevo, per ora mi sto davvero godendo il senso di libertà che questa scelta mi sta dando!

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Lucia 31/01/2018 - 15:03

Io ti scrivo da “madre” di un ragazzo che vive a Dublino da circa quattro anni.Anch’ io provo le stesse emozioni dei tuoi genitori: la gioia di quando trascorre qualche giorno con noi,la tristezza di quando riparte,le ansie e le preoccupazioni di quando è lontano… L’importante per noi genitori è che siate felici! Buona fortuna a te,a voi,a tutti i figli emigrati nell’isola dello smeraldo…che il Signore vi accompagni!

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Roberta Lista 31/01/2018 - 17:29

Posso solo immaginare come sia difficile per un genitore, ma posso dirti questo: noi figli ne siamo pienamente consapevoli ed è per seguire una speranza di un futuro migliore, per noi ma anche per voi, che partiamo. La sicurezza di trovare un posto di lavoro che mi permetta di godermi finalmente la mia famiglia è stata una delle motivazioni più forti che mi ha spinto a partire. In bocca al lupo per la vostra famiglia 🙂

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Elisabetta Cork 31/01/2018 - 18:50

Benvenuta Roberta in questa terra magica. Hai avuto una partenza piena di emozioni, e ancora tante altre ti attendono! Sicuramente imparerai ad affrontare altre paure, ogni volta acquisendo un nuovo pezzo di te! Un abbraccio!

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Roberta Lista 31/01/2018 - 19:59

Al momento le preoccupazioni sono tante, ma ci siamo passate tutte! Un abbraccio anche a te!

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Ilaria 01/02/2018 - 00:10

Benvenuta nella magica isola di smeraldo! Io sono qui da un anno, arrivata in solitaria, non è semplice ma ci sono anche soddisfazioni e sorprese. La vita scorre velocissima rispetto all’Italia, vedrai quante novità e cambiamenti ci saranno; sarà una crescita continua e questo ti renderà fiera di te stessa e della tua scelta.
Quando poi finirà l’inverno potrai goderti la bellezza e la magia di questi paesaggi ed inizierai ad amarli.
Quando ti va di fare due chiacchiere davanti ad un caffè cercami pure.
In bocca al lupo ?

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Roberta Lista 01/02/2018 - 10:01

Spero anche io, dopo anni di immobilismo un Italia avevo bisogno di una scossa. Vedevo il mio corpo invecchiare e la mia mente impantanarsi in una confort zone che mi stava lentamente spegnendo dentro. Sono felice di aver fatto questa scelta, per quanto difficile! Mandami l’amicizia su fb se ti va 🙂

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